KA-TAN-IA
Rielaborato dello scritto depositato SIAE con il titolo:
KATANA II o dell’archeologia della cultura dei cosiddetti Vinti!!!!
Incongruenze
- Glottologica – Incongruenza Glottologica
- Gheez e Sekeliano Parallelo tra le due lingue sorelle
- Alfabeto Semitico Antico -Descrizione dell’Alfabeto Antico
- Religiosa – Incongruenza Religiosa.
- Geologica – Incongruenza Geologica
- Antropologica – Incongruenza Antropologica
- Storico-Archeologica – Incongruenza Archeologica
- Siculo Catanesi : Le incongruenze di cippi e di reperti del Castello Ursino
- Castello Ursino – L’unica struttura al mondo che ha resistito alle lave e contraddice con la sua struttura e con tutti i suoi reperti alla “Storia Attuale”
- Conclusione – Incongruenze da Evidenziare
Chiarimenti
KA-TANA-IA
OIssia qui c’è la patria dei popoli-ION- cioè di quelli che dicono io e parlano senza le declinazoni
Rielaborato dello scritto depositato SIAE con il titolo; KATANA II o dell’archeologia della cultura dei cosiddetti Vinti!!!!
PREMESSA
È importante far rilevare al lettore che anche un solo reperto archeologico ha tante di quelle implicazioni in rapporto alle incongruenze trattate che per essere appieno valutato dovrà essere ridiscusso in ognuna di dette INCONGRUENZE trattate e pertanto verrà rimesso in gioco via via che esse verranno trattate con una necessaria RIPETITIVITA’.
Per cui la pesantezza della trattazione mi costringe spesso a rompere la monotonia con digressioni e spunti che tenteranno di renderla più… leggera… possibile. Ciò mi costringerà a rilievi fatti con scritture maiuscole, con esclamazioni, interrogazioni e strane punteggiature che la configureranno non ad una riposante lettura di un libro ma all’ascolto di un vero e proprio SFOGO!
Pertanto chiedendo mille scuse ai lettori ringrazio quelli che mi sopporteranno in questo mio percorso. Faccio anche presente che la materia per la complessità necessiterebbe di un vero e proprio trattato che qui non posso permettermi dovrò con grave effetto penalizzante ridurre il tutto ad una sintesi del complesso dei fondamenti strutturali trattati. Spero che comunque queste mie modalità che vi sottoporranno a ripetitivi chiarimenti di discorsi già trattati servirà a rendere più incisive le motivazioni. Anche perché “repetita iuvant!“.
INTRODUZIONE
Tengo a premettere che con il presente scritto non intendo ripudiare nulla di quanto la nostra civiltà ha prodotto in termini di progresso in ogni campo sociale e culturale in quanto esso progresso è dovuto alla tanto vituperata cultura popolare e non alle elucubrazioni culturali infondate. Infatti malgrado da sempre ripudiata come inferiore e volgare detta cultura non era volgare nel senso dispregiativo del termine ma nel suo vero senso e CIOE’ DI MAGGIORE DIVULGAZIONE. Infatti essa è la cultura di quei popoli IA che essendosi salvati da una distruzione che come si legge nel libro della Sapienza ha modificato =i cieli e le terre= ossia l’UNIVERSO, e che nei duecentocinquantamila anni seguenti salvandosi da questa distruzione hanno colonizzato le desolate terre che erano state BALCANATE(leggi BALSANATE) dai fondali dei mari sconvolti e delle restanti terre riemerse. CULTURA popolare che costituisce la base sulla quale poggia gran parte dello sviluppo sociale odierno. Purtroppo la cultura ufficiale ha ignorato tutto ciò divenendo “come un letto di Procuste” ha impedito una ricerca a 360°sulle radici di una civiltà dal respiro universale chiudendola dentro parametri culturali ristretti ed asfittici. Tutto quello che non rientrava in detto “letto” è stato definito e rinchiuso nel limbo delle così dette “incognite” e come tale accantonato o addirittura messo al bando (fino ad arrivare alla distruzione di reperti che contraddicevano) trattandola come cultura di un Dio Minore!
Pertanto questa metodologia ha creato “una Eboli culturale” a dir poco mostruosa relegando una cultura che era l’=humus culturale di milioni di persone e di centinaia di migliaia di anni alla miserevole cultura di solo tremila anni fermandole all’epoca di una ben misera migrazione di popoli che venendo dalle desertiche steppe asiatiche con una religione CONFUC(S)IONISTICA ha donato lo scettro della cultura a degli ZINGARI (ALL’-ELLE-ILLI) in parte venuti anche in ITALIA e relegati come ROM, nelle paludi PONTINE. Comunque dopo i chiarimenti di questa pubblicazione avremo modo di sviluppare questi temi che rivestono una distorsione dalle dimensioni a dir poco enciclopediche! Un sottofondo culturale rappresentato dalle identità culturali popolari Limbo sconosciuto e sottovalutato nei trattati enciclopedici, sfornati da detta cultura ufficiale che ha lasciato irresoluta gran parte della vera identità culturale che dai primordi della civiltà umana appunto quale “radiazione di fondo” dell’universo culturale ha dato un impulso che è inconciliabile con le ridotte conoscenze quali potevano essere elargite da soli tre mila anni di sviluppo arrivando a spiegare certi fenomeni addirittura con improbabili frequentazioni del nostro pianeta da parte di “extraterrestri”. Basta sfogliare un ‘enciclopedia qualsiasi e risaltano subito i:
” si pensa … si suppone …è probabile o possibile” e cosi via un “continuum “senza soluzione di continuità infinito. Un alveo pieno di irresolute problematiche irretite dentro una sterile quanto inutili possibilistiche soluzioni da rasentante le tanto vituperate medievali discussioni sul sesso degli angeli!!!! Per dirla in termini televisivi dei comici attuali un ammasso di soluzioni basate su! ”Kazz… engerate” moderne! A tutt’oggi incompreso ma logico sviluppo di quella civiltà mondiale che ad oggi attende delle quanto meno plausibili spiegazioni di evidenti collegamenti della nostra Civiltà Occidentale con quelle più antiche come quelle Africana a da questa con quelle mondiali. Ma vi sono stati vi sono e spero ci saranno ricercatori che approfondendo hanno visto ed intuito che qualcosa non andava per il verso della vera Ricerca con la R maiuscola! Ma ponendo domande indiscrete ed approfondimenti che richiedevano risposte fuori dalla citata logica procustiana sono stati miseramente affondati senza aver ricevuto le doverose risposte o quanto meno tentativi anche di parziali riscontri!! Oggi in loro possiamo riprendere le motivazioni giuste per RIVALUTARE LE NOSTRE INCOGNITE RADICI CHE A CERCARLE TANTO INCOGNITE NON SONO!!.Comunque con i mezzi tecnici di cui disponiamo quasi ci costringono a perseguire nuove strade ed a risvegliare le coscienze scrollandoci la polvere che copre e non ci permette di comprendere gran parte della nostra cultura antica e gloriosa che costituisce il fondamento di gran parte dell’attuale ,Non è ancora spento in noi l’eco dei rimbrotti genitoriali!!! Perché ci si esprimevano in dialetto specie in quello meridionale sekeliano che pur avendo dato i natali all’italiano è misconosciuto al punto da essere incomprensibile, ma a causa di ciò anche l’italiano è infarcito di termini e di espressioni addirittura inspiegabili come avrò modo di chiarire nel presente contesto. Non potrebbe essere diversamente se da soli ci siamo recisi i collegamenti ed abbiamo costruito una grammatica sterile ed anch’essa incomprensibile. Già il termine la dice lunga infatti la radice di detto termine “grammo” attiene alle scienze matematiche più che a quelle letterarie. Inoltre l’incongruenza della connessione tra il latino romanico e il latino dialettale si spezza nel dover tradurre perché non vi è palesemente alcuna vera connessione. Mai errore fu più devastante ed i nostri dizionari professori devono affrontare veri e propri salti mortali per pervenire a spiegazioni che spesso restano inspiegabili e che andrò a trattare nell’incongruenza “GLOTTOLOGICA” che chiarita potrà aprirci un varco per comprendere le altre specie quella GEOLOGICA dove molti toponimi ci faranno capire la grandezza delle conoscenze dei nostri avi riallacciando legami ancestrali che arrivano fino ai nostri avi primordiali del bacino “AFARENSE”. Fortunatamente le molte voci fuori dal Coro e l’attaccamento quasi da ostrica che le popolazioni hanno con le loro tradizioni da conservarne invariate ed antichissime pur se mai approfondite hanno mantenuto il loro originario significato e l’incondizionato amore permette istintivamente di riconosce le vere radici!!! ed è questo che salvando quell’inestimabile patrimonio culturale ha consentito il superamento di questo “ortusn conclusus” hanno salvato quella identità appunto misconosciuta e che oggi va riaffermandosi come avviene con la natura che se la butti fori dalla porta rientra dalla finestra!!!
Natura che ha fornito la vera linfa alla nostra civiltà quale “RADIAZIONE DI FONDO” ha sostenuto l’universalità della cultura umana. Voglio insistere sull’evoluzione linguistica stando questa alla base di ogni tipologia di espressione umana e la sua evoluzione indica la strada da seguire per arrivare alle sorgenti quelle vere del linguaggio e dello scibile umano e che per quanto ci riguarda le sorgenti di esso sono state confuse con le sorgenti di fiumiciattoli afittici e poveri di acque di affluenti che non ci hanno dato alcun contributo se non marginale ed addirittura dannoso che ad oggi c’impedisce di comprendere il substrato della nostra vera ed unica cultura. Questo calza molto con la “vexata (ottocentesca) quaestio” della ricerca delle sorgenti del Nilo!! dove è avvenuta mutatis muntandis praticamente la stessa cosa quando se pur consistenti affluenti hanno distorto dalle vere sorgenti e l’esempio calza a pennello :infatti come è stato possibile nascondere l’immenso OCEANO INTERNO a favore di affluenti che nel caso specifico però erano notevoli mentre nelle nostre condizioni è stata mostruosa rendendo gran parte della nostra cultura a mere incognite e riducendola ad affluentini che si estinguono ad appena tremila anni! Eppure è accaduto come purtroppo è accaduto come è accaduto che la possente civiltà occidentale è stata per secoli nascosta da pochi scritti su pelli e rotoli di tremila anni a scapito delle tradizioni popolari che si perdono nel cosiddetto buio dei secoli e che con i parametri culturali dei quali ci forniscono sono diventati ancora più bui.
Pertanto è per me obbligo morale rimettere in discussione, pur in poche pagine, quanto mi è stato inculcato per dare un filo logico a quella radiazione di fondo che costituisce le Fondamenta sulle quali è costruita la detta Cultura.! Proverò pertanto a dare quella spinta necessaria a riprenderci LA NOSTRA CULTURA…basata soprattutto sulla linguistica dove risiedono i mezzi preposti per COMPRENDENDERLA!! Ma per fare ciò è necessario rimettere in gioco le linee fondamentali sulle quali essa si poggia portando alla luce una verità della quale, come diceva San Giovanni Paolo II, non bisogna aver paura!!!! Riprendere anche le voci fuori dal coro a supporto di detta verità! Inoltre è necessario “tirar fuori da questo grembo che per secoli l’ha protetta, quasi come un parto doloroso questa cultura ignorata e disattesa ma fondamentale per ricostruire quella mai interrotta continuità. Una continuità che nel più assoluto quanto laborioso silenzio ha contribuito a costruire gli aspetti fondamentali del nostro vero retaggio culturale che ha dato lustro alla nostra civiltà OCCIDENTALE! (Sempre come sopra isole comprese!). Non dobbiamo «aver paura» “di abbattere certe barriere” artificiosamente costruite per tornaconto di pochi e comodità di molti ed accettate spesso passivamente ed inconsapevolmente diventando la cultura delle INCOGNITE!
Lasciandoci nell’irresolubile! Infatti voglio con questo mio sfogo fornire alcuni punti di vista mai considerati che rappresentano un contributo per una DIVERSA e soprattutto FONDATA LETTURA che illuminino, con “altri punti luce” mai considerati, la su detta CULTURA OCCIDENTALE che ha una diramazione di radici che abbraccia il mondo nelle sue espressioni più importanti ossia RADICI: glottologiche, antropologiche, geologiche e soprattutto archeologiche!
Punti di vista che ci aiutino a recuperare tutte le INCOGNITE mai studiate APPROFONDITAMENTE e pertanto presunte tali!!
Nel passato molti hanno intuito ed evidenziato tali incongruenze IN OGNI AMBITO DELLO SCIBILE (forse per il disinteresse a volte interessato sia dei mecenati che degli stessi cultori, restando delle mere mai valutate adeguatamente. Oggi fortunatamente disponendo di nuove capacità d’indagine e soprattutto di mezzi tecnico scientifiche appena cinquant’anni fa inimmaginabili molti aspetti culturali dei popoli che ci hanno preceduto e che sono stati sottovalutati per i più svariati motivi danno corpo a soluzioni storiche diverse da ipotesi di … extraterrestri! con notevoli spunti d’indagine per nuovi percorsi! Tutto ciò può rivestire un‘importanza fondamentale per spingerci ad una conoscenza del passato direi da una panoramica più ampia ed anche molto più profonda della complessità straordinaria della vita… della vitalità e delle straordinarie conoscenze possedute dai nostri antenati che io chiamo “SEKELES E SEKELIANI RIFERENDOMI INDISTINTAMENTE A TUTTI I “POPOLI DEL MARE” ED A COLORO CHE LI HANNO PRECEDUTI!!!!! E CHE POI SONO QUELLI CHE SI SONO SALVATI …!!! MA DA QUALE FORMA DI
DISTRUZIONE ???!!! E che rapporti avevano tra loro? visto che andavano uniti… a mettere ordine … tra i popoli Orientali (forse questi ultimi erano alquanto disordinati Elleni … e persi…ani!) quindi avevano potere nel nostro … “mare nostrum” da occidente ad oriente e, a dire della Bibbia mettevano in ANSIA i popoli orientali! E SOTTOVALUTATI NON AVENDO… PERSO TEMPO…A TRAMANDARCI FANTOMATICHE GUERRE DI ALTRETTANTO FANTOMATICI CONQUISTATORI CHE NON COMANDAVANO NEMMENO A DUE PASSI DA CASA LORO!!! Ma allora chi erano e che facevano questi dominatori dei mari?????!!!Pertanto LE MIE CONSIDERAZIONI spero servano solo a dare impulso ad una diversa visione storica e ad una riconsiderazione di aspetti della nostra cultura che gettano luce considerevole su di un passato che considerando i tempi dell’evoluzione umana sono storicamente ristretti ma non si attestano certo ai soli tremila anni di… procustiana… memoria!!! Inoltre spero serva a farci riconsiderare la ricerca sulle linguistiche dell’alveo mediterraneo e in genere ma in specie quelle africane visto che tutti si sbracciano a dire che da lì proveniamo salvo poi a cercare le radici nei deserti orientali invece che nei verdeggianti CAMPI … ELISI D’OCCIDENTE! Magari riconsiderare gli ideogrammi ed altre forme primitive di scrittura dalle quali ha inizio un percorso che dalle primordiali forme giungono fino a noi con una continuità mai trattata e che è NELLE PIEGHE delle attuali forme linguistiche specie quelle cosiddette dialettali più diffuse e più sconosciute!!Peraltro appartengono a quel così detto patrimonio umano mai stato !RICERCATO! per essere correttamente valutato e preso nella GIUSTA considerazione. Mai approfonditi studi sono stati fatti su Addaura, Monte Kronio, Eloro ed Altamira mai stabilito sinossi, equivalenze e connessioni e quant’altro mai appieno valutate anche in rapporto a palesi ed evidenti incongruenze SOPRATTUTTO GEOLOGICHE E TOPONOMASTICHE che necessiterebbero di una RICERCA APPROFONDITA NEI SUOIVARI ASPETTI. Se si pensa che in molte pitture vi erano impiegate raffinate tecniche di impasti di colori di natura animale e vegetale tanti scopritori dell’ultima ore non verrebbero nemmeno considerati visto che trattavasi di tecniche tramandata da millenni da operatori sconosciuti non vanagloriosi o resi tali per comodità di studi superficiali. Se si considera ad esempio la raffinatezza nell’uso primordiale del “mìnio” e dove si è affermato sarebbe tutta un’altra storia! (in dialetto sekeliano è il nome di una ridente cittadina che se lo ritrova tra le falde delle sue rocce ed un console catanese ne ha preso il nome “Minatidius”!!! È intagliata la roccia per farne un trofeo che ora giace all’acqua ed al vento nel cortile del Castello UR-SINO!!!). Ultima ma non ultima la riconsiderazione appunto dell’ UNITA’ CULTURALE OCCIDENTALE per la quale andrebbero riconsiderati i tempi di sviluppo e di formazione che non coincidono certamente con quelli della nostra storia se si riconsiderano il linguaggio della toponomastica fin dai megaliti e dalle grotte(an(t)droni!!)per finire al Popolo del Mare(isole del centro di biblica memoria) ed ai Sekeles(sikili della monete ed ad al-Sikili del Cairo).Dove l’unità filologica delle lingue occidentali può ricostruire e ridare significato alla toponomastica di questi siti da recuperare tramite la cultura popolare che li ha conservati gelosamente!. Unità filologica nei millenni è rimasta tale anche nei dialetti pur nella inevitabile diversificazione evolutiva che specie dopo la grande globale distruzione terrestre ogni popolo ha aggiunto parziali modifiche aggiungendoci del proprio con il trascorrere dei secoli. Addirittura uno studio glottologico più profondo può farci rilevare come l’occidente possedeva già tecniche evolute in ogni campo dello scibile umano e dove si può provare come l’oriente ha acquisito da noi sia le tecniche che le conseguenti terminologie!
Terminologie conservate tutt’oggi dall’occidente anche nelle loro forme primordiali dalle quali quelle orientali tutt’oggi dimostrano la loro derivazione recente!!Comunque inevitabilmente desumibili dalla consequenziale evoluzione temporale del linguaggio. Aggiungo anche che questo popolo del mare ha mantenuto un monolitico blocco culturale e morale e questa coesione ha anche illuminato e forgiato molte delle popolazioni del medio oriente, addirittura quando gli orientali hanno tentato di fronteggiare l’occidente i loro tentativi sono miseramente naufragati infrante contro questa monolitica coesione che da sempre è esistita e che oggi va ricostituendosi come una rinascita chiamata di uno stato unico e preesistente da circa duecentocinquanta mila anni che dovrebbe chiamarsi comprendendo; tutta l’Africa (dall’Etiopia fino alla Mauritania),tutta l’EUROPA(dalla GROENLANDIA alla RUSSIA) e tutta l’EURASIA(partendo dalle SIRIA-PERSIA compreso l’attuale dominio URSS fino alla SIBERIA) AFREUROSIBERIA e questo scrittone chiarirà le motivazioni.
Ora non è logico pensare che questa coesione possa essere stata acquisita solo dopo la così detta colonizzazione degli zingari provenienti dalle steppe asiatiche del bacino emerso dai fondali marini solo dopo centinaia di migliaia di secoli e venuti a civilizzarsi da noi solo tremila anni fa!! È una semplice assurdità!!!una civilizzazione nata da un Oriente CONFUC(S)IONISTICA (noi leggevamo CONFUSIO e non CONFUCIO come C(S)INAI ossia la Cina andata via) incapace di possedere dei canoni religiosi e che conduceva una incivile vita da nomadi che zingariavano e non potevano capire un popolo stanziale che in milioni di anni aveva acquisito una civiltà soprattutto morale oltre che piena di arti in ogni campo dello scibile umano!!!!!!!! Una colonizzazione avrebbe presupposto una completa acquisizione delle loro modalità ed una totale perdita delle nostre in un confronto dove nel ricambio si sceglie il meglio ma così non è stato!! Anzi ci hanno fatto perdere molto e tutt’oggi continuiamo a perdere se non recuperiamo i loro sopracitati canoni. Questo avrebbe presupposto una loro perdita di tali modalità ed un mantenimento da parte nostra! La qual cosa fortunatamente non è avvenuta visto che fino ad oggi con il mantenimento della nostra lingua (senza declinazioni) abbiamo anche mantenuto gran parte della nostra religione e della nostra morale anche se osservando oggi siamo costretti dall’ingordigia di pochi a decadere su tutti i fronti! Comunque dalle analisi delle Incongruenze che tratterò tutto ciò verrà alla luce nella massima naturalezza evidenziando un Oriente ELLE-ROM ZINGARESCO per dirla con termini di pescatori “SUCCEDANEO” al nostro grande ed immenso PERIODO EVOLUTIVO! Infatti dall’Africa delle GRANDI ACQUE “MUSAI o MASAI” si è espanso in tutto l’occidente africano ed europeo compreso tutta l’Europa nord orientale Balcani e Russia compresa. E si potrà evincere che i tempi di connessione glottologica, le modalità esistenziali e toponimiche legati ad eventi astronomo-geologici che hanno sconvolto il cosmo e la terra come cita la SAPIENZA nella Bibbia( pensate i nostri antenati chiamavano già allora la ROTONDA ed i cavalieri che la percorrevano non si sedevano affatto intorno alla TAVOLA a MAGNA’ ma nella CURRIA con i DIECI-UMANI) Comunque avrò modo di rilevare a suo tempo le spaventose incongruenze nelle quali ci ha circoscritti come in una camicia di forza la cosiddetta cultura ufficiale. Peraltro lo scopo che mi pongo è quello di dimostrare come vi sia continuità addirittura una contemporaneità tra le culture da quelle non affatto retrograda delle grotte, ((dove hanno ritenuto riparasi dopo la devastazione del mondo)dei megaliti, dai POPOLI del Mare a quella SEKELIANA vera ed unica cultura GRICOANIC(SI)A-KALATINA a quella dei mai considerati “VIR AUGUSTI AIONEI(IONICI)” relegati in una evanescente nebulosa memoria!!!! Mentre esistono prove inconfutabili di vissuti molto più articolati e complessi rilevabili appunto da fonti mai considerate e confrontate fra loro e di resti archeologici mal tradotti e lasciati nel dimenticatoio perché dichiarate incognite incomprensibili!! Né tanto meno studiati approfonditamente.
Sarebbero stati “idioti” da ricostruire ciò che la fine del mondo aveva devastato totalmente!
Ecco perchè sono tornati negli “Androni” di Pantalica di Cocalos, di Monte Cronio, Di Palazzolo Acreide, e soprattutto nei “Dammusi dell’Etna dove ritroviamo le Piramidi e le Grotte dette Nivere
Iscrizioni mai attentamente valutate (per non dire mal tradotte o addirittura tradotte con parametri non appropriati!!) soprattutto in rapporto alle tradizioni di popoli e ai territori che li posseggono da tempo immemore e che non sono state valorizzate storicamente! Toponimi e terminologie che evidentemente essendosi evolute in secondi tempi autonomamente posseggono tratti difficili da individuare e connettere tra loro. Infatti la specializzazione glottologica e delle scritture ha necessitato di passaggi lunghissimi. Questo però non limita la capacità di coloro che avendole formulate necessitavano di una conquistata capacità di possesso mezzi di sopravvivenza e di specializzazione tecnica con conoscenze avanzatissime mai considerate. Tra l’altro si evidenziano segni di possesso di mezzi espressivi multiformi e che l’ellenismo non possiede né tantomeno possedeva e solo ora i loro linguaggi stanno ancora acquisendo da noi malgrado secoli di contatti. Infatti una forte mescolanza si è avuta con il cristianesimo nella “Koinè dialectos!” Pertanto tutto dimostra e presuppone una continuità non altrimenti dimostrabile nelle lingue orientali e che ci connette ad un … filo … logico!! Mantenuto fin dalla notte dei tempi con un arricchimento patrimoniale da far dichiarare il SEKELIANO nel tredicesimo secolo la lingua universale per eccellenza!! Tutto infatti si rispecchia nelle nostre indubbia evoluzione di civiltà che non possiede eguali modalità di vita (lingua cucina folklore e monumenti che in una continuità ci fanno i possessori del più ricco patrimonio dell’Umanità. Fortunatamente l’attaccamento alle tradizioni, anche le più incomprese, IL POPOLO DEL MARE ha evitato che la confusione tra la nostra cultura originaria e quella ellenica ufficiale rischia di creare un’incomprensione totale delle nostre radici tale che già adesso diciamo delle cose che non siamo in grado di spiegare perché le diciamo. Questo mio sfogo ha il solo scopo di rimettere sui binari sanando le incongruenze onde evitare la totale perdita per incomprensione di un così formidabile patrimonio!!!
Se non s’inizia accogliendo le voci fuori dal coro ad accettare altri … punti luce che da angolazioni diverse illuminino con punti di vista ad oggi non valutati e le analisi storiche disattese rischiamo una grave perdita. Purtroppo l’intervento riveste priorità ed urgenza perché la velocità dei mass media seppellirà come la cenere vulcanica questa nuova Pompei che sono le nostre RADICI e che solo un miracolo potrà disseppellire! Spero che quello che andrò a trattare possa servire anche in piccola parte allo scopo!
(foto ISCRIZIONE CASTELLO URSINO)
Che in versione romellenico stà per “Veri Uomini”!
Come detto anche se dopo la distruzione del globo i popoli rimasti isolati e distanti tra loro si sono diversificati, detti processi evolutivi hanno mantenuto in sé quasi come galassie in un universo in espansione quella “radiazione di fondo che li unisce inesorabilmente!! E questo si spiega solo con una convivenza durata oltre i tempi come da noi oggi calcolati! E che senza questi tempi diventano INCOGNITE e lì vengono recintate e rinchiuse! Infatti nelle tradizioni ogni popolo mostra un sottofondo che lo rende omogeneo con altri e ciò si estrinseca ed affiora nel linguaggio nei toponimi soprattutto ben visibili da oriente ad occidente che avallano l’uniformità linguistica culturale morale e religiosa fin dagli albori del genere umano. A questo si aggiungano le recenti inspiegabili scoperte di reperti archeologici simili sia ad oriente che ad occidente fin anche nelle loro parti più estreme ed in ultimo la scoperta dell’organicità pur nella diversità molteplice del DNA che conferma l’uniformità ed univocità del genere umano. Nell’affrontare tale problematica lo scrivente ha utilizzato ricerche tramandate in ambito familiare di cultori ed estimatori della nostra profonda ed incompresa identità culturale trascinati in questo dalla passione e dall’amore per la nostra terra. Ricerche che, a mio giudizio, hanno una estrema notevole rilevanza nel coinvolgere i tre ambiti fondamentali già citati e cioè glottologico, geologico ed antropologico e non solo ma a queste basilari che offrono già una notevole base per un ’organicità evolutiva umana se ne riscontrano di notevoli in ogni altro ambito ad esse collegato da fornire una buona base di partenza per una organica ricostruzione della nostra cultura che affonda le radici nella notte dei tempi.
Questi ambiti erroneamente valutati hanno impedito il superamento e la piena valutazione delle ricerche storiche archeologiche ponendo dei confini invalicabili alla piena conoscenza ed alla necessaria spiegazione di notevoli incognite tutt’oggi irrisolte…
A parere dello scrivente le tre concause poc’anzi citate hanno determinato lo
sfaldamento dell’iniziale unità dell’ambito dell’umanità coesistente pur nella diversità razziale ma quello che ha giocato un ruolo primario è quello che io chiamo il Big Bang Geologico terrestre che ha iniziato un processo sia di ampliamento dell’universo umano ma anche di diversificazione che rende tutt’oggi incomprensibile quella iniziale unità. Infatti quell’unicità iniziale dei primordi facilitata dalla posizione delle terre emerse che erano concentrate in modo tale che i primi navigatori contribuirono notevolmente all’antropizzazione terrestre tenendo coese anche nella diversità razziale le modalità di vita e di linguaggio. Inoltre la conformazione geologica omogenea e coesa facilitò per lungo tempo questa coesione linguistico – culturale che facilitava i rapporti tra tutti i territori continentali disposti in un quadrilatero con al centro quelle che la bibbia nomina come “le isole del centro”.
Questo assetto geologico iniziale in uno con l’uniformità linguistica iniziale ha dato origine alla citata “radiazione di fondo” che si ritrova tutt’oggi nelle multiformi espressioni culturali mondiali e che possono essere studiate e riconnesse come un Puzzle per una ricostruzione di questi primordi dell’umanità dando una base di sviluppo organica a tutte le forme di pittura, scrittura e linguistica ad iniziare da quella facilmente individuabile da tutti e cioè quella ideogrammatica. E’ evidente che tale “status” ha lasciato profondissime radici in tutto il globo essendo stato stabile per un inimmaginabilmente lungo periodo temporale tant’è che fino ad oggi negli idiomi popolari e soprattutto nella toponomastica è stato quasi impresso a fuoco da restate intatto e fino ad oggi mantenuto anche dal tenace attaccamento alle tradizioni che l’uomo possiede istintivamente. Inoltre la velocità di espansione umana ha reso in seguito quasi incomprensibile la scrittura ideogrammatica e pertanto spezzandosi questa unicità di tradizioni primordiali con il sopravvento delle scritture diventate più complesse e comprensibili solo da chi le progettava, è iniziata una babelica moltiplicazione di civiltà che però si diversificavano non nella sostanza ma solo nelle forme. Chiudo dicendo che l’immane distruzione di questo primordiale quasi “Eden” distanziando i vari territori del globo con l’inevitabile distanze venutesi a determinare anche le popolazioni hanno subito una metamorfosi terribile che definirla babelica è dir poco eufemistico. Inoltre l’avanzata civilizzazione che ha stabilito una quasi spasmodica corsa a ritrovati di scritture più facili da utilizzare ha determinato una separazione ancora più difficile da ricucire determinando distanze culturali ancora più insormontabili tra popoli anche non molto distanti tra loro culturalmente.
Se si pensa che questi tentativi di reperimento di forme di scrittura ha fatto sì che ad esempio nel solo territorio Kalatino la stessa preghiera a Dio è trascritta in tre forme diverse di scrittura deducete voi come queste distanze sono diventate siderali!!! E mi sovviene non a caso che questa situazione ha certamente indotto i “Santi Cirillo e Metodio” a metter in atto una forma di sforzo per mantenere una necessaria unità linguistica. Infatti solo questa unità poteva mantenere intatto ed unito quel patrimonio di vita e di costumi che era la base essenziale soprattutto dell’unità del patrimonio religioso che si andava ineluttabilmente disperdendo in mille rivoli che per loro era la missione finale. Pertanto a parere dello scrivente, i due Fratelli non sono affatto andati a colonizzare né tanto meno convertire nessuno ma a rinsaldare e rendere più forti tali rapporti.
A tale scopo necessiterebbe uno studio sinottico di approfondimento sulle basi linguistiche tra il Cirillico primordiale il gheez ed i primordiali dialetti mediterranei specie il Sekeliano e sarebbe una fantastica riprova della base comune umana.
Le premesse non sono certo facili da affrontare per la complessità degli argomenti che essendo di difficile comprensione alla lettura figurarsi quanto sia difficile per me concentrare in poche righe scritte un lavoro che è poco definire enciclopedico e ciò a fronte di un rifiuto ancestrale che i popoli occidentali abbiamo per le lunghe trattazioni scritte. Ma anche questo è spiegabile erano elaborazioni che chiedevano molto tempo disponibile e dovendo curare l’agricoltura e l’edilizia e soprattutto la navigazione attività che occupavano quasi tutto il tempo a disposizione e con il buio necessitavano di … riposo più che elaborare scritti e questo ci ha nuociuto come si vede grandemente!!!
Presentazione
Le linee basilari sulle quali procederà la trattazione di problematiche così complicate e difficili ma necessarie per seguire un quasi invisibile filo di “Arianna” saranno linee che emergono come da un negativo fotografico e che messo a confronto con la foto reale evidenziando così le variabili che nascondono verità più grandi mai evidenziate. Pertanto nel dar loro una definizione plausibile chiamerò dette non corrispondenze “incongruenze” e le fondamentali che hanno modificato la storia nascondendo le nostre radici in una distorsione quasi irrecuperabile sono: la glottologica la geologica, l’antropologica ed a seguire dalle quali per conseguenza logica derivano tutte quelle archeologiche e storiche.
Provo pertanto a chiarire che essendo vissuto con questa dicotomia quasi schizofrenica dove le mie radici vere cozzavano con quelle che studiavo a scuola mi sembrava di vivere tra due mondi contrapposti ed inconciliabili e dove le INCOGNITE fonte delle perplessità altrui erano le mie più profonde certezze. Da onde insorge dentro di me “UN IRRESISTIBILE OBBLIGO MORALE “di esternare costi quel che costi anche a causa di una mia repulsione ai mezzi di scrittura attuali e soprattutto all’uso del computer!
In primo luogo ciò serve a liberarmi di un peso e soprattutto per la “NOSTRA GENTE … PRESENTE CHE HA DIFFICOLTA’ A CAPIRE LA SUA ESPRESSIONE CULTURALE, PER QUELLA PASSATA CHE CI HA DATO UN EREDITA’ UNICA ED INDISTRUTTIBILE LA CULTURA!
Con la C maiuscola! E DELLA QUALE LA Così detta UFFICIALE non è nemmeno presa in considerazione le evidenti discrepanze. Ad oggi non ha considerato le discrepanze linguistiche tra la lingua corrente dialettale che avrebbe dovuto essere omogenea con quella studiata a scuola e soprattutto con le discrepanze ancora più evidenti nella toponimia.
Oggi abbiamo perduro il nesso tra ad esempio il linguaggio della marineria che individua siti e punti di riferimento nell’orientamento che sono rimasti inalterati ad oggi e non collimano con la lingua studiata così che si necessita di studi particolareggiati a seconda delle professioni e dei mestieri!! Per cui si è perso oggi quel significato che un tempo individuava siti e punti di orientamento necessari per spostarsi da un posto all’altro per terra e soprattutto per mare (come pensate si spostassero i … PELASGI???!!) e ora … navighiamo a vista in un … mare di incognite continue. Come ciechi che sbattendo qua e là nei siti archeologici possiamo solo accarezzarli senza capirli! Senza contare poi che le evidenze chiamate incognite per chi ci ha preceduto è un’offesa immeritata perché le nazioni neolatine, le slave (sia degli UR…ali che quelle Danubiane e Balcaniche) ed in gran parte quelle medio orientali (che da quelle discendono!) sono la prova di ciò che affermo altro che perplessità ed incertezze.
Reputo infine inutile dilungarmi sulla moltitudine inascoltata di autori che si sono espressi ognuno nel loro ambito di ricerca in tal senso pur stranamente rimanendo lettera morta.
Mi stimola ricordare che la difficoltà che richiede un’indagine sulla civiltà che chiamo “dello STILETTO” (detto -sicula o silicula?) ha facilitato la vittoria di quella delle pergamene e dei rotoli lì si va sul velluto!? “ROTOLI E PERGAMENE”, che hanno ridotto l’evoluzione umana ad una quanto mai ristretta, come lasso di tempo, civiltà saltando a piè pari tutto il resto con il risultato di annullare la vera storia salvo poi che per spiegare ritrovati archeologici che mostrano civiltà all’avanguardia ricorrere a spiegazioni che chiamarle poco plausibili è caritatevole. Comunque non è stato così per tutti quei ricercatori che la pensavano diversamente ed ai quali la molteplicità delle incognite e di fatti inspiegabili dava delle precise ed inequivocabili sensazioni di vacuità di culture che contrapposte alla vita di tutti i giorni della popolazione esprimevano con evidente forza l’incongruità di rapporto.
E qui è d’obbligo un riferimento come detto non al poeta, come piace a molti definirlo, ma ad un “profondo Ricercatore storico” come Johann Wolfgang Von Goethe il quale (si badi bene che aveva girato il mondo in lungo ed in largo, ma l’Italia possiamo per lui definirla “UN’ATTRAZIONE FATALE”) si dilunga in dichiarazioni che certamente si
riferiscono alle problematiche che l’INCONGRUITA’ degli aspetti culturali da lui valutati con una profondità non comune che” GLI LASCIAVA DENTRO UN VUOTO INCOLMABILE!!!!” MA AVENDO POTUTO NEI VIAGGI VIVERE A CONTATTO CON IL POPOLO CHE PORTAVA IN SÉ I SEGNI DI UNA PASSATA INSPIEGABILE GRANDEZZA CHE SOVRASTAVA CERTAMENTE LE ALTRE … SENZA TENTENNAMENTI O INCERTEZZE CONCLUDE “CHE L’ITALIA (si badi nel pieno fulgore del suo splendore!) SENZA LA SICILIA NON LASCIA IMMAGINE ALCUNA NELLO SPIRITO ESSENDO ESSA SOLA LA CHIAVE E LA SPIEGAZIONE DI TUTTO” e più in là ribadisce certificandone la motivazione profonda di questa affermazione assiomatica “È’ QUI CHE HO VISTO L’ASIA E L’AFRICA” COME DIRE UN COACERVO BEN CONCENTRATO E RAPPRESENTATIVO DI TUTTE LE CULTURE”.
Ha semplicemente capito da dove si è diffusa la Civiltà “IA”
Come si può denotare non lascia nulla al caso e limitandosi fortemente “per tema di offendere tutte le altre culture che all’epoca eccellevano certamente E CHE PERO’ NON POSSEDEVANO QUELLA VALENZA CHE LUI ARDENTEMENTE CERCAVA! Ma ciò che più mi amareggia che un GENIO DI TAL FATTO a quanto pare nessuno lo ha preso in ALCUNA CONSIDERAZIONE!!! E LUI MESTAMENTE HA COLTO CHE LE SUE AFFERMAZONI NON SONO ACCOLTE COME SI ASPETTAVA E CONCLUDE AFFERMANDO CHE “E’ MEGLIO NON PROPUGNARE VERITA’ OGGETTIVE MA SOLO QUELLE CHE GLI UDITORI VOGLIONO ASCOLTARE!!!” No comment!!!
Devo dedurre pertanto che molti sono stati delusi da queste affermazioni tanto è vero che quelli dei “dictat culturali” le cosiddette Autorità hanno affossato tutto come fantasie di un poeta e lui di ciò ne fu conscio!!! È ciò che più mi amareggia che fino ad oggi nessuno si è alzato nemmeno dalla nostra terra a far valer il “dictat di un Genio” pur di continuare a vivacchiare in una cultura obsoleta e falsa!
Entrando poi nel molto personale grazie al fatto che queste perplessità alcuni della mia famiglia oltre ad aver cercato e trovato molte delle risposte, molte di esse le hanno approfondite e quelle ritenute più valide anche trasmesse. Grazie a questa che chiamerei tradizione di un ambito familiare molto ampio che si pregiava di persone all’altezza del compito, molte di queste soluzioni ritenute valide mi sono state attentamente inculcate. Ma l’obbligo morale che mi sorge dentro pur nell’ambito delle mie non eccelse capacità e la più assoluta incapacità di scrivere tenterò di abbozzare una se pur minima, chiamiamola, linea guida ad una più ampia risposta ai quesiti del sommo Goethe. Grazie sempre alla mia famiglia ho avuto un vissuto che nel percorso dei miei studi e dei miei lavori ho quasi per un destino avuto la possibilità di approfondire e rilevare prove per dar forza a quanto vado a riferire.
L’epilogo finale di detto percorso quasi come spinto dal destino e che mi ha dato la spinta finale a cimentarmi è avvenuto sul mio posto di lavoro dentro il Castello Ursino di Catania. Infatti un giorno prendendo servizio mi sono ritrovato con l’ingresso risistemato con i lastroni di pietra che nella sostituzione di quelli rotti,il pavimento è diventato come un blocco di pietra dove i nuovi lastroni formavano una scritta in una lingua a me molto nota pensate, in “GHEEZ”!(antica lingua dell’Etiopia) può sembrare un’assurdità ma la lettera in lingua Gheez letta al contrario mi diceva “GUARDA!
Questo fatto mi ha spinto a cercare di leggere certe iscrizioni dentro il castello che per secoli non erano state lette. Altra fatale coincidenza la prima iscrizione capitatami nelle mani, pensate è stato proprio lui che troneggiava in mezzo agli altri principi e guerrieri in bronzo ma lui mi attizzava perché lo ammiravo spesso per capire e quella mattina finalmente mi ha parlato!
Pensate mi sono imbattuto nella cosa più impossibile e difficile da trovare al mondo uno che mi dichiarava di essere il primo,il vero ed unico “NOE’” storico del mondo!!! Il guerriero ha infatti inciso nel petto una delle risposte che il mondo desiderava ardentemente saper “CHI, DOV’ERA E COME SI FOSSE SALVATO”, diciamo pure il vero NOE! Ed io me lo sono trovato innanzi impettito quasi a sfidarmi, mi ha detto “IO HO VISTO LA DISTRUZIONE”!!!
Proprio con una impeccabile bulinatura resa artificiosamente leggibile solo per coloro che conoscevano i suoi segreti ha scritto sul suo petto la settima lettera del settimo savi e la seconda lettera del settimo savi che si leggono in Gheez «So’Lo’» ed in Amarico «SCIOA’ LUK’» («ho visto la distruzione»).
“Incredibile dictu” guardandolo bene ho visto il viso e la possente struttura di un Catanese che indovinate come si chiama!!! È pazzesco ma possiede un cognome che nel semitico antico significa la stessa cosa ossia SCIONTI!!! ovvero SCIO(A’) (distruzione) N’(conosce) T’(terra) I’ (lontana o che si allontanava?!).
Cioè colui che ha visto la distruzione della terra lontana (l’Etiopia appunto e quindi del mondo!). Questa era la prova finale per ricongiungere la nostra identità con quella vera ed originaria, quella di P’T A’ ossia dov’è la terra dei padri! Terra di “PA”.
Provate a spiegare che ci fa un guerriero con la scritta della lingua dei K’P’T'(della terra dei Padri) nel Castello per antonomasia Catanese? Eppure non siamo nuovi a rapporti del genere infatti chi conosce perfettamente le due lingue ne vede l’intrinseca relazione.
Nel 1905 un AMARA (gli Amara,i tigrè ed i tigrini, rispettivamente parlano l’amara, tigrignà ed il tigrino tutte derivate dalla lingua gheez – esattamente come l’italiano lo spagnolo ed il francese dal Sekeliano!) autore di una grammatica di lingua GHEEZ,un certo G.J.AFEWORK, per affrontare il problema di costruire una grammatica di questa lingua dopo aver VALUTATO LE AFFINITA’CON TUTTE LE LINGUE POSSIBILI HA DECISO DI SCEGLIERE LA NOSTRA LINGUA!
Pensate che l’italiano all’epoca chi lo parlava era considerato un traditore figuriamoci poi a scriverci una grammatica della loro sacra lingua scritta nella lingua dei colonizzatori!!! Eppure si è dovuto piegare all’evidenza, salvo poi a premurarsi quasi scusandosi e giustificandosi per la difficoltà nell’uso di altre lingue (specie dell’inglese infatti era tanto succube che nello scriver il suo cognome che si legge in italiano AFEUERK lo ha scritto traducendolo in inglese AFEWORK!!!!) ed affermava che la scelta di utilizzare la lingua italiana quasi per scusarsi con i conterranei è stata dettata da convenienza linguistica in quanto rispetto alle altre lingue occidentali è la più simile. Infatti continua dicendo che le sole variazioni sono determinate dall’aggiunta di vocali e che l’ortografia nella mutazione del passaggio tra antico gheez ed amarico non ha subito alcuna variazione come il passaggio tra il latino e l’italiano giustamente non ha potuto far rilevare il legame se non addirittura la filiazione tra le due lingue e non dico cosa sarebbe successo se avesse conosciuto i nostri dialetti, sarebbe certamente giunto alle mie stesse conclusioni!!!
Non vi dico poi quello che specifica parlando di questa transizione in una nota che riferendosi ai testi sacri certamente si attestano all’epoca biblica e forse anche prima. Nella nota a piè pagina nel capitolo in cui parla «Dell’Ortografia» lamenta la mancanza di studi sulla tradizione e il fatto che, pur di aderire alle lingue più in voga, non ci si è limitati negli sforzi di trasferire in greco la lingua copta (siamo un popolo impenitente. E’ praticamente avvenuto quello che è accaduto con gli OSTRAKA di monte Claudiano e monte Porfirite).
Poi non vi dico e non vi racconto ciò che asserisce parlando in detta nota sul trasferimento dei testi fondamentali Storici, Sacri e Legislativi (civili penali e morali).
Infatti succedeva che vi era una enorme discrasia tra chi raccontava e coloro che poi riportavano i testi scritti in quanto questo fatto ha inevitabilmente falsato tutto sia per la parzialità di chi raccontava ma anche e soprattutto di coloro che scrivevano (pensate a quello che è successo con la storia di Sant’Agata ed il quadro rende l’idea di quello che sto disquisendo). Pensate ad Antioco di Siracusa da cui sono stati tratti fatti riportati da Tucidide: a quali greci si riferiva? O pensate alla lingua di Omero (quell‘”ER” fa il paio con ERIDANO, con EREI, con DERNO‘ Adrano in siciliano!!) come mai è diversa dal greco ufficiale ed è detta greco omerico? Perché Omero aveva una sua lingua personale?! Ma proprio si è degli impenitenti a non pensare che era diversa perché apparteneva ad un popolo diverso e la più papabile nella zona è quella di Stesicoro!
No vi pare?! Per ora sorvoliamo, poi dirò anche di questo.
Vorrei adesso soffermarmi su una cosa che certamente è successa anche in occidente quando abbiamo smesso di scrivere con lo stiletto sulla cera e sulle pietre (e qui ricordo l’uovo del Cairo con i “PILERI” incisi che rimarcano inequivocabilmente lo STEMMA del Castello di AKIS perché avrebbero dovuto portare una “CUTI”, ghiaia di notevoli dimensioni di pietra lavica e non, incisa, indovinate dove … ma da noi)in Egitto!!!
Forse era uno schema per iniziare la costruzione delle piramidi? Molto probabile. Proseguendo il discorso delle alterazioni fra tradizione e scritti riportati pensate che in oriente, fra coloro che conoscevano detti testi fondamentali, solo l’uno per mille sapeva scrivere e contemporaneamente leggere quindi (deducete voi di quali verità storiche stiamo parlando!) gli altri sapevano o leggere o scrivere. Le conseguenze di ciò arrivano fino al periodo in cui si scrivevano gli atti dei martiri, quando i copisti dissentivano l’uno dall’altro … figurarsi quello che è stato combinato prima. Pertanto bisogna vedere cosa e come gli amanuensi copiavano (senza capire il significato di ciò che scrivevano) fosse conforme al precedente.
Peraltro coloro che amministravano la sacralità e la giustizia pur essendo bravi oratori e affabulatori di folle non sapendo leggere né tanto meno scrivere (vedi Socrate) non avevano modo di controllare la veridicità delle asserzioni trasmesse per iscritto ed allora che storia abbiamo ricevuto? Non sarebbe il caso di controllare meglio?
Non voglio tediare continuando, ma vi invito a riflettere che se questa è l’eredità che ci è stata trasmessa con i relativi costumi DEI KOPTI (cioè dei padri sia dei popoli occidentali sia di quelli orientali), tutto ciò che via via è stato trasmesso diciamo almeno fino all’instaurarsi del monachesimo specie quello occidentale, non andrebbe ogni cosa ripresa con le pinze ed analizzata con più attenzione?!!
Come si dice in gergo notarile “accettare l’eredità con beneficio d’inventario!”.
E’ importante una sinossi con i reperti archeologici ( studiati a fondo e con attenzione, non come sono fino ad oggi valutati al solo scopo di avallare certi “DICTAT CULTURALI” altrimenti storpiati nelle interpretazioni se non addirittura reietti come “isoloti noti” pardon le solite “INCOGNITE “! Questo mi fa capire l’ossessione di molti cultori per lo studio del POPOL…INO e dei siti archeologici ad esso connessi da i legami di lingua, di vita e di costumi, specie di quelli definiti PREISTORICI … “tou court” e li si chiudono le ricerche relegandole come in un LIMBO INVISIBILE chiamato PREISTORIA e così reso incomprensibile ad evitare un approfondimento che avrebbe portato all’insorgenza di imbarazzanti conclusioni vicine alle intuizioni GOETHIANE.
E deviando il corso storico dall’alveo di quello precostituito conduce in una pericolosa china che modifica detta struttura mettendo in discussione il percorso storico stesso.
(FOTO DEL SIMBOLO DI AKI EDELLA PIETRA DEL CAIRO CON I TRE PILERI)
[ Inizio Pagina ]
INCONGRUENZA GLOTTOLOGICA
Innanzi tutto è fondamentale intraprendere un lavoro di pulitura molto articolato e complesso per ridimensionare quello che chiamo l’inquinamento ellenico e per far questo dovrò in questa introduzione anticipare alcuni sensi delle lettere semitiche che però potrete valutare nel contesto che segue e questo per dare senso al discorso introduttivo Per cui necessita con una “SINOSSI“ che approfondita tra le nostre lingue madri( semitico antico,il gheez e l’antico sekeliano,latino antico non quello romanico s’intende!)tutte ricavabili dalle innumerevoli “iscrizioni” specie di quelle “incognite” che mai sono state approfondite o considerate ed a volte volutamente distorte! Pur di non dar loro un senso riconducibile al nostro retaggio. Retaggio in possesso di pronunzie e significati riscontrabili e riconducibili solo nella nostra ed acquisite dopo la nostra manipolazione delle cosiddette lingue madri orientali che addirittura dimostrabile come gran parte della loro terminologia è farina del nostro sacco!
In essi molta terminologia ha mantenuto se non proprio il significato originale quanto meno un significato molto affine. Pertanto è fondamentale una ricerca ad ampio raggio perché ogni popolo ha mantenuto dei piccoli tasselli che possono aiutarci a ricostruire il mosaico! Tale rivalutazione della ricerca all’interno delle lingue derivate (europee e nordafricane ed in parte anche quelle slave cirilliche e medio orientali asiatiche e soprattutto quelle del corno d‘africa dalle quali hanno origine) possono aiutarci a ricostruire il fulcro del linguaggio dei popoli del mare (pardon “del popolo del mare“). Proprio in questo confronto con i dialetti possiamo rinvenire le nostre vere radici e dove il LATINO costituisce il TELAIO su cui imbastire il tutto e non facendo riferimento a lingue che se pur affini sono palesemente “definirei” succedanee in quanto hanno collateralmente ed in tempi successivi per non dire Recenti acquisito molti termini dalla nostra! Ma una serena valutazione glottologica del periodo in cui è avvenuto il passaggio è addirittura “lapalissiana” l’interdipendenza dalla nostra; delle lingue (perdonatemi delle anticipazioni che uso per gli esempi che seguono) come appunto l’ellenico, l’arabo – ismaelitico o l’ebraico. Infatti nel semitico antico ad esempio il termine ARABU vuol dire A‘(dove)R’(la luce) A’(dove )B’(manca)U’(agli uomini) pertanto era riferito ai popoli occidentali e non agli ismaeliti. Se poi allontanandosi dal punto di partenza diventano di volta in volta EREBU (bretoni, Spagnoli e Portoghesi, Berberu in Nord Africa ed IRIBU in Irlanda e zone del Nord (iribu pensate K- … ARI-B-U’) terre che già possedevano questa individuazione toponomastica che circondavano e quindi avevano contatti con le TRESKELIANE dalla Bibbia definite “isole del centro” ovvero la Iauonia!!!
Questi infatti erano i popoli anzi il POPOLO che ha navigato sia l’antica TETIDE che quella NUOVA anticamente chiamata non GHEA che per gli Elleni era la Terra ma E-G …
(le acque scomparse) EA (quella dove) perché come chiarirò quell’E ha attinenza con l’aldilà che sono sparite dagli occhi degli uomini … che non si vedono più. Ma i sopravvissuti hanno ripreso la nuova espansione ed organizzazione diventando i … popoli … del mare … pardon IL POPOLO DEL MARE!!! Ossia la Nuova Iauonia, Che ha mantenuto il termine della forma originale della loro terra la TRESKELE! Popolo che è tutt’oggi abituato a costruire e non a distruggere, che si sono ingegnati a costruire a dipingere, a scrivere nelle pietre e di cui la storia non parla non avendoli studiati nelle loro opere ma avendo dato adito solo a quei guerrafondai che hanno solo fatto rumore ma che non hanno creato un bel niente!
In realtà loro di guerre ne hanno fatte poche e solo quando servivano. Pertanto si sono posti in evidenza solo poche volte “sparendo” per continuare la loro costruttiva civiltà occidentale che,per secoli, è rimasta sconosciuta nel buio della mediocre superficialità culturale. Che come si chiedeva Gramellini in questi duemila e cinquecento anni hanno reso gli italiani più cattivi. Infatti se approfondiamo la nostra è gente senza grilli per la testa che trascorre il tempo nella più assoluta laboriosità. Con la piena collaborazione delle nostre donne pensate anche quando lottavamo. Infatti ditemi come mai noi non solo non avevamo harem o ginecei! Ma chi può vantarsi più di noi sulla parità uomo donna???!!! Solo noi vantiamo tante imperatrici addirittura UNA (DELLE TANTE) CHE E’ SALITA SUGLI SCUDI E’DIVENTATA IL SIMBOLO DELLA NOSTRA CAPITALE KATANA!!!
Che non significa nessuna grattugia o altro ma che era la TANA Kapitale,essendo che la TANA originaria era nella Terra di PA (KA-PTA o KOPTA come da deformazione!) ma la nostra dopo la distruzione era quella dove s’era insediato il Comando e lo stesso dicasi per il termine LATINI che erano anche nel Lazio ma qui c’erano i “KALATINI” che comandavano non con un “ducezio” inesistente ma con un “DUX ETIUM” ed il cui nipotino pare ci abbia salvati ai “CAMPI CATALAUNICI” da un disastro di portata storica notevole. Fatto che andrebbe rivisitato doverosamente in quanto certi punti sonano stranissimi a dir poco. Capitale che non ha mai dovuto affrontare nemici con tutti quei “CONQUISTATORI” che però guarda caso, giravano alla larga senza mai fargli una visitina MAH!
Scusate la digressione: non vi risulta che eravamo noi ad aver le navi,il miglior acciaio del mondo che tutt’oggi i giapponesi onorano quando lo indossano e non eravamo noi ad aver il grano ed avevamo soprattutto “LA GRANA”, tutt’oggi il popolo ebreo li chiama “sichili”.
Infine chiudo sempre glottologicamente parlando che “CITTA’ DECUMANA” non significa affatto che pagava le decime (che motivo c’era senno visto che le pagavano tutti!) ma che possedeva il poter di eleggere i” DECEM PRIMI” che scrivevano le “DIECI TAVOLE”. Addirittura un certo LUCIO RUBRIO è stato eletto da QUINDECEM (PRIMI) AUGURI come VIRin fatti accanto al VIR (che non significa uomo, bensì “colui che controlla IR dall’IR-landa ad IR-oito … la katana era nostra!!!) non ci sono due croci ma un “giogo” con le TRE LANCE INCROCIATE A RICORDARE DA PARTE DEI LATINI AI ROM di non ricadere nello stesso errore se non volevano ripassarci sotto n’altra volta come a CAUDIO!!! E FINIRE …DECIMATI!!! Terra mai asservita a nessuno e di questo poi dirò. Una base solida che ha costretto gli storici a non definire mai la loro vera collocazione di questo popolo che spadroneggiava nel mediterraneo ad ovest e ad est, definirli i “popoli del mare” è riduttivo, poi li hanno definiti anche PIRATI!
Per concludere che era una schiatta di fantasmi!!! E tutto per nascondere il nostro solo ed unico” POPOLO DEL MARE! Trattati che cercano di renderli “NOMADI E SENZA FISSA DIMORA! Ma scusate da qualche parte dovevano pur stare! o no!? Pur se resi più evanescenti possibile hanno lasciato tracce notevoli che possono essere rintracciati. Infatti la bibbia ha specificato che dettavano le regole anche e soprattutto ad oriente! E senza mentire li ha collocati nelle “Isole del Centro “di biblica memoria alla “TRESKELE o terra di “GRI “, collocazione data loro dagli Egiziani ma quella che Grecia dal GRI…KA quel GRI onomatopeico dello stritolare delle TRE-KELE precede tutte le dette terminologie e che diventò La IAUONIA biblica e poi l‘IMPERO DEL MARE NOSTRUM! Dei P_IR_Ati ed infine “QUELLA SCHIATTA CHE A GIUDIZIO DI AMARI SI E’UNITA A DEI FANTASMI MAI VENUTI IN SICILIA e che pensate erano occupanti che pagavano il pedaggio ai vescovi di Catania?!?! Ma come si può accettare che di colpo dei cammellieri del deserto sono diventati i più grandi navigatori e conoscitori del Mediterraneo (scusate ma che panzane Sono queste!?).
FOTO 14,15.16: L A GRANDISSIMA TRINITA’ E LA MEGARA YBLA OSSIA CHE NON VEDE PIU LA TRINITA NELLA SUA PATRIA E POI CHE CI FA L’ANGELO CON IL MESSAGGERO DEGLI ER NEL NOSTRO CASO
Foto numeri arabi iscrizione ed anche l’8 di IBLA ed il due delle fiamme etna
Inoltre poi si sono trasformati in sedici Normanni che sono scesi senza esercito ad occuparci e a fabbricare tutti i castelli prospicienti il mar Mediterraneo Mah!?
Non credete che questo” POPOLO” senza alcuna colpa se non quella di ospitare quelli che sfuggivano alle proscrizioni e quindi il massimo della tolleranza son stati destituiti dal loro vero ruolo solo da illazioni preconfezionate senza un vero fondamento storico…!
Pertanto ritengo molto riduttivo aver negato una tale possente continuità storica per ridurre tutto ad un così breve periodo storico, tempo troppo breve per creare una
collettività cosi grande e ben organizzata e tentando di privarlo delle sue VERE RADICI CULTURALI!
Per sostituire il tutto e darne merito ad un popolo che noi chiamiamo tutt’ora Beoti e Cretini! (Mongoli appunto! E le cui radici debbono tutto alle nostre! Prendendosi il merito di aver dato origine a tutto in poche centinaia di anni!!!
Elleno (ma chi era costui?) uno MAI ESISTITO se non NELLA FANTASIA e che per il nostro Popolo letteralmente vuol dire pensate ad ELLEBORO ossia non solo privo ma assoluta incapacità di possedere la N’ossia la conoscenza O straordinaria che noi avevamo! E che invece ci avrebbe insegnato tutto “DANS L‘ESPACE D‘UN MATINE “.
FOTO DEL BREVETTO CON DIDASCALIA ESPLICATIVA
Tempo fa avevo in un mio scritto accennato alle così dette Incognite in un articolo intitolato “Katana” palesavo anche se non dichiaratamente che la descrizione che Platone faceva nel Krizia di una terra favolosa altro non era che la SEKELIA ossia alle Isole del centro in un quasi realistico quadro pittorico della Sicilia. Pertanto, prima di leggere il presente elaborato, ne consiglio la lettura anche per una migliore comprensione del corrente testo.
Quello che qui intendo affrontare è l’opportunità che io stesso ho avuto di un diverso punto di vista basato su aspetti che per una serie di motivazioni non sono stati presi nella giusta considerazione e possono darci la possibilità di ampliare la visione storica possibilmente dando ai nostri AVI quel che è LORO! E poter gustare a pieno dei frutti che la loro laboriosa civiltà oggi ci fa gustare e che appartengono ad un albero che affonda le radici nella cosiddetta “NOTTE DEI TEMPI” che sappiamo bene che tanto notte non era perché era illuminata dalla CERA che letta in francese o russo è SERA! Sono spiacente, infine per le difficoltà che molti troveranno nella lettura di questo elaborato, ma la mia è anche una ribellione letteraria contro formule precostituite basate solo su preconcetti e pregiudizi che vogliono imbrigliare la cultura a loro piacimento limitando pesantemente le libertà di espressione come mai era successo nel passato.
Foto Candelora
come detto la tana di ia disponeva di K-AN- D-ELA CIOE’ ERA LA TERRA CHE DISPONEVA DELLA LUCE DELLA LUNA ARTIFICIALMENTE PRODOTTA E LE CANDELORE ERANO I FANALI CHE TENEVAMO NEL FANO CON LE PARABOLICHE DI ARCHIMEDE CHE RIFLETTEVANO LA LUCE LONTANO PER FAR VENIRE I SANTI….. MA QUANDO I SANTI ERANO RIENTRATI QUESTI SERVIVANO PER ILLUMINARE LA …… VIA DELLE “LUMINARIE”PER LA MOVIDA!!!!!!
Pensate forse che i nostri antenati quando studiavano il modo di trovare una scrittura che desse un’immediatezza di trasferimento del pensiero avevano in mente una grammatica già formulata o da formulare in seguito oppure … io dico oppure! Giàcchè ad essi come allo scrivente importava solo l’immediatezza della trasmissione del pensiero.
L’incongruenza glottologica è la base sulla quale anche le altre incongruenze ruotano e recuperarla è fondamentale per capire le nostre radici. La cosa peggiore è che, quando non si riesce a spiegare come mai i poemi ellenici per eccellenza differiscono dalla lingua tucididea, si definisce dicendo che Omero possedeva una sua propria lingua, ma non si spiega chi fosse il popolo che parlava tale lingua magari se si approfondisse si scoprirebbe che è il greco quello nostro unico e solo! Nostro e che a seguire si differenzia anche la “koinè dialectos” non si spiega da dove sorge visto che anch’essa si diversifica sempre dall’ellenico magari discende sempre dal greco omerico??!
Altrimenti non si spiegherebbe la sua autonoma formazione!? Infatti l’Iliade inizia proprio con un termine M-EN-IN- dove M (vita)En( sta per -sole!-pensate che questo termine si ritrova in Stoneh-en-ge,Geenna,G-en-gis Kan,Cir-en-aica En-na, mentre IN è -venere -la stella che ci faceva tornare a casa, ma la vastità del discorso mi preclude di chiarire adesso) pensate che IN è rimasta anche come radice di inventare e se poi collegate con il cosiddetto dialetto siciliano sapreste che i “mini minagghi“ sono le storie e storielle inventate che servivano la sera per addormentare i bambini! A seguire il termine Aeide che in Plauto significa “ascoltare” e che tutt’oggi è un verso per richiamare l’attenzione in siciliano come dire ascolta! E non ha attinenza con “aedia” ellenico che vuol dire odioso! Per finire con il termine “dea” che trattandosi del nostro greco come i nostri “DEI MANI” erano i morti così quella DEA significa D-CHE POSSIEDE -E-MOLTO INTELLETTO! O PENSIERO (fate voi!), io traduco “oh donna dalla nobile mente“! Quindi trattasi di persona che può ascoltare queste fesserie … ma … con spirito!!! Questo termine è una riprova, se ci fosse necessità … che tutti questi DEI NOSTRI ERANO UOMINI … MA PUR SEMPRE… NOBILI, MA UOMINI! MA …VIVENTI!!!
Pertanto il termine Aeide va tradotto, ascolta che con LA SUCCESSIVA AGGIUNTA della U (radice per uomo) diventa Audire, udire…oh uomo ascolta…, quindi audiens e … non AKUE…ENS!.
L’Italia è una miniera di termini che danno il senso di una tradizione unica che il POPOLO del mare ha mantenuto intatta e supera ogni ellenismo preconfezionato compreso il romanico ellenizzato! Infatti i dialetti italici antichi che indico con un unico termine che gli compete ossi il Sekeliano come AL-SIKILI! Che comprende tutto l’occidente mediterraneo … Isole, pur … IN … comprese!!!
E da dov’ è la provenienza di dette lingue vere e proprie … non … dialetti, rende incongruente, limitante e penalizzante la derivazione ellenica…che al massimo definirei essere nipote rispetto alla madre del Popolo del mare ed alla nonna Africana e dove la madre appunto il SEKELIANO (GRECO non ELLENICO), dei sekeles dei dauni e degli shardani, ha mantenuto l’identità.
Derivazione senza radici, assolutamente improbabile! Per giunta a causa della nostra “estero-filia” nel seguire mode che non ci appartengono, pur possedendone di migliori, oggi stiamo completando l’opera, impedendo ai bambini di parlare quel che resta nei dialetti ultimo baluardo della nostra vera LINGUA MADRE!!!
Che ha delle splendide anche se oscurate RADICI! La molteplicità delle lingue derivanti dal POPOLO del mare è devastante abbracciando partendo dall’Africa per raggiungere ad ovest nord Africa tutta l’Europa continentale e gran parte dell’Asia minore!
Il perno di tutto questo sono i Pelasgi o POPOLO del Mare che in base all’incongruenza geologica se le terre vanno alzandosi, tornando indietro nel tempo costoro hanno iniziato a colonizzare le montagne per cui la deformazione tutta siciliani del termine Kalata ossia discesa è perché i KALITINI sono scesi a Terranova non il contrario e navigavano il MARE SECCO (Egitto ed in parte Cirenaica e di Petra- nabatei, che con la v diventano navate-ei! Quelle i delle navate o navi in pietra! Scavate nella roccia!) percorso quando era mare navigabile per andare a Monte Claudiano!!!O no?
Come avrebbe potuto essere possibile che nel LAZIO tutt’oggi dicono ai bambini quando strepitano” non baccagliare!”; è che la stessa cosa dicono nell’altopiano Eritreo!! Che non significava rosso ma che era la “Terra” che apparteneva al popolo degli ER -I (i lontani ER come da FRARI- a -FRERI).
Inoltre avendo una conoscenza diretta sia del mio antico dialetto, oggi andato quasi in disuso specie quello ascoltato da bambino che aveva inflessioni oggi andate perdute, potendomi permettere di fare una sinossi con alcune lingue africane degli altipiani ho potuto rilevare una molteplicità di connessioni che nemmeno in tutto il vocabolario ellenico a memoria di liceo possono trovarsi, cosa invece che con il latino e l’italiano è una continua sinfonia di accordi!!
Inoltre è invece rilevabile che molti termini coniati tra queste lingue sono state successivamente acquisite dall’ellenico. Ad esempio il termine leone che nella lingua originaria nostra dicevamo “ANVESSA” modificato con il nome di un nostro AUGUSTU AIONIOU che si chiamava FELISSS e dopo con una trasformazione finale diventato per connessione con la potenza dominatrice ha identificato con il nome LIO (I-LIO la lontana LIO) che significa pietra (infatti LIO -NT o pietra bianca-ni-ti-da! O anche LIO-ATRUM pietra nera) di seguito c’è una pletora di più recente conio che praticamente si può evidenziare come la nostra lingua è piena di vocaboli dei quali l’ellenico è completamente sguarnito per chiudere faccio rilevare come solo noi diciamo leonessa che come si vede è una composizione tra il vecchio ed il nuovo termine. E‘ innegabile aver ignorato ciò, ha condotto i ricercatori in una pletora di confusionali interpretazioni o addirittura a rinunzie nell‘identificazione di molte altre riducendo la nostra attuale cultura ad una babele ancora peggiore di quella che l‘ha preceduta e dove anche gli attuali toponimi e cognomi la fanno da padrone. E che indiscutibilmente ne mostrano il significato per la loro particolare collocazione!!!
[ Inizio Pagina ]
Gheez e Sekeliano
Parallelo tra le due lingue sorelle
Insisto portando ad esempio un particolare errore ancor oggi comprensibile di quanto accaduto.
Infatti per chi sa quello che avviene oggi nelle differenze di pronunzia tra città e città in Sicilia. C’è un esempio che implica proprio la lettera “C”. Succede infatti che mentre a Catania dicono “chiave”, a Ragusa dicono “Ciave” può sembrare una cosa di poco conto ma se questo fatto lo riportiamo nella molteplicità di tentativi nella formazione delle scritture che qui appunto è dove lo sforzo è stato maggiore si può comprendere ciò che è accaduto. Infatti penso che lo sforzo di Cirillo e Metodio è stato proprio questo cioè correggere gli errori di lettura nelle scritture ma pare con scarso risultato. Infatti la confusione nella divisione razziale deriva da questo, perché mentre ad esempio noi leggiamo CAM, i Russi leggono SAM e sapete qual è quello corretto? E’ proprio SAM. D’infatti questo termine nella lingua dei Padri significa, pensate un po’, CERA scritto CERA, MA SI LEGGEVA SERA IN SEKELIANO CIRA E SIRA (movida “ante litteram” FONDAMENTALE PER NOI A SIRA -O-TRI!!! Non per niente spariamo i nostri migliori fuochi d’artificio a sira dell’u-tri “UTRIUSQUE SICILIAE REGNUM!!!) e se continuiamo il giochetto arriviamo a leggere SERA e non finisce qui, perché anche CIRENE-AI-KA diventa SIRENE, già ma qual’ era l’isola delle SIRENE? Andata via da qui? TANA-IT NON ERA NESSUNA DEA, MA LA TANA ANDATA VIA DA QUI PERCHE LA LIBIA EMERGENDO DAL MARE L’HA PROIETTATA NELL’ATTUALE POSIZIONE, ma eravamo noi ad usare la CERA di SERA e CIRO o SIRO con la SIRIA VENGONO MOLTO DOPO!!!
Pensate in che ginepraio ci siamo cacciati con le nostre stesse mani! Non posso andare oltre avremo tempo e modo!
Sono tali e tante le affinità tra Africa EUROPA ed Asia appunto nel PERIODO CHE IO CHIAMO DEL SEMITICO ANTICO, CHE POI FUDETTO EPOCA D’ORO DELL’UMANITA'(eravamo tutti UN UNICO POPOLO AFROEUROSIBERIANO!) risulterà un immenso lavoro di ricerca che solo in seguito potremo affrontare serenamente per recuperare tutta o quasi la nostra vera identità culturale (ma i ricercatori che hanno cercato!?).
Molte di queste valutazioni hanno trovato riscontro nella grammatica di lingua GHEEZ del citato Afework. Ma in questa sede chiarisco che non ha trovato solo affinità tecniche tra le due lingue ma conoscendole bene entrambe ha rilevato la strabiliante affinità di significati qui alcuni esempi sono d’obbligo ad onore di Solo o Scionti: inizio con il più emblematico dei termini in quanto fa capire come la conoscenza e la frequenza tra i due popoli fosse stretta. Infatti loro chiamano SEKELA per loro significa CASA QUADRATA!
Per contrapporla al loro TUCUL che è IL TRULLO!!!
Il secondo per importanza è il termine KA-IN (ossia quelli che vedono lucifero sorgere) che per loro significa sacerdote e la terza è AMORA che per loro significa AQUILA (perché quando si accoppia lo fa a vita. Pensate che noi per trasposizione significa AMORE e nulla ha a che vedere con i ROM che sono venuti a romperci le uova nel paniere solo quando si sono depositati con le loro cianfrusaglie nelle paludi del PALAT.I.NO.
Pertanto controllavano il movimento di IN-NI e come sacerdoti anche con i canti mattutini (AMUN-INNI, in sekeliano, i navigatori si dipartivano al sorgere di lucifero e tornavano al tramonto) pertanto in stretto rapporto con IA-TRINO con Dio-TRINO, ma anche con le stelle e come visto che regolavano i calendari e ne studiavano i movimenti specie di AN-NA della LUNA ed EN-NE del SOLE e qui necessiterebbe un’enciclopedia per chiarire, poi diremo anche di ciò. Proseguiamo con il termine BA ossia MARITO che da noi ha acquisito un significato preciso … “Babbo” no comment!
AFFERRARARESE ossia distruggere da noi LITIGARE FURIOSAMENTE, venendo anche alle mani! FANA = CERO ENORME, ma da noi FANALE e FANO e profano SACROFANO …!
- WUGGHI = BATTAGLIA ma da noi è solo affinità con BOLLIRE.
- DUBBA ZUCCA da noi RIEMPIRSI detto dello stomaco!
- TSCIANKA camminare con la spalla penzoloni ossia storpi da noi SCIANCATU vuol dire ZOPPO!
- BONA = SICCITA ma da noi BONACCIA sempre marinai!!
- LOMI meglio ad Agrigento LOMEE ossia LIMONI stesso significato.
- LAV = SUDORE da noi LAVORARE e anche LAVARSI!
- LIK= RAFFINATO da noi.
- LIKKU = GOLOSO!
- LIJ = FIGLIO ossia legame che OBBLIGA-LEGGE.
- MISCK = MOGLIE ossia mescolarsi MMISCARI da noi!
- MOT = MORTO, qui è necessario chiarire che anche lì esiste un posto chiamato MOTTA.
Se tradotto con il semitico antico letteralmente vuol dire QUALCOSA-M- di straordinario A dove TT due terre s’incontrano e dove avviene che due terre possano incontrarsi?
Ma dove la lava incontra l’argilla e nasce la MOTTA ossia la CERAMICA perché quest’ultima infatti significa solo ARGILLA ossia sempre nel semitico CERA -MICA pensate a MICA -EL - ed ancora: MANCA = CUCCHIAIO da noi si dice MANU MANCA ossia SINISTRA!
- TAVOT = PIETRA SACRA dove avveniva, come negli CIPPI che ci sono al Castello URSINO, il pane ed il vino alla MELCHISEDEC!
- KENIKKUL = MEZZO GIORNO da noi KANIKOLA!
- MA’ZIN = AMMASSO nell’ANGOLO di CASA ossia MAGAZZINO!
- -ZINAM = TEMPESTA O PIOGGIA TORRENZIALE o MONZONI che sono simili agli attuali denominati TSUNAMI!!!
Ma non voglio tralasciare di citare un nome di donna nostro bellissimo:
VANESSA che in gheez ha il corrispondente in ANVESSA ossia LEONESSA.
Entrambi hanno lo stesso significato originario in AN-luna –V-vede-ESSA- cioè quella che vede di notte!! Continuando di questo passo dovremmo riprenderci i nostri dizionari! Ma è un lavoro troppo vasto avendo implicazioni anche nelle altre lingue antichissime del mondo!
[ Inizio Pagina ]
Alfabeto Semitico Antico
Pertanto ora riprendiamo la collocazione delle lettere del semitico antico ricavata da un’elaborazione, fatta togliendo alla base del linguaggio le aggiunte per il necessario successivo vocalizzo. Diventa sbalorditiva in quanto ridona l’originale significato a molti termini in ogni aspetto linguistico non solo a livello locale ma mondiale!!!
Penso che quanto ho detto sia sufficiente a dare un’idea, pertanto cerco di chiarire alcuni aspetti circa l’aspetto originale dell’Alfabeto base:
- Lettera A che nel linguaggio semitico antico stava a significare: luogo – sede, luogo dove ha inizio ecc. … ma anche un rafforzativo per dire che è il posto per eccellenza di un qualcosa; com’ è in origine AMN primordiale, che diventa AMUNI e che si trasforma in AMENE (oceano indiano Mauritius, grido che fanno quelli che camminano sui carboni ardenti prima di entrarvi!) ed in ulteriore AMEN. Addirittura in certi luoghi dell’Oceano Indiano si è trasformato in AMENE e in altri posti, mentre come sugli altipiani del Corno d’Africa o nella Sicilia Occidentale, diventa AMINI. Ma come si può notare la radice è la stessa. Qual è il suo significato?
Qui viene il bello perché come si rileva dall’usanza SEMITICO-ANTICO che precede l’ebraica per non nominare DIO si usa questa perifrasi: A (sta per dove ha Sede dov’è- e in seguito va a significare Principio) M (sta per Vita. Ancora in Africa il termine MU acqua che dà vita all’uomo!) N (conoscenza quando è riferito ad esseri umani o Dio ma anche quando riferito alle cose terrene, il fuoco infatti ha portato all’uomo molte conoscenze!). Per cui la circonlocuzione sta per “DOVE HA ORIGINE LA VITA E LA CONOSCENZA”! Mentre altro significato acquisisce il termine TANA infatti sta per dimora dell‘uomo perché quando dopo un giorno di fatica l‘uomo rientrava nella dimora, qualunque fosse, accendeva il fuoco quindi la terra che lo copriva con il fuoco dentro diventava TANA. Come sappiamo il termine è originario della prima TANA è nella terra d‘Etiopia!
Il termine TANIT può significare che in casa c’era anche una donna infatti nel gergo berbero ad esempio AMATO si dice ABIBI che con l’aggiunta di IT diventa ABIBIT cioè AMATA quindi la tana diventa TANA -IT che in Semitico Antico significa : La Terra che spostato la Tana, riferendosi alla Libia che, emergendo è diventata il “Ventre di IA”, come se fosse da questa generata. - Lettera B che sorta come una forma di OTTO è la più antica ritrovata, ma che a ben osservare è un calco di una fusione.
Infatti la pietra metà del calco di fusione con scritto quell‘”YBLA” va letta IUBLA che per trasformazione della “B” in “V” come di FLABIO in FLAVIO, va letta così “IUVLA” che tutt’oggi ha due significati ossia “CIECA” ma anche “totale obnubilamento mentale”, tant’è che si dice a persone che compiono azioni sconnesse, quasi da ubriachi!
La cosa ha attinenza sia con il luogo del ritrovamento che con il toponimo EUBEA che con lo stesso metro di lettura sarebbe E-UVEA cioè estratto dall’uva!!!
Altri tre termini sono rilevabili in così breve trattazione, l’iniziale riferimento al termine A RA BU è d‘obbligo per cui ribadisco, A sta per “dove”, R la “luce”, A sta “dove” o anche “luogo”, B viene a mancare all’U cioè all’uomo, quindi gli arabi erano quelli che vivevano in OCCIDENTE!
Infatti noi stessi usiamo il termine BUIO che è appunto l’assoluta mancanza di luce ed infine anche il termine BUE che a seguire vuol dire B mancanza U dell’umana E spiritualità e se vogliamo traslare il tutto “Che non ha capacità di pensiero umano!” - Lettera C È una delle più complesse in quanto nello sforzo di formazione delle scritture ha avuto un peso notevole nella confusione linguistica “babelica!”. Infatti inizialmente nata in iscrizioni dove viene letta S ed in altre dove viene confusa successivamente con la Lettera K, pertanto non esistendo nel semitico antico dico solo che è nata dall’ideogrammazione della forma dei golfi marini e nello specifico detti seni od anche anse, cosa che richiede una trattazione a se stante per cui rimando alle lettere K per il suono duro ed S per quello suo originale da dove deriva l‘inconcepibile divisione dell‘umanità, completamente inventata in Semiti Camiti e Japeti (che dovrebbe essere IA-PT ovvero gli IA di PTA) e che in altra sede chiarirò…
- Lettera D Anche questa lettera è molto complessa ed è stata origine di paurose distorsioni nell’interpretazione, soprattutto dalle iscrizioni nate nei diversi periodi storici nei quali i nostri avi stavano tentando di trovare forme di scritture più attinenti alla pronunzia ed in tali tentativi le iscrizioni che ne derivavano se noi no le studiamo con attenzione, i passaggi che le hanno provocate rischiano di confonderci. Infatti più che appartenere al semitico antico vero e proprio certe formazioni di lettere derivano addirittura da ideogrammi veri e propri trasformati in lettere, ad esempio una di queste ha a che fare con la più antica delle D che è posta su due piedi infatti:
1) la prima ha a che fare con la rappresentazione di Dio con la A di AMN per intenderci avete presente la lettera sopra l’elefante di Katana, bene essa è costituita da un superiore triangolo che poggia su due chiamiamoli piedini per comodità che era ciò che Egli aveva creato e che pertanto ne aveva il possesso, ossia il cielo e la terra;
2)in seguito si è trasformata nella separazione dei due simboli dove il triangolo separato ma più grande di dimensione era seguito da un ROMBO e la base di questo poggiava su di una linea di terra;
3) quest’ultimo a sua volta è diventata una nuova D ma con il rombo che poggiava su di una linea spezzata in due da sembrare due piedini, mentre il triangolo grande è rimasto immutato,
4) a seguire in successive iscrizioni non troviamo più il rombo ma un cerchio completo con una linea centrale mentre il triangolo permaneva tale, pare che questa mutazione sia avvenuta dopo la distruzione alla quale si riferiva SOLO e contestualmente a questa mutazione di quest’ultima D è apparsa una nuova lettera dove in presenza della O tagliata orizzontalmente ne è apparsa un’altra tagliata verticalmente ma dove la linea fuoriusciva sia dall’alto che dal basso. Sono costretto a chiudere il discorso per necessità ma evidentemente queste seconde come i rombi indicavano la terra prima e dopo la distruzione e che nei rombi e nelle O con taglio orizzontale indicava il possesso delle terre da parte dell’uomo mentre nel triangolo della A, in quello grande successivo rimasto immutato ed in quello della O con taglio verticale volevano indicare il possesso totale di Dio sia il cielo che la terra. In questo ambito voglio e tengo a precisare che le iscrizioni dalle quali si rileva tutto ciò sono sotto gli occhi di tutti essendo esse tutte concentrate in Sicilia! D pertanto che tutt’oggi indica possesso appartenenza ecc. Noi diciamo DE—EO per dire suo di lui, come anche “VALDEMONE” non significa valle del demonio ma valle D-E che appartiene allo spirito di AMON. Come già detto per la E che segue. - Lettera E che significa soprattutto anima ed ha parecchie accezioni affini come: vento, afflato, spirito, mente. Vi ricordate l’”EUM MULIEBREM” di cui non si comprende il senso? Credo manchi la D, che denota appartenenza in quanto l’appartenenza di questo EUM (cioè E lo spirito U l’umanità e la M vita della donna andranno ad appartenere al nuovo nucleo familiare). Mentre per lo specifico anche quello degli DEI MANI, nobilitato dal passaggio nell’aldilà e quello dell’Imperatore nobilitato dallo stato d’Imperio erano degli Spiriti Nobili e nulla più come nel caso di DELO “DE(L)U -DE(L)MN “, (ve li ricordate Delo(u) e D-AL-M-A TI-A) altro non significa (D)posseduta (A)al(L)dal popolo che vive (M) sulla (A)sulla (T) terra di I (che si è allontanata… infatti si è allontanata da TI-TI! Ma per la contaminazione ellenica della nostra TETA- D diventata TAU T ci siamo ritrovati nel DEUS diventato ZEUS, nel DEU diventato TEOU creando una babelica confusione e dove la città DECUMANA perché retta da costoro che stabilivano le leggi e le regole è diventata quella che pagava le DECIME ma che le pagava…con che…Si dice UMANA!!! Con gli uomini!!!
Come vedete le incongruenze non finiscono mai, specie se si deve ammettere che era la città dei DECEM PRIMI che regolavano L‘ORMA del CONSUL e dettavano le NORME! Purtroppo questa corruzione che ha radici antiche, la devianza EGEA contaminò l’oriente tutto gettandolo in mani di potentati che per dirimere il potere ed istigare i popoli a lottare le guerre dei guerrafondai. Sempre a motivo della superficialità dei popoli ellenici e PERSI, tanto che Mosè, tutto era tranne che stupido, ha isolato nel deserto il suo popolo per renderlo più coeso, perché il pericolo di inquinamento era tale che è stato costretto a fare del suo popolo UNA VERA E PROPRIA “ISOLA” tra i Cananei, provenienti dalla Mongolia che li circondavano, e vanno distinti dai Filistei o Pilisti, o Palestin che erano Popoli appartenenti ai Polpoli IA (Ezechiele 16, 20)
È palese infatti che prima dell’avvento della corruzione ellenica, nelle religioni vi era sì il concetto di una forma d’immanentismo che però era disgiunto, dalla deità e la forza della creatività della natura riferita al potere di un Dio creatore non aveva attinenza con la molteplicità delle deità, pertanto il concetto delle cose naturali espressione del potere della divinità creatrice erano perfettamente distinti e separati!
Non troverete deità o idoli di sorta nel mondo OCCIDENTALE! Concludo che la prova determinante è che anche oggi nei cognomi rimane nei nostri linguaggi la PATRONIMICITA’ del DE e anche il DI era riferito alla immensa distanza che li differenziava per cui nell’interpretazione antica tra i due c’era un abisso! La E era riferita allo spirito in generale mentre la I era riferito alla a volte notevole se non all’abissale distanza tra le due. Come si può evincere nella medesima incisione dove è scritto D (teta) E EO e la seguente con la TETA –DELTA (TRINITA‘) che sottintendendo la I per la separazione delle entità va sempre letta DI per cui si deve leggere DE EO, DIO -RE e non Deodore, non siamo deficienti al punto da scrivere contestualmente due D con lo stesso significato. Ma questa dopo l’inquinamento è una costante per noi passare glottologicamente per idioti quando diamo ai due termini complessi e diversi di “AMUNINNI“ e “IEMU” lo stesso significato ED è QUESTA LA DIMOSTRAZIONE CHE CI HANNO RUBATO LE RADICI e non solo quelle glottologiche ma quelle che ci hanno fatto grandi in ogni campo dello scibile umano! QUELLE VERE!!!
Infine pongo all’attenzione del lettore come la seguente lettera ha una certa attinenza con la E nella scrittura essendo nella formulazione quasi una E mancante del piedino, essendo così evidenziata una certa continuità tra la rappresentazione dello spirito e del vento, come si evince anche nella locuzione “e-salare l’ultimo soffio di vita” come si vede i nostri non lasciavano nulla al caso, come i passaggi da UNA TETA romboidale intera con il piede intero ad una con la divisione della base o addirittura trasformata in una tonda con la riga equatoriale!!! E così via!!! - Lettera F. Anche questa ha una storia complessa che come tutte le altre necessiterebbero di un trattato solo a pensare come questo suono da noi rappresentato con questa lettera. Pensi il lettore che vi sono altre due rappresentazioni dove è stato fatto un lavoro opposto a quello dei nostri avi che hanno provate tante modalità per razionalizzare la corrispondenza tra lettera e suono, mentre noi siamo andati nella direzione letteralmente (è il caso di dire) opposta creandone addirittura altri due il PH e la O -(I)con taglio verticale. Prescindendo le giustificazioni più o meno valide per spiegare una qual forma di razionalità che una tal creazione intrinsecamente non possiede e dal quale anche AFEWERK dissentirebbe, faccio rilevare che mentre la nostra F possiede una connessione logica essendo un ideogramma perfetto riferimento alle vele delle navi e quindi rimarca l’onomatopeica della spinta del vento, le altre due hanno un riferimento che a mio modesto parere sempre i nostri avi riferivano ad altri suoni e modalità ideogrammatiche diverse e che andrebbero approfondite cosa che spero di fare. Lo farò in altre sedi per non tediare il lettore già stanco e che sul significato di essa lettera non si nutrano dubbi di sorta.
- Lettera G. Anche questa oltre ad essere onomatopeica gutturale del bere, ha un ideogramma che si riferisce alla forma curva a C delle anse e dei golfi marini e dove l’incurvatura interna si riferisce alla connessione con le spiagge dove gli elementi di acqua e terra si uniscono e quindi acquisisce un significato di riferimento, sulla generalità di tutte le acque e non come le X che fa riferimento alla scia lasciata dalle acque di sorgenti.
Anche qui ci sarebbe da disquisire ma mi soffermo solo su un termine tutto Catanese che come l’AMENANO è anch’esso rimasto immutato nel tempo. Mi riferisco al Pozzo GAMMAZITA, non vi dico cosa raccontano per spiegare il termine, provo a farne una lettura più essenziale possibile! Infatti gamma sta per cammello mentre la zeta che è la nostra tripla C(S) può essere una derivazione sia della “nostra sigma DELLE TRE C” ossia tri- ansata per intenderci, quella incisa nell’iscrizione del Castello Ursino oppure una derivazione molto più proponibile della X (SCI)che rappresentava la “SCIA” lasciata dalle acque di “sorgente d’acqua” cosa molto più probabile. Proprio questo avrebbe dato un’indicazione precisa di una sorgente con tanta acqua dolce da poter abbeverare dei cammelli!!! - Lettera H. Anche qui ci sarebbe da disquisire a iosa ma da una sinossi delle trasformazioni dei NOSTRI ALFABETI risalta come “ab antiquo” la detta lettera era usata in modo strano. Infatti in certe nostre antichissime iscrizioni era usata certamente come la lettera E malgrado era presente contestualmente a quest’ultima e ad oggi non siamo riusciti a dare a ciò una legittima spiegazione. Resta però da dire che quando ha preso il sopravvento l’attuale scrittura come nella lapide di NILA FIORENTINA anche li sono insieme entrambi le forme solo che in quest’ultima la H viene quasi annullata nella pronunzia essendo insieme a termini più forti che la neutralizzano come in HYBLE ed HORA che andrebbero lette “EUBLE e EORA” e tutt’oggi a Catania si usano termini consimili quando si parla di “UVLA e la seconda AU–ORA” dove le U sono alquanto aspirate quasi un “IU“ per cui nelle prima è stata trasformata la B in V e nella seconda la E in AU per dire adesso! Comunque il discorso ci porterebbe ad un discorso molto più complesso che non è trattabile AU_ORA (ADESSO)!
- Lettera I. Come detto già per certi termini che risalgono al semitico più antico, questa lettera rappresenta un’espressione onomatopeica nostra tutt’oggi rimasta viva nel dialetto per indicare cose lontanissime al punto da essere a volte IRR…aggiungibili come “irraggiare” -(R) la luce! Infatti quando parlavo della progressione dell’identificativo del nostro POPOLO del mare che IN patria erano KALATINI, in Francia diventano KELETE ed in Inghilterra diventano KILITI (KILT!) e lo stesso dicasi del Quartiere dei FRA di Katana che diventano FRE-I come FRARI e FRERI nella fascia europea mediterranea e diventano FRI (-lands) nella fascia del Mar del NORD e così potrei continuare per un bel po’ di altri termini. In molti sensi è anche usato nel semitico etiope si usa per dire nei termini: tina, turibolo e itan, incenso per il fumo che si allontana, come anche per IT per terra lontana o anche che si è allontanata e come nel nostro termine ITO come il KAITO (toponimo dello scalo ferroviario dopo piazza Europa) ovvero ANDATO (pensate anche ad IR- O-ITO ed alla sua KATANA! Dove il suo OKK-AIDO li è letto con la D mentre da noi è letto con la T come nei termini DERMAI diventate TERMAI della iscrizione del Castello Ursino!
- Lettera J. Anche questa è il risultato di un’ambiguità dovuta alla molteplicità di suoni gutturali assimilabili, ma non uguali alla I ed alla G e che poi diversificandosi hanno perso la loro utilità e quando oggi vengono a contatto con le lingue ufficiali si rimandano agli arabi intesi come islamici. Ad esempio vi è un toponimo nelle terre Iblee che si chiama RAHYULETI, proprio scritto così nelle mappe del regno di Sicilia ma che non ha nessun legame con la vera pronunzia. Ma questo termine è da collegare anche ad un altro termine che nella stessa zona ha dato origine all’attuale cemento, purtroppo questo non ho avuto modo di collegarlo in antiche iscrizioni ma pensate entrambi hanno un suono impronunciabile. Il primo si legge RAULIETI ed il secondo CIMIENTU, dove quella E di supporto è per collocare il punto del gutturale che un po’ si avvicina al suono della E, penso che forse era il vero suono della H sopra citata. Altri suoni possono rifarsi alla detta lettera come nel termine “lj” (figlio in gheez) e il siciliano “liggi” è “liggitimu” che ha un suono più dolce della G (ossia legge e legittimo) ed infine il secondo suono quasi spagnoleggiante “lijami” legame in siciliano e che connesso con “lijani” che sono le liane che erano utilizzate come primitive corde!!!
- Lettera K. Come detto precedentemente questo suono da noi è stato sostituito dalla irregolare pronuncia della C. Infatti originariamente era questa che sostituiva la C dura ed il luogo che indicava non era generico ma una precisa localizzazione per dire il nostro attuale” qui”. Infatti era un rafforzativo per dire anche da dove quelli che si erano allontanati provenivano, ma nello specifico esistendo altra Tana ed altri Latini quel “KA” davanti stava a significare il posto dove c’era la forza preponderante ovvero il comando! Così nel caso di TANA diventa KATANA e Latini diventa Kalatini. Come precisato quando si spostano più lontano diventano K’E’ L’E’T’E’ ed con la I in KILITI che contratti diventano KELTI e KILT. Pertanto molti che restano stupiti del fatto che il Graevius colloca il simbolo celtico che copriva l’AQUILONE del grande Anfiteatro Catanese, ossia l‘unico e originale COLISEUNM, forse non aveva ben capito che quello era il progetto di come realizzarlo (qui vi ricordo “UN ALTRO PROGETTO POIREALIZZATO”, l‘uovo egizio con il simbolo dei faraglioni di Acicastello che servì a progettare le piramidi… E LA SFINGE? Altro non è che l‘Italia che si propende nel mare nella stessa posa!!!) come si vede era una buona abitudine nostra progettare, quello era infatti il progetto per coprire il Colosseo e trattasi di cerchi di acciaio concentrici con l’aggancio delle corde tiranti per stendere i teloni di copertura. Pare già fossero allora anche in…cerate per l’impermeabilizzazione! Inoltre non si sa a quale si riferisse visto che all’epoca ne esistevano più di uno visibili oltre quello di piazza Stesicoro. Vi ricordo che la così detta “naumachia” ancora all’epoca era visibile ad occidente del castello e dove affluiva un fiume enorme che a pari di un albero enorme, anch’esso campeggiò spesso in certi scudi araldici catanesi e anche questo potrebbe aver impressionato il Graevius!!!
Inoltre il Graevius ne rappresenta la forma di croce cerchiata ed intorno per tutta la circonferenza con delle scritte da lui semplicemente riprodotte senza averle capite! Sono tutte da studiare, tra cui la solita F mai usata dagli elleni, ma da noi Celti sì. A proposito ricordo che Catalaunici e CATALOGNA significano KATANA LONGA e fanno parte dell‘EREBU E SIA IL LIONE DEL Castillio che il LIONE del Delfinato vengono dalla LIO di NT. Questo termine KATALOGNA indica solo una porzione di quella nostra che si estendeva dal Monferrato piemontese, a quello Francese e allo spagnolo fino al fatidico Erebu!!! Infatti se volete la prova recatevi a CLERMONTFERRAND(CHIAROMONTEFERRATO) e più in là, verso Tolosa, troverete anche Alba e Montalbano. Inoltre se non volete farvi mancare nulla sapete dove “poggia” tutta la regione? Sui dei monti che in francese dovrebbero chiamate “montagne” ed invece dicono PUY -DE – DOME e l’unica traduzione del termine esiste solo nella lingua SEKELIANA ovvero I POIA, DI (santa) DOMENICA come quelli che potete ammirare nelle terre del (DUCI) EZIO ossia quelli che sovrastano la zona di VIZZINI SCALO contrafforti degli IBLEI. E non finisce qui, infatti tra questi POIA ve n’è uno che sovrasta gli altri che è chiamato addirittura con un termine italiano ed invece di dire come solito in francese LA MONTAGNE EN VOILE dicono in SEKELIANO LE PUY –EN –VELAY, u POIU A VELA!!!
Voglio qui rilevare un particolare termine che è molto indicativo che fa riferimento ed è origine del termine italiano USARE, noi infatti chiamiamo i pantaloni KAUSI che come Dammusi se si scorpora USI come si vede hanno dato origine al termine USO dove la S sorta dalle tre CCC, rinviando all’epoca delle isole del centro che è legata alla TRESKELE che unita alla I significa proprio GLI UOMINI DELLE TRE ANSE LONTANE e la stessa si ritrova anche in C(S)IRA-K-USA ossia qui si usa la cera certamente di SERA!!!
Praticamente sono TUTTI USI che sono transitati e diventati usuali per tutti per merito nostro!!! Non voglio tediare ma a proposito di coprirsi ho da puntualizzare a proposito di COPRIRE e di USANZE un’usanza che non ha altre spiegazioni su di un’usanza inspiegabile dei soldati KA-LATINI di COPRIRSI con le strisce di cuoio che più che essere un aiuto in battaglia poteva anche essere un IMPACCIO o no! Eppure le tradizioni da noi sono dure a morire! Infatti ricordate “il coprirsi con la foglia di fico? Vi invito qui a vedere come UNA REGINA (che non stava certo nel gineceo!) ed IL SUO ESERCITO sono COPERTI!! Con FOGLIE ma dove le hanno prese foglie così lunghe ma da UN FICUS (che non è il fico che abbiamo sempre creduto noi ma un tipo particolare di cui ne è piena la Sicilia ma che chi dice importata dal Giappone (ma non si sa da chi!) c’è chi dice che l’ha portata in Sicilia addirittura nell’ottocento un Inglese ma! Ed i nostri buoni Botanici per non far torto a nessuno l’hanno chiamata ARALIA MERITA DENAMI!!! A chi piglia piglia dicono i Romani attuali ma noi diciamo basta che c’è pace ma dove si può trovare un tale tolleranza!!! E non lo dico per piaggeria di tutti i turisti che negli anni che ho guidato, pensate quanti ne sono passati da tutto il mondo!!! NESSUNO E DICO NESSUNO AVEVA MAI VISTO UNA PIANTA CON LE FOGLIE COSI’ LUNGHE! Questo era quanto affermavano a bocca aperta mica poco!! Il termine certo così è se vi pare solo quello di “ARALIA MERITA” perché certamente usata per distinguere il merito basato sulla quantità di foglie che li copriva tant’è che la Regina ne era totalmente coperta!!!
Quindi non era il SICO ellenico (da noi è la radice di sic…ario) ma aralia del merito sic et simpliciter!Chiuderei con un riferimento ai nomi delle Piramidi che se analizzati potrebbero dare un riferimento infatti: K-EO-P-E (QUI QUELLO DELLO SPIRITO DI PA), K-EFRE-M (QUI QUELLI CHE M nella vita FANNO I MATTONI) ed infine MI-K-ER-IN-O (la vita lontana degli ER che vedono IN) che solo quelli del popolo di IA potevano fare!!! A seguire costruita da quelli che vivono fabbricando mattoni (ma sì gli Ebrei) ed infine costruita dagli ER che vivono mirabilmente dove sorge IN (ossia ad occidente in Sicilia!) che niente TUT…MOSSIS era DUX MOSES! Come TUT S-K-ALIA-S era DUX che sta tra leCC di AL IA del popolo di IA!!!! Niente male e questo spiegherebbe l’UOVO…di COLOMBO…Pardon…DEL CAIRO! Che se lo guardate bene rimarca nei particolari il simbolo di ACICASTELLO(CT). - Lettera L. Questa lettera addirittura è il simbolo ideogrammatico della persona umana nella sua stazione eretta e mentre nella lettera D romboidale la linea che rappresentava il possesso pieno del mondo da parte di DIO per l’uomo la lettera L indica due cose la stazione eretta ed il parziale potere sulla terra! Ma anche il legame con essa di interdipendenza che rafforza entrambi ecco perché anche nel termine L-IO tale concetto è rimarcato dal nostro modo di dire e di essere cioè “STARE CON I PIEDI PER TERRA ”la regione etiopica del”LALIBELA” dove addirittura le case scavate nella pietra di una funzionalità che rasenta la perfezione del moderno mantenimento della stabilità interna della temperatura è superata solo da questa struttura ed è strano come nessuno ha mai preso in considerazione tale monumento che dovrebbe di diritto far parte del Patrimonio dell’Umanità ma è strano e parlano solo di Petra in confronto è nulla! Ed il termine certamente significa L il popolo -ALI che vive lontano B-ELA al buio popolo dello Spirito, come infatti gli UR-A-LI dove l’uomo bianco vive dove la gente è stata sepolta, mentre UR_S(C)IN(I)O è l’uomo bianco che vive nel golfo(di Catania)!
- Lettera M sta per vita, infatti presente in varie termini composti cito il più antico anche come uso nelle terre (di PTA) dei PADRI infatti il più in uso è MU che sezionato significa letteralmente vita dell’uomo ma nell’uso corrente indica l’ACQUA cioè la primaria necessità nostra, a seguire cito anche i termini MUSAI e MASAI usati entrambi in zone contigue una a sud ovest e l’altra a nord ovest della terra dei Padri con lo stesso significato ossia “le grandi acque” quelle per intenderci del lago Vittoria e quelle del lago TANA ed inoltre per le cascate di entrambi i laghi dicono MUSAI TUNAI ossia le grandi acque che tuonano!!!
- La lettera N come detto nella circonlocuzione per indicare Dio, dove N sta per Conoscenza. Nell’uso riveste parecchi altri significati nel denotare le varie forme di conoscenza, come nel caso di quella spirituale o anche materiale, come forma di chiarezza così mentre in AMN è il massimo della conoscenza nel termine NT è più riferito alla chiarezza ed allo splendere al sole delle terre bianche come in NETO o in TARA-N-TO e che hanno dato forma al termine NITIDO per dire che si ha una chiara visione dell’oggetto riflettente molta luce!
- Lettera O indica sorpresa, meraviglia e la ritroveremo tante di quelle volte che non voglio spazientirvi nel dilungarmi tutt‘oggi indica la stessa cosa pensate a quando i bambini fanno “OH! OH! OH!”.
- Lettera P. Non è stata mai fatta un’indagine doverosa: ma non vi pare un assurdo senza senso che due segni diversissimi si leggano allo stesso modo mi riferisco alle iscrizioni del Castello dove il segno della O tagliata verticalmente è letto dai traduttori alla stregua della F o siamo noi stupidi o lo sono i nostri antenati, infatti contemporanee iscrizioni la P viene modificata in una lettera R e quello che recita il testo non ammette discussioni ed allora come la mettiamo?
Non è che quel (I) elis si legge PELIS e che ha a che fare con Peleo e le terme achilliane??!! Anche se poi so perfettamente perché si chiamano così! Comunque il termine PA ha anche un’altra P che ha la conformazione del così detto P greco e questa è un’ulteriore dimostrazione della confusione fatta tra greci veri ed elleni. Infatti se guardate bene il P greco le due barre perpendicolari sono due colonne sulle quali poggia sulla prima l’arco che indica il giorno e sulla seconda quello della notte ed il termine K-OLU-M-N-A altro non vuol dire “innalzate dagli uomini per onorare Dio” AMN ed uno solo ossia IA-U-E’ quello degli UOMINI di IA che È!! Il TRINO di IA(IATRINO!). È quindi il simbolo di PA è questo che è lapalissianamente nostro, greco! Perché sta su tutte le KRESTE degli alberi (le volute ioniche significano questo sulle colonne, infatti lateralmente alle volute ci sono vari tipi di piante, noi con gli steli delle piante facevamo i candelabri della stessa forma e ci poggiavano noi…artefici delle prime…candele al mondo! Come quella che è rappresentata nelle grotte di Eloro pensate un’AMENORA’ a forma di FIORE…Che fantasia KALATINA!! - Lettera Q. Non ha riscontro nel semitico antico ma nel più recente GHEZ pensate al sekeliano quartara, quadara che ha riscontro in gheez quof ed in amara qof, si avete capito bene la coffa! In Sicilia i contadini tutt’oggi ne fanno largo uso, principe dei recipienti portatili, è diventata di gran moda nelle spiagge fino ad oggi. Aveva un uso che faceva fronte a tante necessità: come filtro dell’acqua per bere nelle campagne, come mangiatoia portatile per i cavalli ed infine come contenitore per portare a casa i frutti dai campi. Poi una modifica successiva ha sostituito anche la K infatti il K-IR di K-IR-INO è stato sostituito molto più tardi da QUIRINO.
- La lettera R è connessa con la luce, infatti il termine ARA che costituisce la radice di molte parole degli agricoltori calatini ad inizia dalla più semplice cioè ARARE è l’azione dell’aratro che rivoltando la terra letteralmente… porta …alla luce…! Espone la terra nascosta al che si rivolga alla luce! Infatti molti termini hanno questo significato così K-ARA-MEL ossia portare alla luce il miele, altro termine connesso K-AR(A)-Mi-NiO ossia portare alla luce il minio come ha fatto Minatidius, che si è fatto anche uno Cippo di minio dentro il castello Ursino che aspetta di essere identificato!!!
Chiudo con il termine che mi serve per chiarire in sekeliano LAURARI ha dato origine a LAVORARE! Significa portare il grano a maturazione pertanto U LAURI è quando il grano è quasi maturo mentre, quando il lavoro è finito, si dice “LAURIATO!” (Che significa Frumento”). Non deriva da ADDAURA (Alloro), diventato erroneamente il simbolo che corona la fatica! Che fatica e che merito si ha a raccoglier una pianta mai lavorata! Il fine della fatica è raggiunto con il guadagno di un bene inestimabile… IL GRANO, che poi diventa GRANA lo scopo della disquisizione è quello di correggere un errore derivato da incomprensione dei detti termini confusi con il termine ADDAURA, questo non serve a nulla solo a profumare i cibi ed a fare acqua bollita ed in questo non vi è fatica né guadagno. Per cui laureato è quello che si cingeva di grano non con l’alloro, questo lo mettevano ai soldati che tornavano dalla guerra, in modo che così non si sentisse la puzza!!! - Lettera S. Questa è una lettera esclusivamente nata perchè le TRESKELE sono state sostituite dalle tre ANSE che i nostri chiamavano C(S)INIO la più importante è centrale, COSTA-ANSA a seguire cera la BIS ANSA (avete presente il fiume Bisentium) mettete insieme le tre ANSE-IA (immaginate che ansia doveva essere per quelli che attraversavano per andare nel Tirreno e viceversa nello Ionio. Da qui son nate sia la quella assimilata alla Z e di poi alla S e ne ricaverete la lettera delle tre CCC di (I)eliccc o di Feliccc dell’iscrizione del Castello Ursino. Infatti vi è la C centrale dove c’è la T della TANA che la sormonta, a seguire poi c’è proprio un”2” che indica le due ANSE e queste tre CCC sono l’origine di un’altra grave confusine tra S Z, insomma la ricerca della scrittura più confacente alla pronunzia è sfociata in una vera Babele!!!
Infine concludo che questa S derivante dai tra golfi dello AIONIU è l’iniziale del nome di SABA (le anse di PA) che diventa SEBA-(8tat-polo) ed infine S(le anse)I(lontane)B(al buio ) ER-IA (degli er di ia) come anche la IS-LAN-D-(I)A ma stuzzicano anche quel SEVER-N fiume inglese e più ancora quella SEVER-NA-IA ZEM-LIA russa! - La lettera T, come ho già detto, è la rappresentazione della SCIA delle acque che sgorgando dalla sorgente tagliando in due la terra ed incrociando le acque di un mare o di un lago praticamente delimita contornando le terre emerse le mette in evidenza da cui il termine FINAITA che appunto sono quasi dei confini che le acque delimitano con la forma di T, mentre quella globale possesso umano è definita con le varie D-Teta che ci dà e darà confusione nella individuazione dei significati a causa della differenza che gli avi davano all’una e all’altra che poi sono la radice della parola fine, cioè arrivo delle F-IN (navi che terminano di seguire IN!!!)
- La lettera U e inutile dire avendolo già ripetuto a iosa è il simbolo dell’uomo ed io penso che segna il ricordo del passaggio da primate ad erectus (tutt’oggi i primati di esprimono in tal modo) per cui la seguente evoluzione del pensiero con la conseguente coniazione di altri suoni, quest’ultimo è rimasto come distintivo avendo dato inizio a tutti gli atri dell’uomo” IN PRINCIPIO ERAT VERBUM”!
- Lettera V. Anche questa è una lettera formata quindi no da antico semitico, rappresenta la corruzione della lettera B che a sua volta in certi termini è corruzione della lettera P, anzi penso più che FELISS la cui forma della F -(I)- potrebbe essere una probabile P per cui mi attizza quel “Pelis?!?! Quindi questa costituisce un doppione di B e di P e soprattutto è importante perché nel siciliano antico ha parecchi significati ossia vedere, vigilare ma anche consentire la visione è tra tutti i termini spicca VIR che non significa affatto uomo ma colui che vigila sul popolo di IR ossia il DUCE o CONSOLE che dir si voglia. Anche VIRGO era la mansione che le dava il nome difatti teneva il fuoco acceso per vegliare sul ritorno delle navi! Ossia che vigilava sulle acque di IR!!! Così come il luogo dove facevano quest’operazione è diventato il monte di VENIRI (che significa tornare che poi congiunto al ritorno DEI SANTI diventa SANTA VENERE. Questa accezione ha una controprova che quello che affermo ha questo significato.
Tutt’oggi non solo in sekeliano ma anche nella lingua attuale diciamo PI-SANTI e PE-SANTI ed all’epoca solo i SANTI erano capaci di affrontare una così pericolosa professione ed in quali mari hanno dimostrato di aver navigato!!!
Qui è bene chiarire che la distruzione segna un confine di passaggio dove sono scomparse alcune lettere ed altre sono apparse nello sviluppo ed evoluzione delle scritture che hanno trovato la base ed il perno in SICILIA DOVE MOLTE FORME DI SCRITTURA COMPRESO IL TIFINA ED IL KALATINO ANTICO RAPPRESENTANO BREVI PERIODI VESTENDO LA SOLA VESTE DI TENTATIVI FINO ALL’AFFERMARSI DEL KALATINO ATTUALE!!!!
Per brevità cito tra le scomparse quella preminente che rappresentava “LE CINQUE TERRE”ossia la TE(TI-DE)TA che a forma di un rombo con una riga attaccata alla base (l’EREBUS antartico) che erano praticamente tutte abitabili come dimostrano i reperti trovati in ogni dove appunto fino allAntar-tide! come chiarito nell’incongruenza geologica e che è diventata “LA ROTONDA COME LA SEGUENTE TETA TAGLIATA ALL’EQUATORE!!
Tratto ora le lettere originate dopo la distruzione e in parte da essa motivate e che rappresentano un evoluto passaggio all’attuale scrittura le più importanti e quelle che qui mi preme trattare sono: S, X, Y, e Z.
S) come detto ora noi la pronunciamo così ma nasce come SC-IA delle fiamme come viene rappresentata nel cippo della Trinacria e nel cippo cosi detto di Scalias infatti nel semitico antico non aveva una lettera corrispondente in quanto diventata poi la C greca e rimasta tale nel kalatino dove ad esempio il termine gheez LEONESSA nelle lettere GRICO-KALATINE sarebbe stato scritto ANVECCA!Infatti era simbolo di qualcosa di reale S (letta SCIA) RAPPRESENTAVA fondamentalmente FRATTURE REALI IN VARI CAMPI: principalmente LA FRATTURA DELLA Y E DELLE LAVE VULCANICHE , secondariamente le “SCIE ” DELLE NAVI che solcavano i mari ed anche appunto i “SOLCHI” che gli aratri lasciano nelle arature delle alture!!senza tralasciare la SCIA-KKA rimaste aperte nella crosta terrestre DOVE ABBIAMO APPRESO AD USARE LE “DERMAI AI-SCILLI-ANAI”!!!! quindi a seguire come SCIAMON ossia SIMON che in S-ION andrebbe letta SCIA-ION ma anche in IS-RA -EL andrebbe letta”I-SCIA-RA-EL” ,ma anche nello cippo del cosidetto TUTH-SCALIAS dove adirittura ancora non veniva letta ma era un smplisegno indicativo tipo mappa e perciò ne va ridimensionata la lettura: le S iniziale e finale indicano lo stare tra le FIAMME del “C” INIO(sinio) dove A- sta o vive L- il popolo o le genti IA. i potrei continuare per molti altri vocaboli,
Una nuova lettera che si aggiunge alla scrittura e anch’essa fondamentale è rappresentata dalla
X) che se la guardate attentamente in molte incisioni sono due “S” incrociate ed anche questo ha un ruolo fondamentalmente spaventoso,infatti rappresenta l’incrocio della due fratture della distruzione dove LA TANA si è STACCATA DAL SUO LAGO dove dentro vi è la “MEGARA SILLASSIE” per cui poi la SEKELIA è diventata “LA MEGARA “YUBLA” ossia ORBA della MEGARA della terra MADRE!!! questa “X” rappresenta SOLO ILCENTRALE PUNTO D’INTERSEZIONE DELLA IMMENSA FRATTURA DELLA “Y” e la zampetta della base destra altro non è che una frattura tutt’ora visibile dove le lave ancora ribollono nella “DEPRESSIONE DANCALA”! Infatti la X rappresenta il massimo dello splendore delle “SCIA-RA” che spesso è scritta “XARA”!! come altro poteva rappresentare le nostre”fuocose” splendide donne ma vi pare che le avremmo mai potuto tenere negli arem, nei ginecei o nei reclusori degli zingari donne come tali definite! che peraltro come “DAMARETE” ERGEVAMO SUGLI SCUDI CHE SOVRASTAVANO GLI ELEFANTI!!
A seguire la stupenda
Y) nata dalla PIU’ IMPORTANTE FRATTURA nella devastazione che solo “SOLO” ha potuto constatare spaziando quale”VIR” DALL’IR-LANDA ad IR-O-ITO! quando la frattura che si dipartiva appunto dall’Irlanda per incrociarsi e frapporsi tra la Sicilia e l’Etiopia e l’altra che scendendo dal Giappone attraverso le isole della Sonda si è incrociata a sud per proseguire distaccando “l’ ER-E -BU-S per finire nella terra del “FUOCO” e come altro l’avrebbero potuto DEFINIRE un enorme landa ANCORA INFUOCATA che a stento potevano sorvolare SOLO le SULE dopo la distruzione sono rimaste a lungo infuocate ed inabitabili anche dai pinguini!! pensate la più importante ed antica rappresentazione di questo portento delle iscrizioni kalatine per l’appunto non è per l’appunto un ‘iscrizione ma pensate un po! UN CALCO DI FUSIONE DEL NOSTRO ACCIAIO!!!! Come si può dedurre da questo calco la Y conforme alla frattura nella parte alta è una “U” alla base una “I” perciò va letta “IU” che fa il paio con IO dove nel primo si rimarca se stessi mentre in ION si rimarca la straordinarietà del popolo che “SA-N dire IO, a seguire guardate poi con attenzione la B! E’ un bellissimo “8” infatti per rendere “l’annullamento” la voluta che sormonta le ipotetiche colonne nel P greco che rappresenta la vita nell’alternanza del giorno e della notte viene intrecciata con un’altra per ribadire appunto che si annullano a vicenda distruggendo lo scorrere della vita così facendo si creano due cose importantissime la B che rappresenta l’oscurità degli abissi e l’OTTO dove per metà QUATTRO contrapposto al tre che sommato annulla il giorno e per l’altra metà la notte e pertanto posto dopo il sette annulla la perfezione di quest’ultimo simboleggiato dall’AMENORA! (che raffinatezza di pensiero!) ! Infine osservate bene quel L e soprattutto A con una gamba più corta anche se appena accennata è la stessa A che campeggia in via Etnea sulle fioriere addirittura capovolta questo è il simbolo astronomico dove il “TRINO- di -IA rappresentato dalla delta triangolare alla base sta continuando a sorreggere il sistema solare malgrado si sia spezzato un sole (SA -PI(DIO)- EN-ZA(perchè il sole si è spezzato)” ed immaginate al vedersi salvi dopo la devastazione stare a raccontarla il sacco e la cenere di NINIVE non sono stati nulla per ringraziare “AMN” da chiamare quella SERA che hanno potuto accendere la CERA o SIRA ‘O TRI!!! festa della SS.TRINITA’ e da allora i catanesi non smettono malgrado ormai per loro diventata una cera… come ….un’altra continua ad essere la loro festa più importante!!!!! .
Z)Questa lettera ha assunto svariate forme come detto nei tentativi di riforma delle scritture dal semitico antico passando per il gheez-ghees attraverso il tifinà scomparso come le varie forme di greco mostrato nelle foto come quelle del castello ursino o del greco omerico qui metterei tra i tentativi di scrittura quella cuneifome ,le figurative sanscrito compreso ma non avendo certezze su di queste essendo reperti ritrovati dopo la distruzione in zone ricoperte dai fondali marini non potendosi stabilire connessioni ne precedenti ne susseguenti non voglio fare analisi cervellotiche senza verso di continuità certo e pertanto mi limito all’interdipendenza acquisita da sacche di popolazioni che si sono mescolate con le migrazioni mongole spesso assimilate a quella colta ma sprofondata come appunto recita il termine “SINAI -CINAI che nel sommovimento in parte è sprofondata ed in parte andata in America del sud!!!pertanto i ritrovamenti insabbiati o ritrovati nei fondali marini non possono entrare a far testo non essendoci connessione dimostrabile con l”attuale continuità che dopo la distruzione la sola filologia glottologica popolare in una con la religiosità degli stessi hanno una assoluta certezza di continuità! Questa lettera “PUO ERGERSI A SIMBOLO DI QUESTA DIVISIONE CHE CONTINUA PREPOTENTEMENTE A DIVIDERE -!SPECIE IN ORIENTE IL POPOLO” IA” DAI KANANEI che oggi 23 .08.2018 festeggiano ABRAMO DIVENTATO UNO DI LORO PER VIA DEL SACRIFICIO DI SUO FIGLIO!!! DICEVO CHE è simbolo di questa divisione perchè derivando dalla doppia SS di anvessa ha il prevalete significato di uccidere spezzando ed ha anche con il tempo assorbito il significato del termine “afferrarese cioè armarsi di ferro per litigare quindi combattere venendo cosi nelle varie derivazioni linguistiche diventato in ghees (russo)kzar e da noi ALESSANDRO dove e ritornata la doppia SS e CES(S)ARE che COMBATTONO FINO A RENDERE CON LA MORTE INOFFENSIVO IL NEMICO!!Praticamente lo stesso problema che costrinse Abramo a piegarsi agli usi e costumi dei cananei lo ha affrontato Mosè in modo più radicale accentuando nel suo popolo e radicando ancor più le differenze tenendolo isolato per quarant’anni e favoleggiando su delle storie quantomeno irreali o surreali per giustificare chissà cosa. Tali favole unite a quelle degli alla elle ed illi e soprattutto dei rom oltre che dare maggiore appoggio ai contenuti che hanno reso la confusione dei Confuciani preponderante a tal punto che fino ad oggi siamo nel totale BUIO da arrivare a credere che noi siamo i barbari e gli ignoranti PERSI! quelli che ci hanno portato la civiltà. Pertanto queste culture odierne entrambi BARBARICHE PER DIRIMERLE sarà necessario uno sforzo sovrumano.
Con i miei poveri mezzi attuali non posso permettermi un lavoro che tratti l’addirimente tra il suddetto trattao ceppo linguistico dall’inquinamento che negli ultimi 2.500 Anni è stato operato dalle migrazioni mongole all’interno del Mediderraneo.
PERTANTO MI LIMITO COME FIN’ORA HO FATTO A CHIARIRE LA SPECIFICITA’ DEI TRONCHI DALLA SUSSEGUENTE FORMAZIONE DEGLI INNESTI con una spada di Damocle linguistica che è da sempre stata sottovalutata.
In questo la semplicità delle lingue primordiali costituisce un primo varco divisorio inoltre di estremo aiuto è il mantenimento delle tradizioni linguistiche popolari specie nelle isole dove detti patrimoni linguistici hanno mantenuto una omogeneità strabiliante in quanto le piccole immigrazioni non hanno sopra valso sul ceppo linguistico locale per cui i flussi linfatici del ceppo originario restano marcatamente evidenti rispetto ai flussi linfatici degli innesti. Provo pertanto a chiarirmi ed a chiarire che gran parte delle attuali lingue intanto possono dividersi in due ceppi diciamo mondiali ossia le AFRO-EUROPEE che hanno come sede territoriale il MEDITERRANEO e LE SLAVO-INDO-CINESI. Infatti ENTRAMBI I CEPPI PUR SE MOSTRANO SEGNI DI UN’UNITA’ LINGUISTICA PRIMORDIALE BASATA SUL “SEMITICO ANTICO” E’ CERTO che questa unicità primordiale è stata bruscamente interrotta dalla (chiamiamola SCIOA) DISTRUZIONE e quindi da qui in poi che la LINFA primordiale SI DIVIDE diciamo per comodità in DUE FLUSSI che quale “RADIAZIONE DI FONDO COSTANTEMENTE SEGUE IL PERCORSO EVOLUTIVO DEI DUE CEPPI”.
Infatti nell’ambito DELL’ALVEO MEDITERRANEO dove la preponderanza del CEPPO AFRO–EUROPEO ne COPRE QUASI TUTTO L’ALVEO(MARE NOSTRUM non a caso) all’interno di esso, SI EVIDENZIANO DELLA SACCHE DI INNESTI DI POPOLAZIONI CON EVIDENTE RADIAZIONE DI FONDO –STRUTTURA- COMPLETAMENTE DIVERSA e che si configura nel CEPPO SLAVO-INDO-CINESE e pur se l’omogeneità iniziale può trarre in inganno E’ SORTA con il trascorrere del tempo all’interno dei due ceppi ”UNA DIRIMENTE SOSTANZIALE” che quale radiazione di fondo IDENTIFICA LA DIVERSITA’ CHE IL TEMPO HA RESO “STRUTTURALE” LEGANDOSI INDISSOLUBILMENTE ALLA “FORMA MENTIS” di entrambi e questo “ATTACCAMENTO CHE ATTIENE ALLA LINFA DEI DUE CEPPI” è fortemente dirimente che perfino nelle ultime e definitive “FRAMMISTIONI NON VIENE MENO!!! MA PERMANE RIGIDAMENTE LEGATA ALLA PROFONDA STRUTTURA LINGUISTICA!!! STO PARLANDO da un lato DELLE DECLINAZIONI DEI POPOLI NOMADI E DELLA COMPLEMENTARIETA’ NEI LINGUAGGI DEI POPOLI STANZIALI declinazioni e complementarietà che quale spada di Damocle ha diviso nel tempo (e ce ne vuole di tempo per rendere strutturale questa diversità nel passaggio dal linguaggio unico all’identificativo “declinazione e complementarietà!!!). Infatti le concomitanze sono rilevanti fra i popoli che come dicono sono provenienti dall’indo in modo disordinato nell’alveo mediterraneo ma chi sono questi ARII e da dove vengono? Con certezza non è dato saperlo una cosa è certa che: Sanscrito, ellenico romanico e slavi possiedono le declinazioni alcune anche troppe mentre i popoli circonvicini sia in Europa che in Africa in preponderanza non ne dispongono!!! Erano pastori e questo è inconfutabile che quindi erano nomadi provenivano dal nord ma che come al solito non si specifica da quale zona!!!
Ma poiché dicono essere pastori, allora diventa assolutamente improbabile per gli stessi aver superato con le pecore e le capre i deserti mongoli e siberiani, spaventose distese di sabbie bollenti con il caldo, ghiacciai con il freddo, per poi doversi inerpicare sull’Himalya e ridiscendere per le valli dell’Indo e del Gange. Infatti solo pastori votati al suicidio avrebbero potuto affrontare simili percorsi. Ma se con un minimo di buon senso si riflette è più probabile che detti gruppi siano appunto popolazioni slave che da un lato attraversando la Georgia si siano riversate verso la Georgia, l’Iran, Pakistan mentre dall’altra si sono riversati in Romania (dove vi è la preponderanza di detto popolo e solo una piccola parte in Ellenia, a Roma e a Rometta!!!
Restando ceppi linguisticamente isolati dal nostro contesto ma che ci hanno indotto in grave errore perché le pelli di pecora dipinte l’hanno avuta… quasi… Vinta!
Sulla (C)Sera e sul Sicilium! Ma oggi tra gli studi trasmessimi dalla “GENS KALATINA” e quelli che ho potuto appurare di persona credo di poter fare una panoramica anche se parziale e ristretta in queste pagine da poter concludere con alcune certezze inequivocabili qui espresse.
Questa divisione linguistica basata sulle differenze basilari di struttura ci portano alla inevitabile conclusione e cioè: distinzione tra lingue STANZIALI-AFRO –MEDITERRANEEE e lingue NOMADI SLAVE-INDO-ASIATICHE si badi bene che il riferimento è alle lingue che ad oggi esistono nell’attuale bacino EURO-AFRO-MEDITERRANEO. Stante tale principio che per quanto concerne la discendenza della lingua Itianna e delle consorelle affini, posso delineare IL FILO–LOGICO–DI-CONNESSIONE, filo logico che nella frammistione delle FRONDE è necessaria una POTATURA per DIRIMERE quello STRUTTURALE dall’acquisito.
Già alla base nello studio della SCUOLA SICILIANA vi è un’impostura, infatti LINGUISTICAMENTE “sao ke per kelli fini e kelle terre” nulla ha a che vedere con “flos medicinae scholae Salerni” poiché l’una discende dal KALATINO-GRICO-SEKELIANO stanziale mentre l’altro dal ROMANICO-ELLENICO-INDO-SLAVO e chiudo con un esempio che chiarisce la frammistione specie nel campo militare: KASTELLO, CASTRO e ALKASAR.
I primi due attengono alla differenza tra difesa stanziale e quella nomade, nei fatti quel K-A-STAT-EL definisce che qui vi risiede il popolo che onora Dio, mentre K-A-ST(AT)RUM(eno o ano) si prone tra questi il terzo termine che deriva da K-A-E’-(C)ZAR termine che serviva agli stanziali per LOCALIZZARE appunto i CASTRA che si muovevano facendo PAL(A)ICZATE come nel PALAT(Z)INO e ponti di legno per cui K-A-E’-CZAR si vantava di essere ”PONTIFEX” tutti i MILES sono VANAGLORIOSI, dicevo che quel CZAR deriva appunto dai termini come su detto del Gheez CZA dal quale deriva A-CZAR(azzaro-acciaio) LAZZARAIARE (lazzariato=ferito dalla testa ai piedi) AL-CZAR gente armata mentre ELEAZZARO perché lazzariato da Dio, a proposito dimenticavo una soldatessa della natura chiamata in gheez ANVESSA già sopra citata in parte che nel suo pieno significato vuol dire AN-VE e CZA ossia che uccide perché vede bene con la luce della luna.
Questi termini hanno poi avuto delle deformazioni determinate ad esempio dai dittonghi romani come AE che hanno fatto diventare K-A-E’-CZAR CESARE ma è il termine CZAR russo che precede Cesare come AL-E’-SS-AN-D-R-IA ossia dove ci sono i soldati degli ostr(i)a-ke che stanno AN ad oriente D possesso della R splendido IA (popolo IA).
Infatti ALESSANDRO come Cesare non erano i loro veri nomi ma individuavano vere e proprie operazioni militare e le localizzavano, in questo anche il termine ARCHIMEDE infatti indicava qual era il suo lavoro ossia controllava il posizionamento della chiave dell’arco, ma al di sopra di lui c’erano i PONTIFEX che non erano SACERDOS e neanche quelli che si limitavano a farli di legno ma erano quelli che METTEVANO LE STRUTTURE PASSANTI SUGLI ARCHI ma sopra I PONTIFEX C’ERA LA CATEGORIA CHE SOLO NOI POSSEDEVAMO ossia gli APXITEKTONOC costoro programmavano il posizionamento dei ponti e quando l’allineamento era perfetto tra due, o tre fino a cinque ponti operavano loro soltanto LE COPERTURE DANDO TONO AI TETTI!!!
Chiudo dicendo che ancor oggi all’ingresso della nostra LOGGIA ci sono due pietre INTERESSANTISSIME: la prima è visibile (lato sinistro entrando) la forma della chiave dell’arco dove si è certamente edotto appunto Archimede e nella stessa la nostra unità di misura (ve la ricordate la via “OTTANTA –PARMI” bene quello è l’ORMA DEL “PARMO O PALMO DEL PIEDE” deciso dai nostri DECEMPRIMI nella CURRIA, l’altra è ancora più interessante infatti “UN ERMETE CHE SI PARTE DAL FARO DI ALESSANDRIA E CHE RECA NUOVE AD UN ANGELO” che ve ne pare?!
[ Inizio Pagina ]
A’ M’ N’ O Dell’Incongruenza Religiosa
“A’ M’ N’”, questa magica parola è stata e continua ad essere pronunciata da milioni di anni da uomini appartenenti a diverse razze e viventi nei più sperduti angoli della Terra ma non è mai stata compresa specie da noi eppure da secoli diciamo AMEN in chiesa con il significato di COSI’SIA??!!
Ma da quale lingua non si sa, noi popolo delle tre Sicilie diciamo AMUNI’ o AMUNINNI e pensiamo che significa ANDIAMO, forse gli unici a sapere quello che significa ma con tutto ciò ne facciamo un uso smodato in ogni parte del globo, ma nessuno si è interessato forse perché è una connessione pericolosa con una lingua che travalica l’ellenismo che non sa che cosa sia non avendolo mai usato. Questo termine è stato utilizzato sotto le più svariate forme e oggi con significati, anche se diversi, con una continuità di logica nell’affinità dell’uso. Insisto su questo aspetto del linguaggio popolare perché alla base di una delle peggiori incongruenze linguistiche più assurde ed ignobili perché all’incomprensione di questo termine è legata anche la distorsione religiosa della quale siamo stati fatti oggetto!
Pensate tutt’oggi noi diciamo INCONSAPEVOLMENTE per indicare che “STIAMO ANDANDO” da una qualche parte AMUNINNI ed anche IEMU, cioè glottologicamente passiamo per deficienti!
Non vi sembra che lo sforzo di coniare due termini per dire la stessa cosa sia quantomeno da idioti? Ma così non è, infatti oltre che dire noi anche facciamo cose che non comprendiamo se alzate gli occhi per guardare l’arco più alto della Cappella di Sant’Agata nel DUOMO di Catania la frase AMUNINNI è ideogrammata lì (è un uso questo che ci ha salvati) infatti nello scudo dorato che indica la potestà di DIO padrone del cielo e della terra potere delineato dalla sbarra trasversale QUELLE TRE STELLE è A’M’N’ e la COMETA (INNI o VENIRI la stella che in terra ci guida per tornare a casa!)
CHE BRILLA SOPRA (può esserci qualcosa al di sopra di DIO? È LUI CHE ci GUIDA che è l’INNI della nostra esistenza quando tutte le mattine lo invochiamo dicendo AMUNINNI! Ossia DIO GUIDACI! Ed al quale ci rivolgiamo quando intraprendevamo cose particolarmente pericolose. Come tutt’oggi fanno e dicono quelli che in MADAGASCAR ED ALLE MAURITIUS quando camminano sul fuoco dicono “AMENE! Anch’essi si rivolgono al NOSTRO PRIMO SOLO ed UNICO DIO! Quello che gli U di IA dicono che E’ ossia il TRINO di IA ovvero IA-TRINO per questo tengo al cognome della mia nonna paterna!).
E‘ LA TRINITA? Del POPOLO DI IA cioè NOI!!! Chiarisco il termine IA è il plurale di ION (-IONIO) praticamente eravamo l’altro Popolo di Dio che per non nominarlo direttamente usava le circonlocuzioni ed usato come rafforzativo per indicare la nostra APPARTENENZA. Infatti noi diciamo KA-TAN(A)-IA, LIB-IA MAURI-TAN(A)-IA,LUSI-TAN(A)-IA AQUI-TAN(A)-IA pensate in questa regione addirittura il cognome IATRINO ha una grande diffusione !!! E potrei continuare con CAPPADOC-IA, PISID-IA, S(C)YR-IA, E SAMAR-IA E COSI V-IA!!!
MI chiedo come è potuto accadere che nessuno in un’area così vasta s’è posto il pesante dilemma a rifletterci è una vera tragicommedia che è rappresentativo della noncuranza di tutto il patrimonio culturale che ci portiamo dietro senza comprenderlo e delegando studiosi che con tutto il rispetto non capisco cosa hanno studiato! Ho iniziato con questa incongruenza per ripristinare subito il rispetto che il nostro DIO merita non lo credete anche voi popolo IA che tenete sul vostro LIOTRU una bella “A” se ciò non fosse un simbolo della nostra tragedia culturale ci sarebbe da stracciarsi le vesti come usava qualcuno per nascondere la divinità di Cristo!!!
Che glottologia abbiamo studiato??!! Ah già siamo andati a scovare quella degli arabi pur di non attribuircela altrimenti sarebbe stata una vergogna, solo che detti studiosi non hanno tenuto conto che gli Arabi-ISMAELITI che Maometto ha tentato di educare e dare loro un credo più affine possibile alla loro struttura mentale sulla falsa riga di Mosè curando maggiormente aspetti igienico-sanitari, alfine di non incorrere nel rischio d’idolatria ha impedito in tutti i modi la conoscenza di tale forma religiosa obbligando a negarla totalmente. Pertanto è inconcepibile sia per la forma divisoria in “VALLO” che per la toponimia Trinitaria entrambe da noi …BREVETTATE…in esclusiva!!!!
Qui è d’obbligo un invito a riprenderci la nostra identità MAGARI RIPRENDENDO LA BUONA USANZA DI METTERE AMEN ALLA FINE DI OGNI PREGHIERA!!!
Nei popoli della Jauoneia, non pronunciandosi il nome di Dio si usava AM’N’, come circonlocuzione sostitutiva di DIO sede A’ della vita M’e della conoscenza N’ e quando aggiungevamo INNI era per chiedergli di GUIDARCI. Questa è una piena dimostrazione che l‘altro popolo di DIO che la Bibbia contrappone ad Israele eravamo noi!
E che se il popolo Ebreo è sopravvissuto lo deve a noi, infatti loro dicevano IA-U-E‘ è pazzesco dicevano QUELLO CHE E‘ per GLI UOMINI di IA!!! I nostri NOE‘- Navigatori che si sono salvati sulle loro impressionanti navi e che hanno colonizzato -mezzo mondo! -che potrebbe essere l’origine della O tagliata in due ad indicare che spaziavano da un polo all’altro e che hanno protetto gli Ebrei che credevano nel loro stesso Dio! E tutt’oggi ripetiamo senza capire e continuiamo a dire ciò che i nostri Navigatori ripetevano andando per i pericoli del mare e pur di mantenere la tradizione il popolino-! Lo ripete pur se inconsapevolmente!!! E pare che li abbia ascoltati e come! Visto che siamo un popolo di sopravvissuti a tutto se siamo ancora qui malgrado gli elleni!
Infatti oggi quando diciamo IEMU, ripetiamo quello che loro dicevano invece quando andavano a passeggiare per diletto senza alcun rischio. Inoltre questa è anche una dimostrazione della capacità di navigare di notte fino all’alba i nostri AVI non usavano solo INNI e la mattina all’alba avevano ENNE e quando c’era quella piena utilizzavano anche ANNA per cui l’ambivalenza di INN(I)-ARU ossia quando INNI stante il cielo spazzato dalla tramontana è più brillante che mai alla vista DEGLI UOMINI!!! E quindi potevano orientarsi meglio con venere più brillante ma dove splende di più A,M,N che ci GUIDA(-INNI) è la Sicilia che è divisa in tre Valli che hanno la stessa denominazione, per non parlare di KA dove sta la TAN(A) di -IA che ha dato il nome al vero DIO! Ed al suo IA-U-E’ ha dedicato i suoi luoghi più importanti marchiandoli con il suo nome fino ad oggi!!!
Infatti l’elefante suo simbolo primario è marchiato a fuoco con A di AMUNI! Per non parlare dei toponimi per cui Catania è unica e ne possiede parecchi toponimi, come l’AMENANO AMEN- IONIO, il Cortile Platamone (dove c’era il presidio militare per il mercato al COPERTO!!! Ma scusate l’immodestia ma questo IA- TRINO ossia il TRINO del popolo di IA ha marchiato i tre VALLI della TERRA DI AMN che è il toponimo più importante e ha dato il via a tanti altri ma i più importanti sono certamente i TRE:TRINA-ACRIA, I TRE VALLI e le TRES-KELE ossia i tre DDD NNN, leggi tre domini.)SAICULIS di FACUNDUS MINATIDIUS che hanno originato le ANSE CCC ossia la Z-S. Purtroppo avendo perduto questo cordone ombelicale abbiamo sommerso tutti i simboli che non comprendiamo della nostra religione tradita. E nostro malgrado c’è la ritroviamo ovunque nella nostra vita sociale: arte, stemmi, monumenti e strutture varie e anche nelle colorazioni di pareti, pavimenti, soffitti ecc. Praticamente continui riferimenti culturali di ogni genere e lungo tutti i secoli mantenendolo gelosamente vivo fino ad abbracciare dalla prima ora il cristianesimo che già possedeva nelle sue DIECI TAVOLE e che ha definitivamente sancito questa NUOVA ALLEANZA ESSENDOGLI STATA DESTINATA! Ma di ciò tratterò altrove, comunque ad una osservazione attenta non sfugge questo direi quasi smodato riferimento alla TRINITA’ in tutta la Jauneia. Mi riferisco alla divisione della Sicilia (Sikel-ia) in tre Valli: quello di A’(D’E’ A’M’N’, che non è del demonio ma che appartiene allo spirito di AMN), quello M’ (M’U’X’A’R’A’ dove la vita degli uomini è piena di acqua e di luce) e quello di N’(N’T’, ossia di Noto, ossia dove non c’è la terra infuocata). Questa suddivisione ha trovato anche riferimento nei tre colori delle terre della Sicilia: Nero di Catania, Rosso di Agrigento e Bianco del resto delle Sicilia. Non voglio dilungarmi oltre, ma chiudo con l’uso che di AMEN fanno i (ka)Latini nonché una categoria di giocolieri dell’Oceano Indiano, i quali, quando entrano nei carboni infuocati gridano “AMENE”!
Probabilmente ora non so se ne rendono conto, ma chi li ha preceduti si rivolgeva allo stesso Dio perché dopo un lavoro del genere era facile infettarsi e morire. Quindi sia noi che loro, quando intraprendiamo qualcosa di pericoloso, ci rivolgevamo ad AMN. Ma la riprova sono due termini che la dicono lunga sulla nostra cultura:”C-ol-u-mna “ e CUP-OLA” specie questa vi dovrebbe ricordare qualcosa che avviene negli stadi dove il popolo che ringrazia inneggiando i campioni! Chiama tutt’oggi OLA. Infatti il posto dove c’erano i mercati le colonne erano senza la cresta (vedi il cortile Platamone o i templi di Agrigento e Segesta) mentre quando le stesse colonne reggevano la cupola ossia dove si inni-eggiava a Dio e cioè quando reggevano la K-U-P-OLA avevano la cresta!!!
Perché K-(qui)U (gli uomini) P (di Dio) OLA (con il popolo) inneggiano!!! Tutto è collegato infatti le foglie con le volute indicano esclusivamente le KRESTE delle piante per cui KRESTA è il posto più vicino al solo nostro DIO lo facevamo nelle città loro invece non erano costruttori come noi andavano sulle creste dei monti!!!
Chi ha fatto allora il tempio D-AVI-D e SAL-AMON!!! Perché anch’essi usano termini inconsapevolmente, come noi del resto, noi però da tempi remotissimi del LALIBELA no usavamo più andre sulle cime dei monti per onorare Dio ma lo si faceva anche dalle NAVI e DALLE NAVATE, nei Porti come i NAB(V)ATEI nelle NAVATE! CHE REGGEVANO LA NOSTRA ROTONDA!!! Che prima fra tutte ha onorato la MADRE DI DIO E PIETRO!!!
IN KA_TANA_IA!!!Anche qui c’è molto da dire!!!
E i nostri AVI che hanno protetto il popolo di DIO quando è arrivato D-AVI-D ossia che apparteneva ai AVI da entrambi i genitori ha insegnato loro a fare lo stesso!!
A proposito di AVI in questa sede è bene chiarire che per il “Candelabro o candeliere, quindi con predisposizione per le KANDELE di SERA pardon di CERA che ha sette braccia il primo è quello di ELORO che appartiene a MEL-K-IS-D-E-K per designare l’ORA di AMN!!! Pardon l’AMEN-ORA ed è AGRICOLO perciò nessuna meraviglia se lo ritroviamo nel Castello Catanese insieme alla STELLA DI DAVIDE che se ne faceva un pastorello di una stella se non fosse perché apparteneva agli AVI che N-AVI-GAVANO!!! Ma K-AN-D-EL-A è perché E si accendeva dalla gente quando sorgeva AN- fino a quando poi questa tramontava-NA e sorgeva EN! Per cui segnava le K-A-L-EN-D-E i giorni che poi è rappresentato dalla S coricata sopra due COLONNE che è il simbolo del PA che ci regala i giorni ed è un P greco semitico nostro e non ellenico che non sapevano chi fosse P’ e dove fosse la nostra terra di origine K’P’T’!!!
Ma se ciò non bastasse andate al Castello Ursino dove F(F)LABIOC(S) F(P)ELIZ(S)-E-YMAD(T)IOC(S)… attenzione… O L A M F …(s)… palesemente non costruiva teatri… ma … OLEE’ comunque anche in questo avremo modo di chiarire. Mi preme ricordare che anche il popolo Ebreo in tutte le preghiere del mattino (shacharit) di mezzogiorno (min’ha) e vespro (ma’ariv) ripetono in continuazione … “M’-EL-E’-Ka … HA’-OLAM!!!
[ Inizio Pagina ]
Incongruenza geologica
Voglio iniziare la trattazione ponendo come prima questione quella che riguarda la ricerca geologica. Mi è stato spiegato ed io condivido assolutamente che è solo assurdo pensare alla teoria delle masse continentali “vaganti”. Infatti già il termine usato pone dei concetti che pregiudicano la realtà a priori dando falsamente l’idea che trattasi di qualcosa che galleggia. Ci vuole coraggio a concepirlo e più ancora a sostenerlo anche se solo si pensasse al magma interno!? Ma senza valutare che noi il solo vero magma che conosciamo è quello che fuoriesce dai vulcani ed a giudicare dalla e temperature e dalla densità è improbabile che sia quello che vediamo provenga dal centro cosa ancora più insensata in quanto presupporrebbe una spaccatura talmente enorme (settemila chilometri di fratture da idioti!) da sgretolare il pianeta!
Infatti se riflettiamo sulla diversa densità dei supposti strati non solo determinati dal peso specifico ma soprattutto dalla GRAVITA’ la cosa sarebbe ben preoccupante in quanto preluderebbe ad una frattura come quella che ha forse già determinato l’evento iniziale dello spostamento delle masse continentali e una PERICOLOSA VARIAZIONE della GRAVITA’ quest’ultima potrebbe essere letale. Infatti se si legge attentamente il libro della SAPIENZA lo scrittore all’epoca conosceva perfettamente i fatti perché solo un possente rigurgito gravitazionale può aver modificato i cieli e le terre e soprattutto far affiorare la l’Egitto l’Arabia saudita e la Libia spostando appunto la Sicilia dall’ER-I -TRE-A (gli ER andati via con la treA) suppone che all’epoca dei fatti solo una variazione gravitazionale poteva determinare fatti del genere sia in senso centripeto che in senso centrifugo cosa che certamente è avvenuta ed i toponimi ne sono la conferma e la terra ha corso lo stesso rischio di finire come il pianeta degli ASTEROIDI!
Qui mi preme fare una digressione stante la possanza della massa terrestre resa ancora più coesa dalla spaventosa gravità, il magma che fuoriesce oggi potrebbe solo essere quello intrappolato all’epoca del funesto evento e che il richiudersi delle fratture ha intrappolato il magma che oggi si riversa in superfice!!!
Ed il prosieguo del primigenio movimento continua ad alimentare dette sacche sospingendo fuori il resto del magma. Cosa pertanto abbia determinato e continua a determinare i moti delle masse continentali è difficile da capire ma si può solo azzardare un ‘ipotesi“, NOI oggi per poter uscire dall’atmosfera si deve porre in essere una potenza spaventosa e se riflettiamo alla rarefazione dell’elemento in cui avviene e la distanza dal punto centrale della formazione di essa gravità è di un ordine di grandezza irrisorio quindi pensare ad un evento esterno che abbia colpito il pianeta determinando un tale disastro è poco probabile perché se la cosa fosse stata di tale entità noi no esisteremmo più come pianeta.
Ed allora cosa può essere stato? Se supponiamo che il disastro che ha colpito la Terra è contemporaneo a quello che ha distrutto il pianeta degli Asteroidi si può pensare di stabilire un parallelo. Infatti, solo pertanto un fenomeno gravitazionale sia esterno che interno alla terra può aver determinato un tale sconvolgimento delle masse continentali della terra e soprattutto una modifica del planetario dell’universo! Che però si possa supporre che ciò sia stato determinato da alti influssi esterni al sistema solare non è da pensare ma che è probabilissimo che sia stato il sistema solare ha subire lo scompenso è certo poiché mancando il punto di riferimento dell’altro fuoco dell’ellisse solare è un dato di fatto incontrovertibili, da prendere in considerazione infatti può essere che la causa esterna alla terra ma interna all’ellisse solare possa aver attivato i meccanismi interni gravitazionali che hanno mutato l’assetto del sistema solare dove che poi ognuno dei pianeti abbia reagito “moto proprio” è palese. Pertanto l’uno è andato incontro ad una totale disintegrazione e stante così i fatti nella momentanea instabilità anche la terra ha corso un bel rischio!
Si può suppore infatti che entrambi i pianeti devono aver collassato internamente emettendo un’iniziale spropositatamente possente attrazione centripeta (è forse in questo stadio che è stata inglobata la luna!?!? Ed allagato le terre emerse per repentino abbassamento delle stesse!?) seguita poi da un’altra spropositata e anch’essa possente reazione centrifuga che ha definitivamente fatto esplodere il pianeta degli Asteroidi e per quel che ci riguarda ha sconvolto il vecchio assetto delle terre emerse.
Questo spiegherebbe l’abnorme spostamento dei continenti con epicentro l’oceano Indiano e Pacifico dove esiste direi la terza prova. Infatti il continente australiano può nello sprofondamento essere andato più in basso di dove stazionava per essere poi risalito con parte del fondale marino dove poggiava il MONOLITE con tutte quelle sabbie rosse che non sono altro che fonali marini e poi riemergendo l’abbia riportato in superficie e ciò spigherebbe l’erosione acquatica dello stesso e delle sabbie di cui è circondato e dell’attiguo lago.
Questo fatto ha determinato anche la spinta potente che ha disintegrato l’angolo est del rombo dividendolo in più parti e soprattutto ha spinto la parte del sud asiatico con tale violenza verso nord da far riaffiorare i fondali della vecchia TETIDE rinchiusa in una nella tra le terre del nord e del sud tra cui il fondale del deserto del Gobi!! Con le acque che superavano e le terre prima e dopo affondandole nel fango dei fondali lungo la direttrice acquatica che dal fiume Lena percorrendo il Baikal i mari del Aral e del Caspio fino al mar Nero ha travolto tutto! Per cui quell’arca è stata prima travolta e poi ricoperta di fango come tante altre insieme ai territori circostanti specie quelli a sud dell’Ararat del Caspio e dell’Aral che dopo aver spazzato con le acque uomini e cose ha ricoperto tutto di fango come nel caso della Cappadocia GOBEKLI TEPEE compreso!! Ma davvero pensate che i popoli antichi fossero così scemi al punto da costruire delle enormi città per poi coprirle di fango- non scherziamo con le tragedie! È palese che travolti prima dalle acque spinti lontano con tutto quello che galleggiava è stato tutto seppellito in una tomba di fango mortale e quella città SAN-LI(U-UR) -FI potrebbe essere posta come la rinascita che quelli che sono sopravvissuti hanno rifondato!
Qui perdonate ma mi intriga quel TEPEE che mi ricorda tanto un’altra incongruenza nel MINNEAPOLIS come possa essersi, pensate, la lingua dei SIOUX mescolata con l’Ellenico! E no, qui la lingua dei padri dice che EA quella era la terra di MN e del POLO!!
Ciò premesso, ritenendo necessario determinare quale fosse la posizione delle terre
emerse al momento nel quale ha avuto inizio, la distruzione ed avendo già avuto dei suggerimenti riguardevoli per definire come si sta evolvendo l’attuale (che nel caso non può più chiamarsi deriva) ma assestamento di ritorno dei continenti è opportuno fare un passo indietro ciò per avvalorare la tesi.
Noi oggi come altri detti inconsapevolmente diciamo “i quattro angoli della terra” attenzione e lo diciamo da tempo immemore e non è stato mutato neanche quando quel signore Ospite del Castello Ursino scrisse, nella porta d’ingresso della cappella di Costanza, “MUNDUS ROTA EST“.
Affermo coscientemente che lo diciamo da tempo immemore perché questo termine ha a che fare con un altro ad esso correlato e cioè con il termine “ANGLI” che Papa Gregorio definiva anche ANGELI altrimenti visto i dettami del Siculorum Ginnasium dovremmo dire “an-gli come agli!!
Pertanto gli ANGELI pare fossero di diversi tipi come per i “SANTI” che con le navi arrivando ai GANGLI (o pardon “agli!!”) GANGLI della terra permanendoci diventavano ANGELI con le ali come quelli di UR-ALI se invece facevano la spola con le navi avevano le ali come quelle di mercurio e quando arrivavano in Sicilia tornavano ad essere Santi come ad esempio “i santi delle navi della ionia di ebro ossia (I SANTI F-EBRO- (IO)- NIA). A riprova potete recarvi nella nostra LOGGIA “pardon” palazzo del PATRIZIO
“pardon” del Sindaco di KATANA e costatare con i vostri occhi una lapide marmorea con in rilievo i due tipi che non dovrebbero trovarsi insieme infatti uno ha le AL-I(A) (può essere che ha acquisito il significato post-epocale di -andare- perché portava messaggi e tornava) e l‘altro che invece era stanziale nell’ANGOLO! Aveva le ali complete quelle le ALI vere e proprie, proprio così, “quelli Messaggeri e quelli che erano colà “STABILI” ossia gli ANGLI VERI E PROPRI, che stavano agli ANGOLI con le ALI COMPLETE!!!
Ma quelli del Ginnasium non ne parlano perché dovrebbero chiarire cosa ci fanno insieme gli angeli che non sono quelli elleni dell’aldilà ma quelli dell’aldiquà e Mercurio!? Semplicemente un‘altra INCONGRUENZA!
Tutto questo infine collima con l’altro aspetto citato nell’incongruenza glottologica a proposito della lettera ”D” che significa possesso della terra da parte dell’uomo. E’ rilevante come la detta rappresentazione del rombo citato nelle iscrizioni antichissime è stranamente INIZIALMENTE INTEGRO, ma in quelle successive SI NOTANO DELLE VARIAZIONI dove la prima ha la linea di base e l’angolo di base palesemente SPEZZATI da dare alla figura del rombo forma di due piedi mentre addirittura nelle due ultime rappresentazioni sono totalmente diversificate! Cosa può essere successo per aver totalmente modificato la struttura?!?
Penso con certezza che la modifica ha certamente uno stretto rapporto con la nuova situazione determinato dalla distruzione che ha modificato la conoscenza degli scriventi! Solo ciò può spiegare la totale mutazione di conformazione. Infatti prima è diventata una O con la linea divisione palesemente “equatoriale”, viene addirittura spezzata in due è diventa una CI anche se penso quest’ultima modica pur essendo anch’essa connessa ai precedenti fatti è anche connessa al nuovo tentativo di modifica migliorativa della scrittura. Infatti questo spiegherebbe come il polo sud abbia subito il distacco tra sud Africa ed America Latina ed entrambe distaccate dall’Antartide. A Seguire è rilevante la coincidenza come la curva della C possa collegarsi con lo sfondamento di Africa ed Asia verso l’Atlantico e la I possa configurarsi con l’unione delle due Americhe e con la linea che quasi congiunge i due Poli(che EPOLO conosceva benissimo!) e che consentivano il precluso passaggio Equatoriale solo ai poli.
Infine particolare riguardo è da prestare alla modifica delle “ISOLE DEL CENTRO” perché sono queste le origini della coesa e unita identità dei popoli del Mare e il successivo sviluppo della nostra possente civiltà che ha ampliato sia in espansione che nella profonda moralità che non era solo del popolo ebraico anzi questo è stato da noi protetto come si palesa nella bibbia dove si fa continuo riferimento al fatto dell’esistenza di un altro suo popolo. Unità culturale che ha fondamenta cosi profonde da essere indistruttibili ed allocata in quella così detta “notte dei tempi tanta notte non era” ma se studiata a dovere “viveva di luci!” Di giorno e di notte e sia in cielo
che in terra; perché di giorno avevano EN-NE … il SOLO -E di fuoco e bastava per orientarsi mentre quando questo … scendeva e con lui la anche la … C(S)ERA, salivano LE STELLE che loro chiamavano S-I-D..ER..A che con il moto di esse ossia di IN-NI e di AN-NA e soprattutto i (N-A-)POLI da cui d-er-iva E-POLO e nel popolino NA-PULE pensate al termine PULEGGIA!!! Ed anche a SHEBA-STO-POLI Tutte le notti specie nel centro di quel rombo stavano tutti svegli soprattutto le ER-di INNI che dovevano badare a quelli che facevano lavori PE-SANTI e nella PRIMA IAUONEIA proprio “QUELLA TRIKELATA“ doveva essere proprio dura.
Su questo c’è intanto da premettere che il simbolo di questa è stato nel tempo falsato con svariate deformazioni che andavano dallo scorpione al granchio attuale che per quanto grosso non è in grado di afferrare un pesce più grande di lui!
Ma questi quanto mai “PALESI FALSI IDEOLOGICI” rappresentati con le sculture su pietre basaltiche danno prova, loro malgrado, di quanto da me affermato, infatti questo TRIKELATO animale marino che era la rappresentazione della prima iauonia pur nella deformazione delle rappresentazioni fornisce i mezzi per definire la reale conformazione delle ISOLE DEL CENTRO. Difatti in una lapide basaltica esiste una rappresentazione di una nostra nave con a fianco scolpito un normale granchio appunto che se così fosse stato non poteva essere in grado di inseguire, afferrare e divorare il tonno che ha in bocca! Non vi è infatti rapporto nelle dimensioni di entrambi!
Qui è palesemente chiaro che lo scultore più che l’animale originale ha rappresentato l’idea che gli era stata trasmessa per tradizione orale. Infatti trattasi di bikelato e non trikelato che addirittura riesce ad agguantare un molto verosimile tonno! Ed infine addirittura lo inghiotte è cosa improbabile ed inesistente a memoria di … marinai! L’esistenza di un mostro così conformato doveva essere ben nota perché certamente ha messo a rischio anche le piccole imbarcazioni che malauguratamente vi si imbattevano e che sicuramente incuteva a dir poco timore anche con il solo rumore che emetteva!
Quel GRI infatti ha dato origine ad un termine che da il senso di questo timore, noi infatti diamo un senso di timore quando diciamo DI-GRI-gnare! Pertanto, tirando le somme, sono addivenuto alla conclusione che quello trikelato ormai da tempo immemore sconosciuto all’epoca delle rappresentazioni ne è stata però rappresentata la capacità, pertanto si può dedurre che IL TRIKELATO (da cui la rappresentazione di scorpione, che però come animale marino non è mai esistito) in questione doveva quantomeno avere le stesse proporzioni se non lievemente superiori del megalograptus e molto verosimilmente possedere al tempo stesso delle possenti chele anteriori ed una posteriore perché l’insistenza nella memoria di treskele anche come popolo doveva essere devastante! Infatti doveva essere un simbolo valido per un popolo che ha dato sostanza al termine alla parola VALERE ossia i VALERI-IA(UO)NI(CI) e al termine valore e valorosi! A giudicare dalla conformazione e posizione e dati i toponimi direi che il nucleo centrale ed essenziale era composto dalla catena dell’Atlante africano e insieme alla Spagna che entrambe spinte verso i Pirenei a queste erano connesse le KELE, quella di sinistra
(piccola parte della Catalogna francese, tutta costa Azzurra e di parte del Piemonte e della Svizzera, mentre quella destra attaccata alla Tunisia era composte da Corsica Sardegna e Sicilia dove con il amare che arrivava ai Santi (di )f-ebro-(io)-nia trattasi della kela che erano legate alla Libia Sirtica.
Perché dico questo, vi siete mai chiesti perché esiste l’isola di Madeira che certamente ha a che fare con le terze kela caudale ed invece poi a nord nelle alpi Svizzere Madeira-Nertal? Che certamente faceva parte della kela di sinistra.
Erano il madera basso e quello alto … oppure … che si era innalzato?
Infatti l’origine del GRI di GRIKO è il rumore onomatopeico dei granchi figurarsi di un granchio così spaventoso. Infatti ha lasciato il segno anche nei cognomi e di toponimi inequivocabili! Ebbene che ci fa quella moltitudine di toponimi con la radice di GRI- ad iniziare dai GRI-g-ioni a Grigna ed a seguire nomi indigeni come GRI-TTI tra i quali anche dei dogi. E qui mi preme ricordare che il termine SHAN-GRI-LA altro non è che la nota -distruzione del popolo -di GRI. Di un GRI che vistole dimensioni del TRIKELATO doveva trattarsi di onomatopeicità a dir poco … Assordante specie quando stritolavaù le ossa dei poveri tonni! Come i gri-gi-ionici della kela di sinistra mentre la kele di destra ha dato il toponimo ai GRI-KA-NICO ed il nome di GRI-KO -ORIUS, AI GRIKO_ANICII (che nei territori di E-U-B(V)EA- ne ESTRAEVANO uno niente male i GRIKANICI!!!
Infatti i territori spezzati dalla distruzione di questa Iauonia nella parte preponderante del territorio centrale (GIBILTERRA) diventa AT-LANTE a destra e TA-GO a sinistra per cui che originava da loro era AT-TA -LUS (e lusitano perché ammiravano come oscurava la luce agli uomini il BAR-BARU ”TRAMONTO!”) erano quelli che vivevano tra AT-LANTE IL TA-GO e la LUSI-TANA -IA, mentre l’altra frattura diventa ET-TE avendo separato la Sicilia dall’Etiopiae altra frattura ancora è quella che ha separato la Balcania, la Turchia e l’Italia dall’Estremità Andina dove c’è TITIKAKAI!!!
Infatti QUESTA era la TITI unita alla TITIKAKA che per i navigatori diventava la TITINA ossia la TITI di dove tramontava la (AN)-NA. Questa poi resta la prova regina perché l’ultima TI ribadisce che la catena ANDINA era unita con la Turchia infatti perché TI-TI-KA-KA; addirittura RAFFORZATIVO per dire ricordatevi! ED ecco come si spiega anche se ciò non bastasse come le scritture dell‘isola di Pasqua coincidono con la scrittura di Moenco Daro!?
Quanto sopra per dare un’idea di come andrebbe rideterminata sotto un diverso e più
coerente la realtà del profilo geologico.
Infatti il globo tornando indietro con la reazione centrifuga ha spezzato i continenti del detto quadrilatero in alcuni punti sono stati spezzati e deformati con svariati movimenti di torsione e di un tipo di trascinamento di contigui territori che dal polo li ha trascinati verso sud mentre altri anche se più vicini alla fascia temperata sono state trascinate più a nord rispetto alla loro primitiva collocazione. Pertanto una prosecuzione più approfondita di tali movimenti con studi più vasti ed approfonditi con mezzi più idonei di quelli che io non ho mai posseduto, si potrebbe ricostruire un completo puzzle.
Non è una vergogna servirsi dei nostri AVI che tanto primitivi non erano ed è dimostrato da quanto SCIENTEMENTE formavano i toponimi servendosi del sole e delle stelle APPROPRIATAMENTE … forse molto più di noi! Pur non avendo mai scritto lunghe storie di fantomatiche battaglie mai esistite in compenso ci hanno collocato con precisione direi chirurgica quello che ci serve per la ricostruzione iniziando magari da dove loro ci hanno detto, dove vi era la punta del rombo e dove è iniziato … il CAMBIAMENTO, ossia indovinate come si chiama … KANCIA-T-KA (se chiedete ai siciliani vi diranno che KANCIA vuol dire CAMBIA).
La Terra T- – KA, ossia che qui!!!
[ Inizio Pagina ]
Incongruenza Antropologica
Preso atto di quanto è già stato detto è superfluo dire che necessita una revisione anche riguardo all’argomento in questione, infatti è necessaria una correzione glottologica per riportare nello stesso ceppo ossia quello di Ur sia i C(S)AMITI o SEMITI che erano quelli della cera!
Inoltre anche gli IA-P-I-GI che gli IA-PETI ossia gli IA delle acque lontane che equivalgono agli IA che posseggono lo spirito della Terra dei o del Padre (cioè Dio)! Ma sempre IA di U-E’ sono (ossia gli uomini che dicono che Dio E’!).
Proseguendo nella disamina, anche il fatto di come erano inizialmente le terre e come poi si sono separate pone il fondamentale problema di una ricerca indirizzata diversamente ad esempio visto che I-T- TITI RA-PA-NUI e MO-EN-KO -D-ARO e gli Indios occidentali ad esclusione di quelli Brasiliani ed Argentini si appartengono, come pure gli INN-U-IT e gli Indiani Nordamericani … ad esclusione di quelli orientali delle Antille, della Florida ed in piccola parte anche della Catena Appalachiana.
Non voglio andare oltre visto che necessiterebbe una nuova quasi “autopsia dei continenti”, addirittura dove la mescolanza è impercettibile necessiterebbe addirittura di una vera e propria biopsia!!!
Per quanto concerne l’attendibilità delle teorie di Buffon Linneo, La Mark, Cuvier, Darwin e ultimo ma non ultimo Manzi direi appunto di usare bene quella ATTEN … dibilità ma con moltissima attenzione, perché si badi bene non è detto che se Qualcuno ha avviato questa modalità non abbia poi utilizzato la stessa per uno scopo superiore il fatto che coesistevano tanti primati rimasti poi tali e solo alcuni si sono evoluti e tutt’oggi la coesistenza degli uni e degli altri permane questo rende inspiegabile con la naturalezza delle cose. Infatti se gli esseri hanno tutti la stessa dotazione possono tutti come all’interno della razza umana essere più o meno intelligenti ma tutti avrebbero “stante l’ipotesi” essersi evoluti! È lapalissiano quindi che solo un intervento di Qualcuno E-s-terno che ha stabilito la diversità e che fin dai primordi abbiamo chiamato PA’ o chiamatelo come volete MA CHE UN INTERVENTO CI SIA STATO E’INOPPUGNABILE DA QUALUNQUE DISCIPLINA SCIENTIFICA SI STUDI, IL FATTO ridiciamolo pure è LAPALISSIANO per tutti tranne che per quelli che come Goethe li ha definiti cioè quelli “che a tutti i costi vogliono sentire la verità che loro conviene e non altre verità!”
Per cui anche questa attendibilità resta solo tale finché non si dia dimostrazione che valutata l’estensione degli esseri definiti primati, stabilito che tutti quelli rientranti in essa definizione posseggano in eguale misura “POTENZIALITA IDENTICHE” e quindi in grado di avere lo stesso processo evolutivo, così come per gli uomini che pur differenziandosi dimostrano identiche capacità, ciò premesso, oggi non dovrebbero esistere le differenze che invece molti si affannano a nascondere e a definire nostri antenati con processi improponibili e tentativi altrettanto ridicoli di EQUIPARAZIONE! EVITIAMO DI ESSERE RIDUTTIVI A NOSTRO COMODO E TORNACONTO!!!
[ Inizio Pagina ]
Incongruenza archeologica e storica
Questo argomento mi preme particolarmente, in quanto date le premesse, come si dice in termini di fisica pura, è la RISULTANTE di forze che come un vulcano possente che occlude tutti gli orizzonti, così questo ottenebramento ellenico ha rinchiuso la cultura dentro una semisfera che ha ottenebrato tutto distorcendo la verità storica ed impedendo una completa visione del passato. Pertanto necessita utilizzare tutte le specificate componenti di cui detto ed i mezzi di cui oggi disponiamo per uscire fuori da un alveo storico ristretto ai soli elleni del mediterraneo ed ai soli cinquemila anni di storia per acquisire una prospettiva panoramica che contorni il globo terrestre a 360 gradi ci faccia vedere…non solo il giorno ma anche la NOTTE che con la c(s)era – dei C(S)EMITI travalicheremmo la NOTTE DEI TEMPI che non sarà poi cosi oscura!!!
Lo era tanto SCURA…solo per chi non voleva vedere! I toponimi e le lingue popolari che hanno conservato tratti di antichi termini, fanno sì che i popoli di questa notte dei tempi ci riveleranno che parlavano come noi possedendo un linguaggio comune che quasi come “UNA RADIAZIONE DI FONDO” fa capire come le dette galassie, pardon, le dette popolazioni che si sono allontanate a causa del citato evento geologico hanno però mantenuto, pur nelle logiche diversificandosi le radici d’una origine linguistica comune! Ma la vastità d’azione e l’ampiezza delle conoscenze del così detto POPOLO DEL MARE non sono state rilevate a causa di un profilo storico basato solo sulle guerre e poiché I RAID del popolo del mare sono sotto questo profilo irrilevanti, il buio è stato TOTALE! Pertanto questi SPORADICI INTERVENTI nella storia complessa dei GUERRAFONDAI ORIENTALI ha relegato in un angolo oscuro la possente diramazione dei popoli “IA” riducendola anche nella sua rilevanza culturale e storica reale!
“C’è anche da aggiungere che costoro avevano un motivo importante per andare spesso in Egitto, cosa che è continuata fino ai tempi di KA-IR-IUAN e di S-ALA-D-IN perché avevano a che fare con le miniere per l’estrazione del D-OR-F-US dove gli ERI-TR-EI (quelli delle lontane terre degli ERI estraevano l’OR-U-S l’oro degli uomini delle tre ANSE!!! Questo è sufficiente per spiegare i continui viaggi per monte CLAUDIANO e nel frattempo mettevano ordine tra i rissosi popoli Orientali! Intagliavano cippi ed obelischi, tutelando i soli SEMITI che ancora credevano nel loro DIO e che ormai avevano occupato gran parte delle terre cosiddette A-R-IA-NE come KA-PPA-D-O-K-IA, la SYR-IA, la SAM-A-R-IA e cosi V-IA (che vuol dire che ovunque vedi IA!). Per cui va sfatato l’accanimento nel volerci a tutti i costi convincere che siamo stati occupati da tutti mentre non risulta che alcuno dei più grandi conquistatori abbia mai messo piede nelle nostre terre dove un certo (I)-(P)oFELIZ(CCC) si definiva “AUGUSTU AIONEU” ed un certo FACUNDUS MINATIDIUS CONSUL metteva in guardia tutti questi VIRNANTIBUS di stare alla larga dal “SINIO (della )”SPLENDIDAI URBIS CATINENSIS” e che dire di LU(S)CIO RUBRIO PROCULO che nella sua stele mostrava (le tre lance a forca alla foggia di quelle di CAUDIO per avvisare i “COL-LATINI” ossia latini come dire i…CO…NFINANTI!!) a non volersi avvicinare troppo specie se armati per non ripassare sotto le forche!!!
Questo spiegherebbe tutto quello messo in atto dagli SARDANI, con i SEKELS i DAUNI e non solo e spiegherebbe il perché tutti questi grandi conquistatori: ALESSANDRO, ANNIBALE, POMPEO MAGNO, CESARE ANDAVANO ALTROVE E NON DA NOI!!
Pare invece che gli unici a venire in Sicilia erano quelli che sfuggivano alle proscrizioni e ciò spiega anche perché i PROSCRITTORI malgrado il loro potere non sono mai venuti a prelevarli! Come detto a prescindere che le FONTI della nostra storiografia non hanno nulla che possa definire certe e solide le fonti sulle quali si basa! Ma che appunto E’FONDATA soltanto su UNA NEBULOSA ma CHIARAMENTE INCERTA… e a volte DISTORTA STORIA dalle vanterie soprattutto autobiografiche, di generali che erano pochissimo MILITES e moltissimo GLORIOSI! E se poi addirittura si pensa che per la restante parte è basata su dei poemi, favole, consacrati come storia! Senza contare componimenti tratti da opere tragicomiche o rilevata da opere di storie naturali o da componimenti filosofici o matematico-scientifici: Fatto sta di STORIA con la S maiuscola ne rimane pochina!
Infine per completezza d’informazione il massacro è seguito nei vari “GYNNASIUM” con pubblicazione e conseguente studio da parte degli studenti di voluminosissimi TOMI di super analisi storiche pieni di arzigogolamenti di migliaia di pagine dove si affermano tesi che dopo altri arzigogoli nelle successive centinaia finiscono per essere travisate o addirittura rinnegate per dopo un migliaio di pagine di tesi e contro tesi!
Si chiudono con ipotesi che restano sospese così che il povero studente si autoconvince che trattasi di materia difficile da capire. Allora per uscirne impara a memoria suo malgrado un bel po’ di teoremi che completano il lavaggio di cervello diventando a sua volta un nuovo professore pieno di una immensa sequela di assiomi e di luoghi comuni pappagallescamente accettati pronto a sua volta a convincere alla stessa stregua i successivi allievi!
Pertanto da una successione all‘altra in una continuità che ha travolto intere generazioni che come un torrente in piena ha travolto ogni cosa trascinandoci nella sterpaglia di una foce che ci ha rinchiusi come in un ginepraio ci ha rinchiuso in questa cultura come dentro un bozzolo di seta che solo imitando ALESSANDRO con un colpo di ENSICULA ossia di KATANA (come non a caso tutt’oggi la chiamano i samurai!) possiamo liberarci!
Una ricostruzione attuale sarebbe come scalare l’Everest, ma oggi abbiamo le bombole d’ossigeno e gli attrezzi per farlo magari cercando glottologicamente i toponimi e ricollegarli ai siti dei megaliti e delle grotte per poi passare alle nostre incognite degli elefanti nani e dei reperti dei così detti squali che tali non sono ma coccodrilli per cui noi diciamo ancora oggi “K-azze’”.
A seguire si capisce il perché, SOLO, o chi per lui scolpendo l’elefante nano che era in estinzione lo ha eletto a simbolo mettendovi sopra la “A” del nostro unico DIO. Inoltre studiare le piramidi di SACCARA, pardon quelle di TRECASTAGNI, NICOLOSI, BELPASSO o magari quelle dei Balcani.
Comunque già entrando nel Castello Ursino anche noi come GOETHE, possiamo affermare di vedere l’Asia e l’Africa, credo sia già un buon inizio senza contare che basterebbe il solo, SOLO, da solo a riprendere la storia tutta da capo!
E riprendere il FILO DI ARIANNA della nostra ignorata civiltà!
Iniziando a smettere di dire “ERETTO DAI Normanni” e studiare il perché la lava QUI E’STATA BATTUTA PER LA PRIMA VOLTA AL MONDO!!! Infatti le fondamenta originali da sole dicono il motivo per cui la lava si è fermata, per lo stesso per cui è stata scoperta la M-O-TT-A o la KERA-MIKA (OSSIA NON ERA CERA) perché questa non solo non si scioglieva ma addirittura resisteva alla SCIA-RA al fiume di fuoco!!!
Oppure vogliamo iniziare da Monte…” KRONIO” dove vestigia più antiche dei megaliti e delle grotte dicono che vi erano frequentazioni dei (PE-) SAN (TI di) KA-L-O-G-ER-O ossia dove le straordinarie acque (due O) degli ER che li facevano invecchiare benissimo, certamente! Disinfettandosi con le (T)DERMAI… alle… “ASCILLIANAI”. Fu proprio SOLO ed i suoi SANTI che … per invecchiare bene ci hanno preso proprio gusto e se ne sono costruite su misura per primi AL MONDO anche nella SEKELEIA Orientale ad ELORO se non si insiste a dire ancora che sono stati gli ebrei a costruirle per invitare gli elleni o viceversa!! E scusate se insisto ma smettiamola anche di dire che gli Ismaeliti hanno costruito quelle di CEFALA’DIANA, ma che assurdità e che miscuglio Diana con gli Ismaeliti!!
Ancor peggio quelle AIXILLIANAI (leggete pure ASCILLIANAI!) come DERMAI!
Non riconoscete che entrambe i termini si accoppiano bene?
Ma per favore smettiamola di dire ai turisti che sono il DUOMO di Catania!
Altra assurdità che solo menti malate potevano tirar fuori dal cilindro di prestigiatori!
Come può essere creduta una tale assurdità se fino a cento anni fa erano letteralmente coperte dalle acque sia dolci che salate? Non mi pare che sott’acqua, il calidarium potesse essere acceso (può essere che fossero così avanzati i nostri ARKITECTONOC(S) che conoscessero già sistemi di coibentazione! Mi piacerebbe perché in nostri arkitetti di allora potevano essere capaci di tutto ma con tutta la buona volontà questa poi non la bevo e non insisto prima che qualcuno parli di extra-terrestri!).
Mentre siamo in tema di DERMAI ASCILLIANAI spiegatemi come possa definirsi L’ISCRIZIONE esposta nel castello dell’anno 334 addirittura attribuendola all’imperatore Teodosio, senza dichiaratamente essere… IN MALA FEDE!
Ma scusate questi che tipo di glottologia hanno studiato e quale lingua greca conoscono?
MAH! Forse un ellenico?
Da “cicero pro domo sua”, solo così è spiegabile quest’altra baggianata!
È PROPRIO VERO CHE SIAMO STATI …TRADITI … E LETTERALMENTE FOUORVIATI!
Per non farci conoscere la verità. Infatti a proposito di verità gli E—REI ELORINI hanno difeso e protetto quelli di PILISTIN perché costoro tutt’oggi usano la nostra… MONETA I SIKILI come tuttora chiamano, “SIKILI” le loro monete. POI altra contraddizione in termini se siamo stati conquistati da tutti come mai ALESSANDRO, CESARE, POMPEO MAGNO, ANNIBALE NON hanno MAI, dico MAI, messo piede da noi altrimenti qualche riga di VANTO l’avrebbero scritta!
Se avessero occupato un tale PRODIGIO DI CASTELLO, non vi pare? Ed invece no, perché qui c’erano i LEGISLATORI – DECUMANI, ben difesi, e che ben difendevano il loro popolo! Invece l’unico che dice di essere venuto è TUCIDIDE, prendendo un grossissimo abbaglio in quanto dopo aver perduto tutte le battaglie nell’alto Egeo è sceso nel basso Egeo e la NAXOS fondata era già stata fondata da noi solo che questa non era nella valle di AMON ma in compenso aveva il tempio di Apollo. E da secoli continuiamo a nutrirci di abbagli! INOLTRE a proposito d’iscrizioni vi ricordo quella già citata dove sono rappresentate in bella mostra … le Forche CAUDINE con accanto il termine V-IR ebbene se avrete modo di visitare la chiesa di Sant’Agata al carcere le potete vedere riprodotte nella stele di un certo Lucio Rubrio Proculo, che era un CONTROLLORE DI IR! Quelle che vedrete non sono croci … ma tra lance posizionate alla foggia delle citate forche!
Per ricordare a quelli avevano brutte intenzioni che se le facessero passare perché il nostro eletto lo è stato non da decem primi (DEC)-UMANI ma da QUIN_DECEM … (AU)-GURI non erano croci come si vuol fare intendere per individuare un duunviro ma proprio tre lance disposte a forca per dire che il (guardiano!) V—(di)–IR nel così detto C(S)INIO KATANENSIS se gli andava bene sarebbero ripassati sotto quelle lance!
A prova di ciò, come mai Cicerone che aveva in mano l’impero a suo nipote PUBLIO MALLIO che gli chiedeva aiuto per essere eletto a Pompei allargandogli le braccia gli disse ”ROMAE SI VIS HABES; POMPEIS DIFFICILE EST!”.
Ma scusate non avrebbe dovuto essere al contrario? O no!?
Ed invece è proprio come diceva, perché POMPEI apparteneva, sapete a chi? Ma ad AITINA-VENIRI PITTURATA, nel centro di Pompei in via dell’ABBOND-ANZA nella bottega di V-ER-E-CONDO, con delle scritte di MINATIDIUS nel senso di vere e proprie iscrizioni GOTICHE, MINIATE! Peccato che i GOTI ANCORA NON ERANO SCESI! Ma che storia è mai questa? PRIMA siamo stati assimilati ai PHILISTIN che facevano SACRIFICI UMANI, salvo poi che una mattina DAMARETE si svegliò da quest’incubo e li (MAZZIA) sbaraglia Pe-santemente, IMPONENDOGLI di non farne più SACRIFICI UMANI!!!
(Pensate i ROMANI, ci hanno impiegato trecento anni per domarli! MAH!) e dalla storia si sa “pare che abbiano eseguito gli ordini a puntino! Il COMPITO tanto da impedirlo anche ad “ABRAM!!”.
Non gli andava di rischiare! Poi siamo stati assimilati ai Caldei che erano anch’essi i più grandi costruttori di navi del mondo ma come entrarono per conquistar il Mediterraneo non si sa perché contestualmente i Cartaginesi erano soggiogati da i Damaretiani siculi. Ma allora questi orientali che ci avrebbero colonizzati come hanno fatto? Sono diventati, in quattro mila anni, i più potenti navigatori del mondo, come? A cavallo dei cammelli nelle montagne Iraniane tutt’oggi aride? Salvo poi a sparire lasciando queste ubertose contrade Occidentali e quando dico Occidente includo tutte le regioni comprese la penisola Balcanica a nord della Macedonia l Iberia, la Berberia fino alla LIBIA. Pensate che inconsapevolmente con questo termine Ecateo da Mileto definiva tutta l’Africa nord occidentale e senza dire dell’altro Ecateo di Abdera, che per avere tentato di rendere giustizia ai popoli del mare, che lui ha chiarito che erano i Pelasgi i veri dominatori di questo MARE NOSTRUM e che gli stessi non erano certo cammellieri Caldei. Inoltre poiché ha detto cose che i nostri cultori non gradiscono perché in un certo modo ha reso giustizia ai Pelasgi definendoli i primi abitatori delle ALTURE della Grecia prima dell’avvento degli Elleni, per screditarlo (non capisco come) sono arrivati a dire che era Ebreo! Forse gli ebrei non hanno diritto di cultura, o forse (fuochino) perché avevano la stessa ascendenza C(S)Amitic (CAMUS INFATTI IL GRAEVIUS LO PONE A CATANIA) mentre invece la corrente cultura li vuole distinguere per l’errore antropologico che ha confuso ancor di più le loro idee! Forse perché rilevando così l’incongruenza della civilizzazione nascente dai monti e non dalle coste screditava le loro teorie false!
Voleva dire che prima che le valli greche emergessero c’erano solo i POPOLI del Mare a colonizzare la Grecia? Sono stati scritti fiumi di parole e di ipotetiche verità prese anche dai miti per far collimare la nostra civiltà con quella ellenica per spiegarci che nel 700 a.C. gli elleni hanno conquistato i greci e sbarcati nella Magna Grecia l’hanno civilizzata a partire dal fatidico 750. Mentre già l’occidente pullulava di civiltà di costruzioni di ogni tipo e misura e di T(D)erme visto che SOLO e DAMARETE li usavano già, le usava da prima e già nel 680 tutte le terre, anche le più interne, pullulavano di città floride e piene di “Templi” ossia mercati al coperto con le K-OL(A)-U-(A)MN-A. Ma quanti dovevano essere questi elleni per riempire in cinquant’anni tutto i Mediterraneo?
Sarà che anche i neonati erano lì con lo scalpello in mano a smussare pietre … ma siamo seri!
Ma dove sono gli approfondimenti in tutto ciò? Diatribe a non finire e grandi storici con frasi tipo: «in questo libro colgo gli echi della polemica provocata dai cosiddetti neoumanisti e soprattutto da quegli esponenti del –terzo umanesimo!- che avevano contaminato…». E tutto per dimostrare che tutto è ellenico o almeno orientale e che tutto è nato negli ultimissimi quattromila anni e non dalle silenziose ed umili fatiche di quei Popoli del Mare che, salvatisi dal cosi detto DILUVIO sulle loro immense navi dopo che i loro ARKITECTONOS hanno costruito anche le NAVATE del LALIBELA provenendo dai Monti AFARENSI (dove vi sono le mirabolanti costruzioni del LALIBELA’ che fanno il paio con quelle dei NA-B(V)A-T-EI) navigando nelle acque ancora non diventate MARE SECCO (a proposito quelli di Monte Claudiano come facevano a sapere del mare secco? Se non sono stati i loro AVI a dirlo loro?). Essi hanno popolato le cime delle nostre montagne, che poi erano le nostre ISOLE del centro e della Jauoneia. Le terre del tramonto ARABU, EREBU IBERU e BERBERU! Essi avevano insospettate capacità di ciò che erano in grado di fare lasciando segni precisi identificabilissimi (SOLO A VOLERLO!!) nelle grotte e nei MEGALITI, essi già dimostravano una perfetta conoscenza di tutte le arti, dell’agricoltura e della navigazione. Avevano, inoltre, nozioni precise (INNI, ENNE e ANNA) di scultura di diorite, di fusione dei metalli, di cottura della ceramica eseguita dagli afri, abra, ebre ed ivre, di cottura del silicio, loro dettata dalla nostra terra VULCANICA. T-ANIT ed AI-TINA!
Terra di fuoco come il sangue stesso che scorreva nelle loro vene. Non sono certamente rimasti lì ad aspettare questi messia della civiltà dell’ultima ora che hanno popolato i deserti riempiendoli di beduini. Altro che Navigatori o Agricoltori con la “A” maiuscola, non avevano da raccontare scaramucce per rivoletti o pozzetti di acqua nei deserti assolati d’oriente quando ad occidente c’erano i granai dell’Impero che si stavano sviluppando e coltivavano e allevavano di tutto, anche le API! Per cui quando la Bibbia dice che il popolamento orientale è partito da occidente perché nasconderlo? Se ne deve parlare, perché all’epoca degli ultimi quattromila anni questi posti erano da poco nati e certamente, erano animati da uno sviluppo più recente. Erano i fondali appena fuoriusciti dalle acque del mare … diventato … secco! (precisamente Sahara e tutto l’Egitto e la Penisola Arabica, Mesopotamia compresa dove iniziavano a spuntare le punte delle isole della montagna degli (AS)Siriani (che originano dalla CIRENAICA!!) e dei più alti monti dell’ELLENE (che originano dai Pelasgi). Cito anche un altro storico, il quale, in un intervento che costituiva l’epilogo della sua opera, diceva, in merito a questioni storiche irrisolte specie nelle lotte dualistiche del II millennio a.C. tra Egizi ed Assiri, che solo «l’intervento dei popoli del mare spezza (lui diceva) gli equilibri». Ma io dico gli squilibri degli squilibrati Orientali popoli PERSI! A seguire cito uno storico come Gerhard Herm in L’Avventura dei Fenici parla di “inquietanti fenici” (sic) che dominavano da Gibilterra al Libano e che sono sparsi in Africa, in Spagna e addirittura in Italia, in Sicilia, lungo la costa nord-Africana e Spagnola. Non posso credere che stiamo parlando delle poche migliaia di Palestinesi che al massimo facevano delle piccole scaramucce di pastori palestinesi contro pastori Israeliani per qualche … pascolo … in più! A fronte di GENTE ONNIPRESENTE IN UN MARE “NOSTRUM” che poi guarda caso nessuno può mai aver vantato di aver sconfitto! E se poi pensiamo a tutti questi grandi “conquistadores!!!” come mai non hanno mai messo piede in SICILIA specie in Katania dove c’era il grano, le navi e soprattutto l’acciaio (KATANA E KATENA)? È proprio vero: ognuno di questi minuscoli gruppetti ha raccontato la sua belle storiella e siamo diventati tutti discendenti di queste storielle. Poi a seguire sentite cosa dice: «Specie gli Elleni (che si sono bevuti le barzellette nostre!) Specifica ancora Gerhard Herm allora non vi era attinenza fra i due? Non discendevano gli uni dagli altri linguisticamente e concettualmente? Quindi erano di tre diverse estrazioni e solo ora si affacciano alla storia? Non riuscivano a capire (dico io giustamente, visto che li confondevano con quei pochi Filistei) quanto più tale potenza non era in effetti concreta (certo vivevano lontano, fuori della loro portata, in quanto navigavano) ma inafferrabile arrivavano … omissis e … sparivano di nuovo …omissis … e lasciavano intravedere che viaggiavano per terre mai toccate da piede» (SIC!) GRECO (inteso come ellenico! Ma che presunzione di gentucola da poco nata che pretende di saperla più lunga DEI POPOLI DEL MARE! … NOSTRUM). E poi la descrizione finale è stupenda, cito: «Più che in città fortificate (e che se ne facevano visto che erano i dominatori incontrastati e non interessava occupare per avere…) ed in grandi possedimenti terrieri essa si manifestava in una fitta rete di rotte commerciali(sic!)visibili solo sulla scia di – fragili imbarcazioni (qui dissento perché confondeva con quelle degli elleni, mentre i nostri avevano navi della portata di quelle cosiddette di Noè, che poi è l’unica affondata nel fango ed erano le navi che li hanno salvati salvando l’umanità ed il mondo dalla distruzione, sia nelle vecchia JAUONEIA che in quella NUOVA del mare SAHARIANO e nelle ISOLE DEL CENTRO)che stazionavano in capisaldi, baie protette dai venti colonie cinte di mura a veleggiarvi davanti si scorgevano magazzini, caserme, torri di vedetta, un edificio più elevato (magari l’agorà); in complesso… (omissis)… niente facciate di marmo, niente colonnati, niente statue variopinte niente dei, eppure –tale, almeno è l’opinione degli Elleni-, le volte di queste fattorie (ma allora erano anche KALATINI, ossia K’ qui L’ gente T’della terra N’ conosciuta nel senso di studiata!!!- contadini di prim’ordine!!) grigio topo custodivano tesori maggiori che non i forzieri di molte greggi…. questa è di certo la descrizione della civiltà dei Popoli del Mare.».
Ma provate a riflettere sullo stesso dilemma: da dove sono usciti tutti questi colonizzatori? Da un fazzoletto di terra più piccolo della Sicilia Orientale? Ed anch’essi come gli elleni hanno popolato tutto il Mediterraneo? Salvo poi ogni tanto spuntare Pelasgi che non si sa chi fossero e che facessero. I popoli del Mare che terrorizzavano tutto l’oriente salvo poi scomparire nel nulla, i P-IR-ATI che i Romani non riuscivano a dominare? Ed anche questi non si capisce chi erano e chi fossero e poi scomparivano. Per seguire il filo logico, non mi voglio dilungare in altri citazioni dove questi “Popoli del Mare” sono un’incognita da far tremare gli Orientali in genere (citazioni bibliche ma soprattutto gli Egiziani! È certo quelli andavano a monte CLAUDIANO a prelevare L’ORUS del D-OR-F-U-S! Come mai nessuno ha cercato di capire il fenomeno, né tanto meno chi fossero veramente, dando su ciò delle spiegazioni magari plausibili. Nella Bibbia (anche qui nessuno ha tentato di rilevare perché quest’ultima ne parla in continuazione) quando profetizza per intimorire il popolo fa dire: «Ahimè! Chi sarà vivo quando Dio farà queste cose? Verranno dall’Italia sulle navi, vinceranno gli Assiri e disperderanno gli ebrei». (vedi Numeri Cap.24, 24).
Erano proprio il terrore del Mediterraneo. Ma dov’erano i Fenici e gli Elleni? Non voglio farla lunga, perché questo è un fatto che attraversa parallelamente tutti periodi e le epoche storiche fino ad oggi, ma succintamente devo dire: vi ricordate che Romani e Cartaginesi si sono lungamente affrontati ma ad interim? UNA SIGNORA (non certo una ellena che non se ne stava di sicura in un comodo gineceo) ha armato un popolo che, in un batter d’occhio, ha sbaragliato i Cartaginesi (o erano i Fenici o i PHILISTIN) nel 680 a.C. ad Imera per impedire loro di fare sacrifici umani. Mi riferisco alla Sicula Damarete come mai nessuno si è mai chiesto chi fosse costei e pensare che gli invincibili Romani per trecento anni gli corsero dietro ai Cartaginesi!!!
Per non parlare poi dei P-IR-A-TI io invece penso che erano i Romani ed i PIRATI dei PIRATI ono!!!(da barzelletta!) Non volendomi dilungare, sul periodo pre romano, romano e post romano dirò in seguito. Qui mi preme dire che il trasversalismo in questa storia è continuo perché questo POPOLO compare a tempo opportuno, sistema le cose e poi si quieta! Ma chi è per permettersi questo, mentre tutti gli altri fanno continue guerre e fondano colonie che già esistevano? Guerrafondai di professione o da strapazzo?
Che cercano imperi, che appaiono e scompaiono “dans l’éspace d’un matin”, direbbe qualcuno. Perché tutto racchiuso in tremila anni e tutto il resto a partire dalla FAR non conta nulla! Non vedo relazione, direbbe qualche altro.
A proposito di trasversalismo, dicevo che un altro storico che la sapeva lunga e si chiamava Michele AMARI ha delle terribili perplessità. Non riusciva a capacitarsi su come un altro popolo potesse venire a conquistare dall’oriente il nostro Mare Nostrum a cavallo di cammelli. Non pensandoli sulle navi in mezzo al Mediterraneo spiega la cosa dicendo letteralmente «ove la schiatta Arabica (sic!!!) si rinforzò d’una potente schiatta straniera (che doveva avere le navi, altrimenti a che serviva?) ed insieme con quella divenne sì formidabile in tutte le parti occidentali dell’Europa». Ma io continuo il suo discorso dicendo che magari è la stessa schiatta che con a capo il SEKELIANO “JAUAR” (leggi Giauar!!) nel 969 (novecento sessantanove) mentre la SEKELEIA era occupata fondò la più importante città ARABA del MONDO cioè KA-IR-IUAN ossia il CAIRO! (non sarà mica stato quello stesso IUAN che aveva i CASTRA ad ENNA!!!).
Una digressione è qui d’obbligo. Vi siete mai chiesti da dove ha tirato fuori questo nome (e nella storia non è il solo siciliano che si mimetizza il nome) chi è questo signore che si permette certi lussi? E tutti giù a dire che lo aiutava questo o quell’altro. Io penso che si aiutava da solo, magari aveva un bel gruppo di scorta che lo difendeva con la vita e tutti dovevano dargli conto. Che ne dite? Io sanguinari conquistatori che fanno beneficenza non né ricordo in tutta la storia e non ne ho mai conosciuti, e voi?
Allora vi dò un aiutino; vi ricordo che dentro il Castello Ursino qualcuno ha scritto “mundus rota est”. Non sarà mica stato lui che conosceva il “giaguaro” e gli è piaciuto il nome, l’eleganza la forza e la rapidità! E come lui amava mimetizzarsi e dominare l’uno le foreste amazzoniche l’altro i mari pericolosi! Gente di tale risma era capace di tutto in quel particolare frangente storico. Comunque questi Siciliani alla ribalta ci sono sempre stati e ne tratterò in seguito. Qui mi preme dire che hanno anche primeggiato nelle decisive disfida di Lepanto quando alla corte Aragonese si inneggiava alla vittoria di Lepanto dicendo che a Messina «cantano che la Sicilia (per prima) con la Spagna (dopo) che hanno riempito il porto di “fresche galee”» per dire che per loro è stato un gioco da ragazzi sbaragliare le armate orientali salvando la Cristianità, e quindi la nostra civiltà.
Solo dalle incongruenze che precedono si potrebbero tirar fuori trattati veri e propri, a partire dallo studio delle civiltà delle Grotte, dei Megaliti e di tutte quelle lingue che precedono la fenicia e la greca con i rispettivi alfabeti e basi sintattiche, della incongruenza tra la lingua greca e le nostre lingue occidentali si potrebbe riempire una vera enciclopedia. Infatti, se con onestà mentale si riprendono gli studi delle lingue semitico-camitico-ia-petiche tifinagh compreso ed il nostro greco-sekeliano arcaico come pure il cirillico arcaico troveremo connessioni da brivido, dico io, specie con le forme di N in tutte le salse e modi, infatti nel tifinà le righe verticali quelle orizzontali ed oblique vanno poi da noi a formare i vai tipi di N. Pensate che la sola iscrizione del Castello Ursino è già una miniera inesauribile a volerla capire Solo nell’iscrizione cosiddetta greca del Castello Ursino ve ne sono abbastanza. Se vogliamo riprendere il discorso di Amuni, in greco non esiste nemmeno, mentre in latino c’è il nostro JOVIS AMMONE, poi ripreso da quelli che nel 400°a.C. sono venuti in contatto con noi. Ma attenzione, noi diciamo JOVIS non ZEUS. Infatti A’M’N’ (semitico) diventa AMUNI qui dico (treskeliano) siciliano che diventa AMEN (come l’AMENE del Madagascar) e come l’attuale AMEN della Chiesa.
A seguire DAMMUSO (vi ricordo qui il “tammuz” ittita –chissà perché poi la- t -e la- z- e non la -d -e la -s, è tutta una trasposizione e non una traduzione!) diventa DOMUS. Nella lingua attuale vi saranno una trentina di termini che riferiscono a -dom- indicando l’addomesticamento o la relativa appartenenza alla domus. Una variante di domus è, come detto, la copertura D’ proprietà dove MM vivono U’ gli uomini S’ delle fiamme; è diventato sinonimo di coprirsi, tant’è che a seguire noi per indicare i vestiti non diciamo pantaloni o altro ma KAUSI cioè K’ qui A’dove U’gli uomini delle S’ fiamme sottinteso si coprono, perché quella è la copertura notturna questa è la diurna ed è anche il termine da dove deriva la parola USI, cioè modi di vivere!
Consentitemi una digressione; a proposito degli Ittiti v’invito a osservare come una loro regina si copre tutta con foglie e lo stesso fanno i soldati che portano merci ed altro. Che tipo di foglia è? Perché foglie così non esistono in altre parti del mondo? Sono foglie che esistono solo a Catania: è un’aralia, un incrocio di una palma con un ficus che qui nasce spontanea infatti ne è piena la città e l‘isola. E sapete perché diciamo coprirsi con la foglia di fico? Per questo motivo. Infatti quelli che erano MERITEVOLI si coprivano solo con le foglie di chi merita, che poi i soldati hanno continuato a portare come strisce di cuoio, altrimenti passiamo sempre per deficienti! A che possono servire le stringhe di cuoio se non per simbolo di quell’aralia dimenticata alla stregua del fuoco delle Vestali!
Perciò di fico trattasi ma non di quello edulo! Ma del Merito! Ecco come si deforma la storia, come abbiamo deformato noi a questi Hittiti che dicono che vivono in NINI-VE dove vedono IN-NI il tramonto finale della nostra stella cioè NI! E usano le foglie di aralia e per giunta hanno scritto nel basalto la loro origine e si guardate bene questa TRESKELE che azzanna un pesce con la ZANCA (non vi dice nulla la zanka -(di )el-ea o la bocca tanto temuta dai naviganti dello stretto di Messina era la ormai favolosa storia residuato del terrore per IL MOSTRO TRIKELATO che azzannava tonni, ed anche le piccole imbarcazioni … e magari qualche … elleno ha fatto delle brutte esperienze tra Messina e Reggio! Perciò si faceva riferimento alla bocca del Trikelato e non di un comune granchietto innocuo!!!
1
Va chiarita poi la storia del termine “CASA” ossia qui le tre “CCC” ANSE per dire che siamo ed eravamo tornati “a K-ASA” nelle Domus e negli Androni! Allora “che ci azzecca”, direbbe qualcuno con OIKIA! Ebbene oltre a definire “elleni” (stupidi) ”dicevamo anche che stavano nei KATOI che in treskeliano significa alloggi scadenti come quelli del suburbio nella migliore ipotesi, quando poi non erano degradati come Casamicciola per intenderci! Un altro termine sekeliano “SCAMP-IA(scampati dagli IA). Tengo anche a precisare che illustri glottologi, non conoscendo bene la nostra lingua visto che parlarla (SCAMPATECI DAL DIALETTO!!!) è un’offesa, hanno fatto derivare molti termini dall’arabo (attenzione, non dalla lingua di arabi VERI! Cioè NOI! Occi-…tani (la TANA degli OCCIDENTALI, ma da quella di falsi arabi ossia degli ISMAELITI!). Infatti sconoscono che “KALATA” nella nostra lingua successiva alla treskeliana significa DISCESA; e già perché quelli che dagli androni dell’ETNA dove erano sbarcati e dei monti circonvicini man mano che si sollevavano le TERRENUOVE (ma che GHELOI!) dalle nostre alture dopo il sollevamento delle terre … scendevano … in siciliano … PIGGHIAVANU … A … KALATA (discesa!) … a coltivarle hanno dato altri significati al termine KALATINI
(che invece significa … dove c’è il comando dei LATINI!). Come la derivazione di TANA che l‘originale si trova nella TERRA DI PA ma da noi nelle TRE ANSE c‘è la KA-TANA! Poi quando si sono spostati popolando altre terre più lontane sono diventati KEL-(E)-TI (i CELTI), ed ancora più lontano sono diventati i KIL-(I)-TI (ve lo ricordate il KILT?). Se vogliamo fare questo giochino con un po’ di termini, allora dobbiamo andare un po’ più lontano con termini come FRA (che guidavano le navi con la luce!) che diventa FRE ed ancora FR-I-(EE) ma v’è anche un AFRA o APRA che per lo scherzo delle F-P diventa ABRA che diventa AVRA che costruiva mattoni nelle terre di AMN che poi sono diventati EFRE (ecco cosa vuol dire Efrem), a seguire EBRE ( ecco cosa vuol dire sempre in quelle terre questo termine perché e da lì e solo da lì che si sono spostati non essendo ancora emerse le terre promesse come li chiamava AMOS), addirittura quando sono più lontani diventano IVRI (pensate a quanto si sono spostati fino ad IVREA). Ma voi non sapete che un Magistrato Egizio ha costruito una tomba –il Moscati dice- nella necropoli dell’Occidente, io dico che ciò non era possibile. Infatti forse voleva dire ALLA FOGGIA DELL’OCCIDENTE, MAGARI COME QUELLE DI SACCARA CHE RIMARCANO in modo assoluto quelle che stazionano tra Belpasso e Trecastagni, cioè “QUELLE DELL’ETNA. Ebbene qui vi sfido a riflettere ulteriormente: queste sono costruzioni tutte in pietra, ma sapete che a Bergamo per “dire che un muro è debole si dice “BREN”? E qui non voglio insistere, ma allora BREN-NO faceva mattoni come gli ebren e gli IVRE_I. E non muri forti di pietra. Ma non erano mica stupidi i nostri antenati, lì che faceva freddo erano meglio i mattoni! E allora i mattoni non vi pare che riparano di più delle pietre, magari di quelle porose che traspirano troppo ed il freddo si fa sentire? Se vogliamo continuare non c’è che da sbizzarrirsi. Ad esempio ARABU: A’ dove R’ la luce A’ B’ manca U’ agli uomini e cioè l’Occidente, ma questo occidente entra ovunque. E sì perché quando questi popoli che vivono ad occidente si spostano che fanno si chiamano EREBU perché vanno più lontani (l’avete presente quello che io chiamo il golfo del LEONE e chi ce lo porta in Francia e Spagna, ma noi quelli della KATALOGNA pardon di KATANA-LONGA) e spostandosi più lontano diventano IBERU (pensate in Aquitan-IA’ove K’qui Katana) e poi diventiamo BERBERU (a ecco il Tifinà). In Greco BARBARO significa stupido, balbuziente, che non sa parlare. Ebbene, allora tutti i popoli Occidentali sono dei deficienti perché a milioni di loro figli hanno dato il nome BARBARO E BARBARA. Perché, appunto, non hanno capito nulla i Tucididei. Infatti il termine significa TRAMONTO, E ORA CI VANTIAMO DI PASSEGGIARE AL “SUN SET BOULEVARD”. Che mescolanza di lingue questi occidentali! Ora vi sfido a dirmi cosa poteva esserci nella vita di gente che lottava per la sopravvivenza. Il TRAMONTO? Ma certo era una cosa bellissima e riposantissima specie per loro che non cincischiavano come gli elleni ma lavoravano con lavori PE-(r-i) SANTI!
Cosa c’era di più bello dei loro figli? Altro che scemi e che non sanno parlare. Però è un vizio che hanno questi elleni, anche nei miti ci vogliono far passare per deficienti, salvo poi a contraddirsi. Vi chiedo: come poteva essere stupido uno che si chiamava ”POLIFEMO”, cioè uno che parlava molte lingue? È proprio una frode, per non dire altro! A seguire, avete presente ARA (dove c’è il luogo dii provenienza) ERE-I (si sono spostati in Sicilia e salendo su per l’Italia (ERI-DAUNI i Pugliesi ecco perché ERIDANO!) ed infine ILLI – IRI ed IR-LANDIA (avete presente l’Irlanda) ed invece perché IS-LAN(I)DA ma perché hanno trovato il Fuoco come quello delle tre ANSE dove ci sono le fiamme lontane. I nostri antenati erano dei bravi geografi e scientificamente identificavano i vari territori! Figuratevi che sempre nella lingua della terra dei K’P’T’, “SEM” vuol dire … CERA cioè quelli che K-qui ARA portavano alla luce … il MEL, il miele e chi se non gli IBLEI! Che vivevano con la CERA di SERA e non hanno perso il vizio di essere nottambuli, e non si finirebbe mai di fare sinossi e pensate che TETTA … significa CIUCCIARE! Ed il coccodrillo si dice … AZZe‘… ed ancora, siccome questi si divertivano a giocare con … (ve lo ricordate SATOR…AREPO…TENET … OPERA … ROTAS?) fate lo stesso con il nome dell’aquila che si chiama AMORA … Rivoltatela ed avrete AROMA bene…(A’) dove c’è ROMA! Ma l’originale è quella di ROM-ET-TA-(E) che vigila su ET e TA-RA di NT-O Tutt’ora molte donna specie tra gli Amara si chiamano ROMA!!!
Potrei non finire mai, comunque spero di essere stato chiaro, ero perché fossi allergico allo studio dell’ellenico!!!! È come dire che uno che dispone di AMBROSIA si va ad ubriacare … Di METANOLO!!!
Non esiste al mondo un modo così ricco e di eguale potenza espressiva e non esistono al mondo lingue che tengano il paragone come a ROMA nel 1300 lo hanno espressamente dichiarato mettendolo per iscritto non erano certo degli sprovveduti!
Purtroppo come già detto i molteplici tentativi di raggiungere una perfetta corrispondenza tra pronunzia e lettere scritte hanno prodotto iscrizioni molteplici con la relativa difficoltà d’individuazione della unica identità della nostra lingua per cui questo ha prodotto una terribile “ENTROPIA LINGUISTCA” da cui la confusione più che BABELICA tra tutte le iscrizioni delle quali ne è pieno il Mediterraneo!
Pertanto le incongru-ENZE (ossia una ENS-SICULA … NON IDONEA (che non appartiene alla lontana ion-ia!!) che vado a trattare di seguito e come un piccolo “excursus” che necessiterebbe di una vera e propria enciclopedia archeologica di elementi che mai trattati o trattati marginalmente o addirittura S-CIPPA-TI che in SEKELIANO SENZA LA S SIGNIFICA … POSSENTI!!!! Son una MOLTITUDINE DI INCOGNITE che non dico possano essere svelate ma quanto meno PRESE IN CONSIDERAZIONE!
[ Inizio Pagina ]
Le incongruenze di cippi e di reperti del Castello Ursino
Siculo Catanesi
Quanto vado a trattare è una moltitudine di reperti posseduti che malgrado il degrado nel quale sono tenuti, malgrado le razzie subite nei secoli da quelli asportati e non più reperibili da tutte quelle teste stranamente mancanti ma altrove esistono solo teste (vedi ROMA!) senza statue e che infine nei più disparati posti del mondo vi sono nostri reperti mai rientrati tutto questo dà la dimensione dei “passati, presenti e futuri” custodi che detengono in potere la nostra cultura. Fortunatamente è rimasto abbastanza per determinare anche le epoche a partire dagli Cippi di diorite proseguendo all’obelisco, e all’elefante se tutti i reperti fossero studiati, non dico amati ma con un minimo di professionalità basterebbe tutto quello che attualmente (ma per quanto ancora?) c’è dentro il castello ed il castello stesso a riportarci alle nostre vere radici!
Anche oggi come ai tempi andati danno la dimensione di un’archeologia Siciliana che per forza deve aver stupito il nostro più emblematico visitatore Johan W. GOETHE. Purtroppo specie perché certamente ha visto molto più di NOI, ma purtroppo lo stesso effetto non ha prodotto nei nostri studiosi, forse solo un po’nel Koronen per semplice professionalità. Si verifica allora che molti di questi reperti sono praticamente ammassati come spazzatura esposta alle intemperie da secoli e mai presi in considerazione messi in un CASTELLO anch’esso mai studiato a fondo e ciò vale per tutta l’Italia e no, Isole comprese, ma specialmente nelle isole! Infatti se accadesse che fossero presi in considerazione quelli dei TOMI che farebbero? Magari è stato un bene per loro che come le statue CATANESI … avete notato che sono tutte senza teste ma dico non se n’è salvata nessuna? Mancano della TESTA ed in compenso Roma ne è letteralmente invasa ma proprio piena ma senza i corpi! No Comment!
È lapalissiano che nei tempi andati i molti cultori … CATANESI non si limitavano ad essere cultori ed a pavoneggiarsi ma facevano anche i magnanimi con gli estranei … non voglio pensare che si arricchivano a nostre spese, non sarebbe lontano dalla verità questa mia perplessità…!
È chiaro come fosse più comodo trafugare solo le teste. Pensate che a Lentini c’è un altro EFEBO come a Mozia e qualcuno dei detti trafugatori di teste però nel trafugarla è incappato in una strana storia e, o perché impedito o perché colto da rimorso, fatto sta che non è finita a ROMA ma è rimasta nel Castello ed è ancora visibile (non nei castelli romani!) ma per nostra fortuna al CASTELLO URSINO!
2
Riprendendo il discorso dei CIPPI dicendo che è una TRADIZIONE MONDIALE quella delle pietre lavorate come nel LALIBELA’ nella terra di PTA dove tutto è iniziato.
Quindi vado ad iniziare con le più antiche che esistono in Sicilia insieme al già trattato monte Kronio e cioè quelle dei monti che per primi venivano dorati dal sole e vedevano quindi per primi l’ALBA “MONT’ALBANO ELICONA”. Come mai nessuno ha mai fatto un servizio fotografico o televisivo dove è SCOLPITA LA PIU’ ANTICA AQUILA DEL MONDO? Pensate da secoli tutti si recavano alle terme di TIRO-NE ed indovinate che se nel 2009 PAUL DEVINS non avrebbe detto di collocarli al 10.450 A.C. subito sono sorti i GENI di quei TOMI che non sapevano più a chi attribuirli e addirittura non potendo dire di ARABI O NORMANNI li hanno affibbiati a Federico III e poi addirittura al compianto Cagliostro che quando serve per distruggere la Sicilia fa un comodo di aver modificato le rocce dandogli del grandissimo astronomo che addirittura ha individuato una costellazione. Che doveri dire a questo punto che ognuno vuol sentire non la verità ma quello che vogliono sentire. Però chi conosce gli altri megaliti specie quelli Maltesi non vi è dubbio che il nostro ALBANO precede di molto più di diecimila anni l’Albano di Alba-Longa come ROMA di ET-TA precede l’altra che era ancora nelle PALAFITTE perché era nel PALAZZINO come correttamente va letto PALATINO! E fino alla bonifica delle Pontine la LEX VENTIMILIA NON AVEVA MOTIVO per la ROMA LATINA MA SOLO per quella KALATINA, infatti fino ai nostri giorni VERGA ne ha reclamato il diritto! Non si può descrivere quello che si prova pensando che vi è una donna rivolta ad oriente … io direi verso il mare e poi un uomo rivolto verso il tramonto e poi l’AMORA ma si l’amore nella nostra lingua originale coincidevano l’amore e l‘aquila perché questa era fedele per la vita come la coppia di Montalbano. Perché rappresentati così sono presto detti: LEI guarda verso il mare in attesa che lui torni magari se necessitava faceva la Vestale ed accendeva il fuoco LUI guardava quando doveva partire per Mare ed aspettava INNI che sorgesse perché la miglior pesca è quella notturna … Tutto il resto è NOIA pardon è prodotto di menti … che non hanno più nient’altro da fare e che avrei voluto vederli diecimila anni fa al posto di quelle COPPIE mi sarei fatto delle gran belle risate altro che elucubrazioni di sfaccendati, se avessero dovuto mantenere una famiglia in quelle condizioni!
A proposito una prova inoppugnabile e glottologicamente è ineccepibile siamo stati noi a determinare il passaggio dal termine AMORE a quello di AKILA o AQUILA (no comment!!). Comunque passando dalle famiglie ai gruppi associati è bene parlare di … TRINA-ACRIA, spesso associata o confusa con la TRESKELE ma le due cose hanno una solo relazione ”omone TRINUM est PERFECTUM!”. Qui a chiarimento bisogna dire che i Gruppi erano guidati dai DUCI ossia quelli che li guidavano ed all’epoca esistevano oltre il DUX militare che conduceva gli uomini nei RAID per difendere gli interessi vi erano gli ARA-(I)ON che era quello che faceva chiarezza nei rapporti interni del popolo, poi c’erano anche i FARA-ON che erano quelli che conoscevano le arti sia del costruire navigare ma anche nella fusione dei metalli ma quelli che stavano in cima erano i MARAON tutt’ora nella lingua LUA (Kenya) significa appunto CIMA che nel nostro temine marinaresco è la corda che utilizzano le navi! “Incredibile dictu” la progressione di questo termine che dal cuore dell’Africa sbarca da noi era la funzione di “CAPO…CORDA…TA! Pensate MARA in sekeliano vuol dire MARIA, ma MARRA in gergo … dei pescatori infatti si dice ch’ammarrunau per dire che la lenza si è agganciata in un punto talmente fermo che non si può fare altro che tagliarla ed anche le marre sono i tronchi che sotto i pescherecci per tirale in kala, Secca. Come quelle di punta Secca! Inoltre si usa in falegnameria sia edile che navale per ASSESTARE come faceva UN GRANDE MAESTRO D’ASCIA CHE HA DATO IL NOME AL TERMINE USATO IN ENTRAMBE LE STRUTTURAZIONI (SISTIARI … ARCO A TUTTO SESTO O RIAS …
SESTARE LA NAVE) E CHE INSIEME A SANT’ATTALUS QUESTO SAN SESTO SEMBRA PROTEGGERE L’INGRESSO DELLA CATTEDRALE DI CATANIA!
Assestamento che si rendeva fondamentale e che era solo per i santi nel trasporto delle ARKE delle statue blocchi di pietre di LIO di NT o di LIO ATRUM di Katana, lavoro adatto PE-SANTI come diciamo nella nostra! E pensate nella più antica immagine della Madonna di Pompei ch’è tutta Catanese nella chiesa della MERCEDE “MARIA ha una collana di corda che fa il paio con il nome. Perché LEI è la CAPO-CORDATA che tira in porto sicuro la CHIESA! Infatti il lavoro dei Maraoni era quello di mettere in sicurezza le navi ovunque e per allora erano delle CIME IMPORTANTI!
Per trovare posti sicuri ed ivi trascinarle con le corde e con le corde e con le MARRE
a riva! Per cui era gente POSSENTE ed è questo il significato siciliano del termine, che poi sono gli stessi che per terra trascinavano le VARE e VARAVANO le NAVI. Altri personaggi importanti erano gli ARA-ON che comandavano il popolo con la saggezza dei S-ENA-T-ORI cioè di quelli delle tre anse-CCC di EN-(N)A -T terra di origine!
Infatti costoro provenienti dalla terra di PA dove c’era la TANA di origine, ma non potendo affermare con certezza se in periodo precedente la distruzione oppure dopo, ma con ogni probabilità penso prima, in quanto ci sono delle corrispondenze con la così detta radiazione di fondo dei toponimi e di altri riferimenti imposti rimasti intatti anche nel dopo distruzione. Dicevo quindi che l’impianto nella KA TANA ha avuto un significato ben preciso soprattutto in riferimento ai CIPPI infatti in questa che era la tana del comando hanno condotto qui i cippi SIMBOLI DEL COMANDO STESSO ossia LA TRINACRIA! Ciò spiega anche i viaggi a monte CLAUDIANO per la necessità di curare tutti gli interessi che colà avevano, Sia in ORUS che in pietre ed in altri minerali importanti per la loro esistenza!!! Questi tre cippi sono stati così chiamati per l’intrinseca difficoltà di lavorazione che la loro pietra comporta e penso che se pur oggi si rileva tale difficoltà figurarsi all’epoca. Palesemente le incisione sono fatte in modo da riferirsi al nostro A’M’N’, infatti il primo si riferisce forse al mondo universo dove Dio è ovunque presente, infatti palesemente smussato a forma di quella A che splende sul nostro elefante ed in esso si denotano delle teste sormontate da barche per indicare che navigano usando di questo universo sia di notte dal lato dove c‘è la luna, di giorno con il sole ed infine anche con i vulcani infatti ha sopra una monte con una escavazione che sembra lava, il secondo sempre attinente alla vita ma con specificità umana infatti nel lato ben visibile si possono notare che il sole è tramontato e sopra delle figure che sembrano fantasmi e sotto i soliti occhi ma questa volta la bocca quasi in una smorfia di sfottò che sembra dirti io so qualcosa che tu non sai se la mente non m’inganna quelle figure in alto sono le “UMBRAE NOCTIS” cioè i nostri defunti e lui sta dicendo che conduce la sua nave anche senza l’aiuto del sole! Infatti dall’altro lato c’è il solito vulcano, infine il terzo che è sotto di questo è assolutamente squadrato e penso che ci stanno dicendo che quella è solamente una conoscenza che non ci appartiene essendo esclusiva capacità di AMN! Ho trattato per primo l’argomento Trinacria perché palesemente è certamente la più antica delle nostre tradizioni la più rispettabile e quella che continua a rappresentarci nel mondo e che noi continuiamo a nostra insaputa (i nostri AVI ci conoscevano bene!!!) se alzate lo sguardo nell’abside sopra la cappella di sant’Agata insieme ad AMUNINNI c’è raffigurata la TRINACRIA alla base dello scudo d’oro campeggiano la TRINA DIFFICILE simbolo della nostra TERRA! Anche in oriente dove SAN JUAN è D‘ACRI. Proseguire invece nell’ordine è proprio ACRE proprio come ODO-ACRE ma è palese che pur non sapendo se è o meno l’approdo più antico esistente al mondo è il ”KAITO” che forse si è salvato insieme con la Sicilia dal totale distruzione che può anche chiamarsi “KAIDO” per l’errore citato e che ha un suo coetaneo in oriente dove quelli della KATANA dicono IR-O-ITO e l’isola la chiamano OK-KA-IDO! (no comment!) oppure il CASTELLO URSINO nell’incertezza, fra i due litiganti il terzo gode! “U LIOTRU” anche, perché si porta a spasso il simbolo del nostro DIO prima la “A” ed ora la “CROCE”. Sorvolando sull’”obelisco” che richiederebbe un discorso a sé stante.
A mio parere rappresenta forse una delle forme di passaggio dagli ideogrammi della TRINACRIA a quelle più affini ai futuri alfabeti, vi invito ad un’approfondita osservazione con altrettanto pensata soluzione.
Infatti dovrebbe essere dichiarato patrimonio dell’umanità per la più antica e perfetta rappresentazione ”BASALTICA” del mondo!! Atteso che l’artista che ha eseguito l’opera disponendo di tutto il materiale basaltico che voleva, la perfezione delle sue incisioni che da noi nemmeno Annibale riuscì a portare gli elefanti africani palesemente più consistenti anche se non di molto. Pertanto senza tema di sbagliare dico che certamente non mancava di materia prima ma neppure di una notevole capacità di rappresentazione né tanto meno di senso delle proporzioni, ciò premesso affermo che la sua rappresentazione è quella del solo elefante che ha vissuto e si è estinto in Sicilia e che “Costui” chiunque esso sia stato ha rappresentato ciò che ha visto!
Mettetevi nei panni di uno che si è visto spostare la terra sotto i piedi per alzarsi al di sopra delle acque finendo e circondato dal mare, non solo lui ma tutti gli esseri viventi sul posto elefanti e coccodrilli compresi, non vi avrebbe fatto tenerezza vederlo estinguere sotto i vostri occhi con tutti i piccoli (ancora sui POIA di SANTA DOMENICA possono trovarsi resti pietrificati) per cui ha fatto quello che gli ha dettato il cuore lo ha riprodotto a perenne memoria!!!
Infatti ad una attenta osservazione se l’artista avesse voluto scolpire un elefante piccolo, per chi ha visto i piccoli anzi sono più facili da scolpire e con meno fatica. Dunque venendo a noi, non sfugge che si tratta di un elefante che ha un aspetto somatico di adulto e con estrema proporzione calato in un corpo pur normale ma più piccolo, se poi ciò modifica le ere geologiche non posso farci nulla! A proposito mi pare di averlo già detto ma quei spaventosi squali che sono stati ritrovati pietrificati in Sicilia, fanno il paio con l’elefante ed altro non sono che coccodrilli che si sono anch’essi estinti da noi perché non è vero che la Sicilia sempre stata isola: A proposito vuoi vedere che il termine “coccodrilli” che chiamavamo “AZZ” deriva dalla loro risalita nel nostro fiume “D-IR-ILLO”! (ossia: quello “illo” che appartiene “D” a “IR”)
Come detto son costretto a selezionare altrimenti necessiterebbe un’enciclopedia solo per i reperti per cui proseguo con quelli di basalto che tra le pietre di allora era dopo la diorite quella che in loco era la più difficile da trattare … siamo degli impenitenti ce la cerchiamo sempre la bicicletta così poi ci tocca pedalare! Ma un trattato completo a questo avendo trattato i cippi e le opere basaltiche assemblando entrambi, proseguirei con quello che a mio modesto avviso non è molto distante dall’opera lavica del LIOTRU, parlo di un forse deliberatamente misconosciuto cippo basaltico della stessa epoca perché si diversifica molto dagli altri. Parlo della “PIETRA DEL MAL CONSIGLIO” pensate che definizione proprio di archeologi ma di quelli che dicono che il pozzo si chiama GAMMAZITA perché ci si è buttata dentro una ragazza, sorvoliamo altrimenti dovremmo rifare subito discorsi triti e ritriti. Praticamente non è stata mai, non dico solo archeologicamente guardata, ma neppure considerata dai geni del GINNASIO. Se solo andrebbero a leggerla, perché di questo si tratta vedrebbero che quantomeno tra i cippi imperiali è il più maestoso e primordiale quanto l’elefante. Si rileva infatti che al centro ci sono due fossette una a forma di fondo di “COPPA” antica, mentre l’altra fossetta quasi circolare ha la forma di una così detta in siciliano CU(DG)URA ma anche della michetta di pane! Inoltre lateralmente c’è riprodotta la falce di LUNA-ANNA ed … una STELLA-INNI più arabi di così. Questo altro che pietra del “mal consiglio” era un RE dei CIPPI sia per grandezza che per quello che vi è inciso e per quello che rappresenta da definire che è PER ANTONOMASIA il CIPPO DEI KALATINI per intenderci quelli che abitano il KATINO che non va confuso col SINIO MARINO e per questo KATINO che è stata promulgata la LEX VENTIMILA per potervi dare lo IUS KATINENSIS a tutti i KALATINI che lo abitano! VERGA NON HA ESITATO AD USARE QUESTO SUO BUON DIRITTO lo “IUS intra moenia” dei “VENTIMILIA”. Questo SIGNOR CIPPO, attenzione, possiede una particolarità le due forme sopra se assemblate formano il “piede” – “PALMO” con cui misuravamo la “STRADA OTTANTA PARMI” che era la distanza che separa la “civitas intra moenia” dal “coemeterium che era “extra moenia” e da identificare non come molti hanno fatto con il palmo della mano ma del PIEDE, ecco perché gli ANGLI tutt’oggi misurano in FEET; e pensate che ……FETTE!!!
Doveva avere questo DUCI a guardarlo bene ad occhio e croce doveva avvicinarsi a qualcosa come trentacinque centimetri (comunque la misura certa e definitiva è in piazza Duomo a sinistra entrando nella loggia del Patrizio vi è la misura e la modalità della chiave di volta degli archi e la misura di una bella FETTA … imperiale! Pensate questo DUCI quando era necessario diventava amaro per i nemici e si serviva della KATANA per difendere e far con la sua “ORMA” rispettare la “NORMA di PA” anche a PA-NORM-US delle DIECI TAVOLE messe dentro l’ARKA e dentro il CASTELLO ne abbiamo a iosa, analizzatele con il carbonio 14 e sapremo qual era lo stesso basalto della pietra del “MAL CONSIGLIO”!
Badate forma di falce di luna che è quella che sovrasta i CINQUE CASTELLI (DELLE CINQUE TERRE) nello stemma della nostra D(E)-R(E)-PA-NO era la “ENSICULA” quella detta KATANA dalla città che sovrastava gli altri castelli e che pendeva sulle teste di tutti come quella di DAMOCLE! Ed ecco perché le cinque punte della INNI del CASTELLO URSINO. E come dovevano pungere!
Non posso trattare tutti i cippi che ci sono in Catania, non basterebbe un‘enciclopedia però dirò di alcuni dentro questo RE dei castelli subito appena entrati nel cortile posto a destra vie il MOLO-K che designava il TOFET proprio così hanno scambiato K…AZZE’ per altro. Infatti il termine MOLO tutt’oggi trasporto come termine per dire che c’è IL CIPPO come infatti ci sono i cippi per l’ATTRACCO! E all’epoca serviva per segnalare la distanza per l’abbrivio alle NAVI cioè la FERMATA!!!! Dopo di che il posto “ELETTO” veniva RECINTATO COME FACEVA ROMOLO per delimitare il “POMERIO o T-O-F-ET” ossia la parte di Terra -meraviglia delle NAVI di ET-TE contratto in ET!
Tralasciando ogni dire qui vi è il MOLO del DUCE cosi detto SCALIAS e mi preme rimarcare questo per chiarire che si continuino a dire altre K-AZZE’. Infatti vi invito a controllare attentamente le due ESSE non sono da assimilare non alle tre CCC ma al simbolo della lava vulcanica come nei Cippi di AMN a voler significare che lui ALIA che sta tra le fiamme vulcaniche! Era UN ALIA che una discendete per aver onorato il suo popolo l’anno chiamata ALIA-ONORA! Come quella che ha costruito la chiesa dell’Immacolata in via “DEI CROCIFERI” e non dei crociati!! A proposito poi di ALIA è un derivato da un termine certamente non arabo derivando da un toponimo esclusivamente gheez la piana d’ALA! Se c’è un posto al mondo che dovrebbe essere termine di paragone per tutti gli altri è questa stupenda terra ETIOPICA! Pensate che come dolcezza il frutto dei banani non eccelle certo ma quelle che produce questa terra non hanno eguali al mondo!!!
Altro che Svizzera dell’Africa! Non mi pare che in Svizzera l‘uva maturi due volte l’anno, se c‘era un EDEN era certamente un posto dove il popolo ci sta e come ci sta nel paradiso “il DOPPIO!! AA!!”. Dico questo perché da questo derivano i nostri A-L-I-A (un’altra ALA lontana ma dove un altro frutto di dolcezza scadente come il fico d’india-che non si sa da chi è stato portato- qui in Sicilia acquisisce il massimo della dolcezza!!! Per cui MAR-S-ALA (è la marra per dire un punto fermo delle tre CCC anse della TRE-SEKELIE per stare in paradiso … ALA!). Ma vi sono anche altre ALA come quella di S-ALA-D-IN che riposa dentro il duomo ”REGGIO SALADINO” colui che ha innalzato UNICO AL MONDO (come tutte quelle altre unicità che possiede Catania!) l’arco della VITTORIA SUL TERREMOTO ALL’IMBOCCO DOVE LE ARMATE DEI CROCIFERI TRANSITAVANO … non certo quelle dei conquistatori! E potrei continuare ma aggiungo solo il figlio di D-AVI-D ossi S-ALA-AMON! Il paradiso dell’intelletto umano! Termino dicendo che questa parola ha definito le ALI con un COLPO D’ALA!!!
3
Non posso ancora chiudere con i cippi anche se rischierei di non finire mai con tutti quelli che sono gettati all’ammasso nel cortile del Castello!
Pensate che un archeologo per studiarne uno solo c’è venuto dalla Francia e vedendo gli altri è rimasto esterrefatto ed ha, non disponendo di tempo, interrotto il lavoro per tornare!
Ma proseguo appunto perché entrando a destra nel cortile chi ti trovo ALIA!
Proprio lui quel tuthscalias o tuthalyiia proprio non sanno come rovinarlo (si starà rivoltando nella tomba!).
Anche qui necessiterebbe un trattato ma mi limito a comunicarvi al semplice osservazione con un piccolo commento.
Avendo visto quello della diorite dove la SCIARA di fuoco è rappresentata con un S … erpente di fuoco qui guardate bene, ve ne sono due di eSSe una all’inizio seguito da una … C! Vogliamo definirla C… badate stiamo parlando del 1400 a.C. è possibile che già era mutata la K in C se così è stato allora significa che questo ALIA stava C dove le sciare scendevano a destra e sinistra di AITNA e lo hanno chiamato come oggi SCALIAS manca qui il termine DUX che nel suo Cippo non necessitava di specificarlo. Tutto questo mi complica la vita ma me la sono cercata!!!
E ALLORA direbbe qualcuno … Se Costui nel 1400 a.C. diceva già invece di K … C MINATIDIUS che leggeva C come S di quanto lo precedeva, quanto pensate possa intercorrere gottologicamente parlando in termini temporali? E se andiamo ancora a ritroso tra Minatidius e F(P)LABIO F(P)ELIS QUANTO DIRESTE? Senza parlare delle distanze ancor più siderali tra i cippi di diorite “nostra stupenda TRIACRIA” e l’elefante e tra SOLO!
E le iscrizioni ideogrammi dell’obelisco! Se qualcuno vuol fare uno studio come si deve non ha che sbizzarrirsi, senza (diciamo in catanese botti da sira o tri) ma qui come fanno certuni che pontificano, sarebbe sì il caso di spararle grosse!
Chiudo parlando di quel CIPPO … SCIPPATO! E cioè di quello di ZOSIMO SAVERIO ANEIDE reperto n° 22 della raccolta “Libertini” pensato che è la prova madre se ne fosse bisogno del saccheggio del signor Virgilio che ci ha SCIPPATO letteralmente il nome di ANEIDE e della STORIA DEI FRATELLI PII proprio così come gli ANTONINI! E che la cosa è proprio tragicomica che stiamo lì a non far parola anzi a nasconderne la prova contenti quasi di questa ennesima espoliazione!
A proposito di PIETAS vi ricordo che da noi c’erano TRE PIETAS: la prima quella arcinota dei DEORUM MANIUN che anche oggi conserviamo nei CEMETERII ossia le FOSSE COMUNI! C’erano altre due COMUNI-IONI quella delle case-grotte-o-androni. Se vi recate a TRECASTAGNI potete visitare un posto che si chiama tutt’oggi GROTTA COMUNE che palesemente non c’entra il Municipio! Dove venivano accolti i diseredati, ma quella più importante di tutti era la pesca comune sempre per dar da mangiare ai soliti bisognosi!
Infatti KA-RITAS non significa qualcosa senza significato RE-A-LE ma era la V-ER-A … … K … OLA … PESCE non era quella la spiegazione come per la lex ventimila. Infatti il PESCATO veniva distribuito come tutt’ora avviene nelle zone degli IBU (SENEGAL, MAROCCO, TOGO ecc …) ma … non poteva essere diverso in … PESCHERIA A … CATANA-IA!
Infatti dopo che tutti quelli che avevano pescato, dopo aver preso “CHIDDU CA È DI GIUSTU, IL RESTO LO DAVANO… A… “PITANZA” (la PIETAS dell’ANSA) A CHIUNQUE DEI PRESENTI!
FINO AD ESAURIMENTO E SENZA UMILIARE NESSUNO!
Ecco la risposta alla domanda di Gramellini, DOPO Virgilio appropriandosi indebitamente di cose non sue lì … donati … attribuendo ai CESARI meriti che non avevano perché nei sanguinari non alligna la PIETAS ed oggi i discendenti diseducati da costoro LA OLA DEL PESCE È SOLO PER LORO… E se non lo vendono a prezzi USURAI, preferiscono … BUTTARLO!!! Degni figli delle virgiliane e cesariane PIETAS e CHARITAS che nei commerci nelle banche e nei centri di potere, specie quelli che fanno i conti li fanno solo ai poveri non a quelli che rubano!!! ED A COSTORO FA COMODO DENIGRARE … LA CHIESA!
ANDATA A VEDERE IL GRANDE INQUISITORE DAVANI A SANT’AGATA NEL DUOMO DI CATANIA, DA CHI È CIRCONDATO? DALLA KARITAS!!!
COME SCRITTO NEL FREGIO DEL SUO ANTICO TRIBUNALE DI PIAZZA STESICORO E DOVE I CARCERATI ERANO HOSPIS!!!
[ Inizio Pagina ]
Incongruenza del Castello Ursino
Mettetevi comodi come turisti che vanno per la prima volta a visitare Katania che a promemoria ripeto significa la TANA capitale KA degli IA o ION-IA (che è il risultato di un errato assemblaggio del singolare con il plurale) ed il suo misconosciuto RE DEI CASTELLI.
Tutti ad un primo superficiale sguardo paragonano la sua altezza con quella di tutti gli altri. Niente di più superficiale e sbagliato. Pertanto se riflettete con me come prima cosa vi ricordo che originalmente era sul mare mentre ora ne dista calcolato in linea d‘aria almeno un chilometro perché ricordate che la lava non solo lo ha distanziato il mare ma ne ha sollevato il livello della linea di terra SOMMERGENDOLO Notevolmente!
Infatti se voi andate nel portone del cortile è riportato in alcune immagini alle proporzioni originali. In esse è rilevabile come gli archi dei quali oggi si vede solo la sommità quando si visita il fossato a meridione erano una via di transito di barche a vela che avevano dei pennoni di notevole altezza. Inoltre si vedono nel fossato, come si evince dalle incisioni nel cortile, passavano le barche a vela. Pertanto con un molto approssimativo calcolo prendendo in considerazione le torri coniche che sotto di queste, come si vede nella pittura del Platania la fortezza alla base di esse è di pari altezza e che sotto vi era un elevato promontorio di roccia lavica sempre come rilevabile dalla Platania che l’ha dipinto come lo ricordava e non come lo ha visto dopo ad essere pessimisti vogliamo aggiunger almeno altri sessanta metri ed allora ecco il …PEZZO DA NOVANTA, termine per indicare uno che non accetta ordini da nessuno!
Un’altra cosa mai detta da nessuno, la qual cosa mi crea sospetto, infatti il lato nord oltre ad essere un insieme di iscrizioni dentro delle righe come fosse un quaderno vi è una di queste righe dove con dei mattoni vi è disegnato il castello con evidenziate le parti distrutte e se raffrontate con un’ispezione interna si evince la differenza tra parti restaurate da Riccardo e quelle rimaste integre con una corrispondenza inoppugnabile. Se poi l’osservazione si approfondisce si può vedere come i realizzatori più che operi erano degli artisti che hanno realizzato SIA INTERNAMENTE CHE ESTERNAMENTE UN VERO E PROPRIO ARAZZO! Addirittura nella facciata che sporge ad ovest (e specie nel bastione di sud-ovest) c’è una spropositata scritta araba che sarebbe da leggere e da interpretare. Probabilmente è un comunicato per i navigatori che provenivano dal lato sud del golfo che quando il cielo è limpido è visibile fin oltre Siracusa! Il resto è un osannare i cammelli ed il nostro LIOTRU sempre di guardia. A seguire, andando verso nord-ovest, nella parte rivolta verso la chiesa di San Sebastiano, dentro le righe fra le tante cose che hanno enorme risalto il NOSTRO CANDELABRO EBRAICO più simile a quello di ELORO che a quello con i bracci ebraici più corti, a seguire vi è una croce che io chiamo “CROCE DI SANT’AGATA” che rimarca la riproduzione delle due K-OLO-NNE lati della cella che altro non sono che due Creste esclusivamente, due CRESTE, di KOLUMNE IONIKE!!! divergenti e legate con una fascia tale che ognuna per se è colonna che sorregge davanti alla “DEPOSITIO del SUO CORPO” dove campeggia il suo simulacro al di sopra dell’OLA ossia dell’ARKITRAVE (la citata P sekeliana) ”pertanto la CROCE greca di cui si favoleggia è il risultato delle due K-OL-ONNE a KRESTA che sono semplicemente state IN……CROCIATE! Peraltro ciò si evince più chiaramente nelle absidi del Duomo ed in tutti i pilastri dove si collocano le stazioni della Via Crucis. Ma la cosa più bella è LA STRUTTURA MURARIA SIA INTERNA CHE ESTERNA E’ UN GRANDE ARAZZO, arazzo murario! Non esiste uguale al mondo per antichità che per immagini-forse e da qui nasce il termine LIONE che è raffigurato all’ultimo piano dove vivevano le Costanze ed i Riccardi ma su tutto svetta “UN GIGLIO” che sforando la riga inferiore di base sfiorando copre anche quella superiore per dire che questo giglio … abbraccia DUE MONDI … trattasi … anzi “E’ IL GIGLIO DELLA ESTREMA PURITA‘ DELLA NOSRTA DONNA … CHE TUTTO PUO’!” PURITA’ RIMASTA INTATTA, ESTREMA ED IRRAGGIUNGIBILE PUR AVENDO ACQUISITO LO STATUS DI “DEIPARA” E CHE LA SICILIA SOLA HA DA SEMPRE PROPUGNATO ENTRAMBI I TITOLI DA MERITARE DI FESTEGGIARE IL PRIMO DI GENNAIO LA SUA UNICA E GRANDE PATRONA! E SONO SOLTANTO I SACERDOTI SICILIANI AD INDOSSARE IL BIANCO L‘OTTO DI DICEMBRE SPEZZANDO IL RUOLO DELL’AVVENTO PER FESTEGGIARE LA SUA PURITA‘! Inoltre se entrate nella sala dove c’era la cappella DEI REGNANTI, LE DUE EDICOLE sulla sinistra, entrando dal cortile quella di Sant’Agata e di San Giorgio (è sua la sala accanto) SONO PALESEMANTE SORMONTATE DAL SIMBOLO DELLA SOLA ED UNICA CASTELLANA DI QUESTA SICILIA CHE OCCUPAVA L‘ALTARE MAGGIORE! ALTRO CHE ARABI, NORMANNI E CHICHESSIA CHE PAGAVANO LE DECIME AI NOSTRI PONTEFICI-CESARI e a riprova di ciò che dico QUALCUNO HA… DICO LETTERALMENTE CANCELLATO O RUBATO TUTTO PER NASCONDERE LA VERITA’!
CHISSA’ POI PERCHE’? Del resto questo Castello con il suo contenuto è prova inoppugnabile della sua potenza e che l’unico a potersi vantare di averlo solo parzialmente e scosso è solo il terremoto e come chiarirò neanche la lava ha potuto intaccarlo! SIA perché COSTRUITO E DIFESO ED ABITATO DALLA POSSENTE ANONIMA SCHIATTA CHE NESSUNO VUOLE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE, CHISSA’ PERCHE’, FORSE ERANO GLI ARABI SEMITI (non ismaeliti) CHE HANNO DA SEMPRE DOMINATO I MARI SPECIE QUELLO “NOSTRUM“. Vi siete mai chiesti il perché usavano chiamarsi solo per nome e spesso addirittura se ne ponevano altri? Costoro infatti non avevano che i nomi da difendere non avendo da difendere la sola Schiatta degli AL SIKILI che magari a casa cambiavano nome e si definivano GIAGUARI. Infatti prendete quelli più rinomati: Antonello da Messina, Riccardo da Lentini, Jacopo da Lentini, Jacopone da Todi, Pico della Mirandola, Leonardo da Vinci, Lorenzo de Medici, e così via facevano tutti di un’unica schiatta e facevano schiattare tutti ed erano gli unici e veri ARABI! Disposti contro ogni ellenismo a chiamarci BARBARI! BARBARO E BARBARA!
Per cui nel mare nostrum eravamo noi L‘ARABIA di FELIC(S)E! Ma quando ci arrabbiavamo eravamo l’ARAB(B)IA del LIONE!!!
Una cosa a proposito di ruderi risalta: vi siete mai chiesti, (altro perché importantissimo!) come mai le città dove costoro hanno abitato possiedono tre o addirittura quattro strati sovrapposti? O addirittura nel retro delle loro abitazione hanno le grotte? Questa INOPPUGNABILE CONTINUITA’ STORICA DELLA NOSTRA CIVILTA’ CHE SI PERDE NELLA NOTTE DEI TEMPI IN UNO CON LA GLOTTOLOGIA NON POTRA’ TOGLIERCELA NESSUNO!!! Ed appunto i ruderi del nostro Castello parlano da soli altro che Carlo V, pensate che quelli che dicono ere greci stazionano a meno di un metro sotto l’attuale pavimento che per quell’ epoca era il terzo piano e si elevano addirittura al disopra delle torri coniche ruderi cosi che gli arabi prima ed i normanni dopo avrebbero costruito solo la punta dopo i greci ed allora i romani kalatini che avrebbero fatto? Poi vi invito a visitare il così detto FOSSATO, guardate bene anzi “studiate“ altro che ginnasio, ripeto studiate bene le pietre degli archi del fossato, poi fate una sinossi con la pittura del Platania e soprattutto con i disegni del portone d’ingresso della Cappella e proporzionatamente ricostruite il tutto: considerando la loro elevazione senza supporre quella reale ma solo ragionando su quella che attualmente si vede, se pensate che sotto di essi passavano i battelli a VELA e che le rovine anzidette erano al disopra di quasi tutta ’altezza dei torrioni conici praticamente si dovrebbe ammettere che i greci hanno costruito qualcosa per difendere noi dai loro attacchi!!!
Qui continuando a sorvolare (solo con questi sorvoli si può riempire un’enciclopedia) e ragionando sulla base del precedente conteggio l’altezza di CODESTO MOSTRO DI CASTELLO QUANDO ERA NELLA SUA PIENA FUNZIONALITA’, FACEVA TREMARE LE VENE ED I POLSI A CHIUNQUE A VEDERLO DA LONTANO E SENZA BRUTTE INTENZIONI FIGURATEVI POI SE DOVEVANO PENSARE DI ATTACCARLO PENSATE E RIFLETTETE COME MAI TUTTI QUESTI CONQUISTATORI NON SI SONO MAI INSEDIATI … SE NON CON IL NOSTRO PERMESSO! I VESPRI INFATTI LI HANNO FATTI A PALERMO, QUI NON VI È STATA MAI ALCUNA NECESSITA.
Infatti il Castello a noi serviva solo per le feste ed a tenerci dentro le nostre DOMINE!
Sul nostro “BEL CASTELLO” che da sempre SOTTOVALUTATO tranne quando c’è da vantare di volta in volta gli Arabi ed i Normanni, salvo poi pronti a sminuirne sia la potenza della struttura e soprattutto di quelli che lo hanno abitato. Addirittura uno porta il tosone ma quello originale intero senza contare dell’alto che ornava di gioielli anche il suo cane, sorvolo per brevità ma vi invito a guardarli bene come dormono in cuscini d’alto rango e ancor più sontuosamente abbigliati! Circondati da iscrizioni di ogni genere che fin dalla notte dei tempi passando dalle cosiddette gotiche è un CONTINUUM fino ad oggi di osannare alla loro potenza, altro che colonizzati questi erano i colonizzatoRI! Qui è d’obbligo un invito ad andare a…più che a guardare …ad ispezionare!
Gli archi del fossato, pur essendo stati arrostiti dal potente calore lavico hanno mantenuto la primordiale consistenza della primordiale manifattura e si vede che sono uguali a quelli del KAITO e valutando gli archi e la tipologia della struttura di entrambi mi ricordano tanto sia quelle trovate nell’acropoli della” Purità” che quelle delle terme della Rotonda che dell’Indirizzo. La loro antichità è la prova vivente che questo signore dei castelli non solo è stato inespugnato dagli uomini ma è anche L’ “unico al mondo” può vantarsi di aver resistito alla LAVA!!!
Cosa mai detta perché costituisce prova inoppugnabile dell’antichità della sua manifattura infatti questa è la prova che non è stato fatto da nessuno di quelli che ne portano vano vanto!!!
E non sono neanche sicuro che possa vantarsene l’ARABO FELIC(S)E o PELIC(S)E altrimenti si sarebbe vantato anche di questa ARKITECTONIA. Dico questo perché gente di mestiere nella mia giovane, mi chiarivano quelli che ancora con metodi consoni praticavano l’edilizia a Catania, che in questi luoghi non solo il Castello aveva resistito alle lave ma che esistevano altre strutture di antiche costruzioni dove era avvenuta la stessa cosa perché erano costruite con un miscuglio di mota o motta e malta. Infatti precisavano che non esiste in natura altro elemento se non la MOTA, ossia un amalgama di sabbia marina con argille che scontrandosi con la lava che con il calore già a distanza diventano solide ed ecco il perché della doppia T ossia l’unione delle due terre lava e mota diventa motta ossia ceramica, ma nel caso delle costruzioni però per non renderle aggredibili dalla lave è necessario che il cemento della malta, li appunto cementi con la mota per farne un tutt’uno e figuratevi se sono resistite strutture piccole come le abitazioni figuratevi come la potente ed altissima struttura del BEL CASTELLO, impedendo il travalico è rimasto altero e “fermo all’ingiuriar … delle Lave”! Pertanto qui le lave non hanno potuto perforare le MOTTE ingrottarsi, come di solito fanno per ingoiare poi ogni struttura distruggendola, e così che noi oggi possiamo godere di questa…MERAVIGLIA DEL MONDO!
Che le lave intorno hanno fatto ALA nel loro passaggio intorno “AL SIGNORE DEI CASTELLI” ed oggi lo cingono come una “CORONA di SCIARA DI FUOCO” non potendosi permetter di fare altro neanche tentare di “TRAVALICARLO“ per cui grazie ai nostri AVI esperti non solo di navi ma anche di navate, possiamo vantare la gloria dei castelli che hanno anche inserito doverosamente negli stemmi e non solo di Trapani ma anche dei signori delle due aquile di Catania dove è rappresentato con un altro possente ponte sul fiume che gli scorreva vicino e dove si sono riversate le lave ed un ancor MESTOSO ALBERO che gli campeggiano vicino! Evidentemente anche la natura si è piegata alla legge di questi forti abitatori di questo Castello loro degna base di potenza. Infatti li ritroverete questi stemmi al Duomo nella tomba di OROSCO e nella sua stanza dentro il castello Ursino all’ultimo piano del Castello, dove sono ammassati i reperti che non si possono esporre al pubblico perché devono continuare a depredare e nascondere la nostra storia! Altro che mura di CARLO V QUESTO POTENTE SIGNORE ”CHE ALZAVA DUE AQUILE NELLO STEMMA” PENSATE NON SAPEVA NEMMENO CHI FOSSE INFATTI DICE CHE HA IMPEDITO ALLA RABBIA (sic!) GERMANICA DI TRASFORMARE ORTIGIA IN PASCOLO PER PECORE! A pensarci bene forse è vero che non si conoscevano perché lo stesso potente SIGNORE DALLE DUE AQUILE ha impedito inconsapevolmente che Carlo V sbarcasse in Sicilia. Ma qui sorge un altro problema chi è allora il “Carlo Sebastiano” che ha regalato (almeno così dicono) la lampada a sant’Agata?
Forse anche lui è venuto come pellegrino ad onorare anche la nostra “IMPERATRICE” ad a posare la sua testa sotto i piedi di lei! E che forse è stato anche costretto a risarcire Catania dei danni prodotti altrimenti rischiava di non tornare a casa e di poi anche i successori avrebbero fatto lo stesso? Ma allora erano conquistatori che donavano e non prendevano decime, anzi collaboravano anche con Caracciolo per battere gli altri che man mano alzavano le KRESTE! Pertanto questa volta AITINA a fronte delle sue lave distruttrici ha trovato UN PARI suo che degno simbolo svetta tra i cinque castelli i quali appartengono a D-RE-PA-NO (che appartiene al DIO PADRE E RE-ossia DE EO DIO RE) padre e resi pregiano di avere nell’emblema con la KATANA che li sovrasta A SOMMA DIFESA! Questa un’altra AQUILA che così ha potuto come sempre salvare le penne “ET MELIOR E CINERE SURGERE”!
Proseguendo nella disamina, vorrei passare al dopo cercando di rendere al visitatore del castello il gusto della ricerca. Chiarito pertanto che il Castello che oggi vediamo quando era nella pienezza del suo fulgore con una spaventosa elevazione sul mare da terrorizzare e dissuadere da stolti propositi specie con i padroni dei SETTE MARI a difenderlo, non dovete stupirvi quando i miei concittadini ancora nel 1820 continuavano a dire QUANDO TUONAVANO I CANNONI DEI BASTIONI “CA SIBBENI VECCHIU, ANCORA RUMPI I TESTI- DISTINATU A SPARARI-!!SULU!!-PI LI FESTI!”.(NB: pag.21 “Feste e spettacoli nella Catania dell’Ottocento)
Come si fa a non aver preso in considerazione una traditio-consuetudo popolare che spesso nelle leggi fa testo mentre in archeologia non solo non fanno testo ma non vengono minimamente una pur minima valutazione! Ma c’è un fatto che mette una pietra sopra a tutto ciò ”LA PIU SONTUOSA SALA DEL PARLAMENTO” POSTA AL PENULTIMO PIANO, PERCHE’ ALL’ULTIMO C’ERA LA DIMORA DI QUELLO DELLE AQUILE … E QUESTO ERA IL VERO CASTELLO DELLE AQUILE! AVETE CAPITO PERCHE IL SALONE DEL PARLAMENTO ERA QUI!
A proposito per raggiungerlo “I PRLAMENTARI “ dovevano entrare nel fossato che era molto più profondo e quelli di terra il ponte levatoio lo avevano a NORD EST sotto la torre del MARTORIO entrare nel fossato e dove c’è l’attuale scivola salire al piano dove “LA DONNA della COSTA dell’ANZA di turno li riceveva facendo riposare i CAVALLI STANCHI E SUDATI nell’apposita SALA A CONDIZIONAMENTO TERMALE PER NON FARLI AMMALARE! (Ecco a cosa servivano le anfore solo a condizionare il raffreddamento dei cavalli.)
Ora figuratevi come nella torre del Martorio che era al piano nobile potevano tenerci i prigionieri ed addirittura torturarli e turbare il sonno della DOMINA!
Questa è l’ennesima incongruenza tra la lingua originale popolare e quella dei GINNASIALI(= RONZINI -pensate che se il termine è letto come andrebbe in greco! Andrebbe letto GUNNASIUM la qual parola non significa nulla ma se lo leggete GINNASIO = GINNIUS + ASINUM che accoppiati danno appunto il GINNASIUM ossia il RONZINO!) se dessero ogni tanto la loro attenzione si ricorderebbero che quando vigeva l’uso delle campane per avvertire la gente o di chiesa o di armi “LA CAMPANA DEL MARTORIO“ SERVIVA PER AVVERTIRE GLI ARMIGERI ED IL POPOLO DI UN QUALCHE PERICOLO. I prigionieri pensate li tenevano nelle segrete che erano talmente buie che a volte anche i carcerieri si accecavano a causa della disabitudine alla luce!
FORSE e dico forse a volte vi tenevano più che prigionieri quelli che i normanni chiamavano i GESUALDI ossia GLI OSTAGGI che più che prigionieri erano considerati ospiti anche se COATTI! (nel linguaggio popolare il termine coatto è positivo appunto per questo.) A proposito di questo piano guardate bene i muri raccontano delle storie e raffigurano pensate il LIONE DEL CASTELLO! LEONI (che sono tutti stampati nelle mura di questo piano nobile proprio appena si entra nella cosiddetta sala delle armi e contornano due personaggi nella parete nord ed in quella est mentre in quella ovest, dove peraltro c’è l’accesso alle cosiddette stalle e quindi il successivo accesso alla camera della DOMINA nella torre del sale.
Appunto dicevo che proprio in questa parete est c’è la DOMINA che un uomo dal basso con sguardo dolce la coccola con gli occhi. Che poi è forse lo stesso spiritoso che, vestito da CLOWN, campeggia dietro il bureau dell’ingresso e che, nella parete nord, proprio sull’interno dell’ingresso, insieme alla LEONESSA CON UN CUCCIOLOTTO che stavano in questo castello per costringere i loro pari livello a rispettare i patti. Comunque chiudo ribadendo che nella torre nord all’esterno c’è un gruppo di mattoni rossi disposti come a rappresentare un castello con le cime di sud-est dirute come a dire che i lavori fatti riguardavano solo la parte alta distrutta dal terremoto. Penso ad un messaggio criptato perché uno che sconosceva le tecniche di costruzione come poteva arrogarsi l’ardire di spiegare ad un architetto militare catanese cresciuto con gente che faceva coperture con tecniche avveniristiche a condizionamento d’aria? Perché le anfore sul soffitto altro non sono che sale per impedire il rapido raffreddamento … dei cavalli SUDATI …! Portandoli a conseguente pericolo di raffreddamento e di malattia degli stessi … con letali conseguenze per chi necessitava di continui spostamenti. Chi mai se non noi potevamo avere questa finezza, anzi, raffinatezza di una preziosa tecnica che noi usavamo per noi stessi per INVECCHIARE MEGLIO, figurarsi come potevamo non usarla per la salvaguardia di un mezzo di spostamento che per le contingenze di allora, per i cavalieri poteva fare la differenza tra la vita e la morte!
1
Considero tra i reperti da valutare anche la posizione del Castello infatti le antiche diciamo “mappe“ riportano la struttura abbozzata di una COLOSSALE ARENA ERA CIRCONDATA DA COLOSSALI MURA TUTT’OGGI SEPOLTI ED UTILIZZATI IN Via Naumachia e dintorni arengario, piazzato nella confluenza di uno dei tanti FIUMI DELLA ZIA LISA. Che peraltro doveva essere di una consistente portata d’acqua, sono certo che faceva parte dei fiumi della zia lisa, inoltre faceva parte dello stemma insieme a degli archi e ad un albero del SIGNORE DELLE AQUILE che abitava in quel fatidico ultimo piano del Castello che svettava nello stesso stemma accanto all’acqua e agli archi, ma che ci faceva in mezzo ad un fiume più grande del golfo dove svettava il castello: ”in primis!” il fiume aveva certamente la funzione di approvvigionare le navi in acqua dolce! In “secundis” originariamente faceva parte del insieme dei fiumi di ZA LISA la lussureggiante X-A-EL-SCI(O)A’ (esatto come la regione d’Etiopia) un eden che aveva subito una grave distruzione ma quel che ne rimase era sufficiente per diventare “IL BENE CHE VIENE “DA K-IA-N-A (come diciamo noi in gergo) dai CAMPI dove sono le ACQUE DI ELISHA che rendevano florida la SEKELEIA! Infatti I CAMPI ELISI erano solo dei CAMPI (noi diciamo ad oggi in sekeliano CAMPARE per indicare VIVERE) dove il termine sottintende che siano LAVORATI! Non erano FORESTE ELISE solo gli elleni beoti e cretini potevano pensare e credere a delle baggianate così! La nostra K-IANA era molto di più degli “CHAMPES E’LISE‘E”. Se avreste avuto come me la fortuna di conoscere la piana di Catania negli anni quaranta e cinquanta ma in parte anche i primi anni sessanta avreste capito di quale benessere abbiamo sempre goduto!!! In tutta la SEKELEIA (isole comprese) e come erano “I NOSTRI SOLI ED UNICI CAMPI DI ELISHA’”) intanto hanno! DA SEMPRE disposto di sistemi antichissimi e pressoché indistruttibili d’irrigazione di ogni genere e forma e quando si doveva abbeverare dicevamo “ABBIARI ACQUA!” E quel G-E—BBIA significa solo questo da noi erano strutture erette da noi non pozzi trovati a caso!!! Sempre disposto, IMMAGINATE COME ERANO BEN COLTIVATI IN ORDINE E PIENI DI FRUTTETI, DI OGNI GENERE E SPECIE, UNA TERRA DOVE SCORREVA … ACQUA (UNA TERRA PIENE DI FIUMI CHE L’ATTRAVERSAVANO DA OVEST E AD EST IN UNA IMMENSA DISTESA ORDINATA FORESTA LUSSUREGGIANTE, solcata da un’infinità di fiumi: l’Acquicella (con i suoi quattro affluenti),l’Acqua Santa (tre), Fontanarossa – Forcile (sette),Vallone del Bummacaro (tre), del Cardinale (cinque), del Buttaceto (quattro) fino al Gornalunga, senza contare quelli più imponenti a seguire: Giaretta, Dittaino, l’imponente Simeto, il San Leonardo e così via ecco quante erano le X-A … -EL-I-S(HO)A’! -Le acque-dove sta- il popolo di DIO-che si è allontanato – dopo la distruzione! Pensate vi era ogni ben di DIO appunto! Con tutte quelle fioriture (poveracci chi era allergico!) e … CON TUTTI QUEI FIORI … FIGURATEVI LE API … CHE FESTA! E CHE MIELE!
In “tertiis” dentro questo V-IR (guardiano di IR) UN MOSTRO A GUARDIA DI TANTA DOVIZIA (s’intende di perfezione e di grandezza, e di potenza positiva almeno per noi) cosa si può trovare se non altri meravigliosi mostri!!
Vi è di tutto … reperti mai mostruosamente studiati come sarebbe sto doveroso e di cui le guide passano oltre senza sapere cosa sono più mostruosità di così!
Dovevamo i turisti stranieri che li guardano con estremo interesse ma nessuno sa loro dare una qualche!
E continuiamo farci guardare con compassione … per non dire altro. Eppure solo a fare un piccolo sforzo si possono ricucire secoli di abbandono ed incuria. Pensate è pieno d’iscrizioni che da sole parlano facendo storia a sé! Mosaici che anch’essi hanno molto da dire trabeazioni possenti, colossali colonne e statue altrettanto colossali tutte nella massima proporzione altro che torsi Michelangioleschi, se avesse avuto la fortuna di vederle non se ne sarebbe più andato altrove!!
L’iscrizione delle cosiddette terme Aquiliane da SOLA E SENZA SOLO è sufficiente a riformare tutta la nostra GLOTTOLOGIA! E se permettete anche la storia come già accennato nella trattazione della glottologia iscrizione che d’imprecisata epoca appunto andrebbe studiata insieme a quelle esistenti nel Kalatino! Per recuperare gran parte della nostra cultura! Colgo fior da fiore: tralasciando la forma di scrittura che definirla ellenica è già una mostruosità figurarsi poi nel tradurla dall’ellenico e soprattutto tradurla assemblando i pezzi a sinistra della porta con quelli a destra (sempre per chi guarda!) cosa ancora più orripilante … è relegarla al 334 Dopo Cristo … è poi la goccia che fa traboccare il vaso!!!
Non mi pare che dicevamo FLABIO, né tanto meno AUGUSTU AIONIU, né tantomeno … F(P)ELICCC perché quello è il nostro simbolo i tre seni che non sono tre geni ma quante … confusioni create: le due F hanno reso difficile la vita al PELIS ed al FELIS che alla faccia dei normanni era FLABIO ma era anche Augustu Aioniu e quello che più contava era ARABO FELICE che non aveva guerre da fare!!’
E chi rischiava contro un leone che anticipando tutti i nipotini ha costruito due sontuosità la prima era la OLA-M-F (la ola di quelli che vivono nelle NAVI) che noi oggi chiamiamo Naumachia, costruito che doveva essere molto più grande di quella che il GRAEVIUS chiamò K-OL-IS-EUM in piazza Stesicoro e pensate che dovizia costruì le DERMAI AISCILLIANAI! A giudicare dal Mosaico che era all’ingresso dall’iscrizione sul frontone, dalla statue colossali e soprattutto dalle trabeazioni che solo i suddetti frontoni rimasti danno l’idea della potenza che esprimevano che tutt’oggi impressionano doveva proprio essere FELIC(S)E (LEONE e anche ARABO felice e graffiante) come gli occidentali che terrorizzavano l’oriente!
Proseguendo con i mosaici vi invito a vedere quello di Damarete che vestita appunto … di rete è incoronata con le TRE ANSE o SINII (CINII) sulla fronte e non vi sfugga che quello centrale … trattasi palesemente della forma della CALABRIA! Anche costei come F(P)ELISS e MINATIDIUS possedeva i DDD NNN SAICULIS I TRE DOMINI SICULI!!!
E lo ha dimostrato facendo in un giorno quello che i romani hanno impiegato in trecento anni!
2
Altro resto di un imponente struttura termale si trova superata la sala San Giorgio: vedrete per terra una serie di quadrati a mosaico. Non sembrerebbero un tutt’uno ed invece è unico, ma in tutti i sensi.
Se osservate attentamente è l’allegoria dei mesi: ogni mese dovete circondarlo con le spiegazioni di cosa avviene in ognuno di essi: se per esempio intorno al mese di luglio mettete i riquadri che chiariscono ciò che avviene nel mese (magari spiegando a tutti come cucinare per poi mangiare (in amarico bella) una pizza fatta in un forno a legna. È la prima rappresentazione della pizza che sta cuocendo dentro un forno a legna, quella che potete vedere in uno dei riquadri messi per terra.
In tal modo avrete un quadrato che riempie quasi una stanza; se poi circondate questi riquadri con i riquadri che sono affastellati sotto la finestra succede che per un mese solo avrete la copertura di una intera stanza, se poi sempre procedete la ricostruzione mentale le stanze diventano dodici.
Disponendo le stanze una di seguito all’altra, per tutta la lunghezza del mosaico, avrete un ingresso termale di circa centocinquanta metri: al centro di questa escursione dei mesi c’erano anche tre individui, di cui uno guarda in sottecchi con un “sorriso da Gioconda”, dietro di lui campeggia un Vallo, cioè una fortificazione. Costui doveva essere il capo delle milizie di terra. Accanto manca quello delle milizie marittime e, “dulcis in fundo”, manca il ritratto con la vanagloria delle sue imprese, che certamente non mancava a lui far rimarcare nel mosaico. Pertanto dovete aggiungere, per concludere, altre tre stanze. Doveva, dunque, essere un edificio immenso, altro che quel tugurio delle terme sotto il Duomo. Chissà dov’erano posizionate queste, possibilmente ad Occidente perché dovevano essere servite da uno dei fiumi di Elisha.
Non vi pare che queste sono strutture degne di una splendidai Urbis? Aveva ragione il Graevius con il suo coliseum catanese.
Nella torre del Sale c’è un altro mosaico molto antico, come si evince rappresenta un’imperatrice clamidata. Dalla rappresentazione direi che questa è una regina che ha smesso da poco le foglie di Aralia Catanese per clamidarsi (una donna nuda con la sola clamide era perciò anche un cavaliere duceziano!
E già mi pare che trattasi dell’unica rappresentazione forse la più antica (delle grotte, per la precisione, mai studiate) di cavalieri clamidati! Non sarà mica Damarete? Oppure una sua antenata discendente di quella che vestiva di Aralia o che si metteva a capo del suo popolo come la regina di Saba.
Quello che mi preme sfatare è la dicitura: rappresentazione dell’Africa. Mi chiedo: qual era quest’Africa che ci avrebbe comandato? Invece questa imperatrice ci sta dicendo di dove fosse il suo regno e per non sbagliare, si è fatta un diadema su misura di una descrizione inequivocabile dei suoi domini, che si estendevano da un Capo all’Altro e che al centro aveva la zanca. Si tratta di certo dell’impero della Treskele: mai rappresentazione fu più esatta, con la punta centrale “distorta al punto giusto”, magari per chiarire fin dove si estendevano questi domini. Se poi alzate lo sguardo potete ammirare quel viso di donna che, chissà perché, non hanno rimosso come certe altre cose. Vedrete che accanto vi è una raffigurazione che rimanda alla mente un certo simbolo: il Tosone, anche se questo è di pietra. Quest’altra domina e castellana disponeva già di un bel gruppo di cavalieri cristiani che la difendevano e quello non era la pelle dell’agnello, ma era il nostro Agnello – Cristo al quale questa signora tutte le mattine si rivolgeva nella sua personale cappella. Ecco il termine giusto per le nostre donne: donna-domina, ecco il vero modo con cui noi chiamavamo le nostre donne. Significato che noi fino ad oggi abbiamo mantenuto sia nel termine che nel sentire e soprattutto nei comportamenti. Non le definivamo gonne-gune’ e soprattutto non le abbiamo mai recintate come le pecore nei vari ginecei degli elleni (senza Jauoneia o senza conoscenza delle cose spirituali) e nemmeno negli harem dei popoli Persi (nel senso italiano del termine), ma le trattavamo alla pari, fino a vestire la “clamide imperiale” e a marcare moneta se i meriti lo richiedevano.
Tra gli altri reperti vi invito a fare la ricostruzione del caprone e della colonna che, a giudicare dalla pietra, è assemblabile con la seconda parte dell’iscrizione, quella a tre ordini di righe e cosiddetta delle terme Akilliane. Quindi i vari Cesari, Augusti, Traiano e Marco Aurelio erano in “mente Dei”. Nella sala detta di San Giorgio che era la cappella di Donna Costanza.
Ma che nome è questo non mi pare che i normanni disponessero di discendenze costantiniane forse molte siciliane sì ma i normanni? E peggio che peggio un lentinese architetto e costruttore siculo che si chiama Rich-Hard? Ma perché il primo re inglese che si chiama bel- prete e perché un cuor di leone che si chiama Rich-Hard … ari! E perché quel Simone (di Ventimiglia di) Monteforte, che costringe gli inglesi duri a capire la democrazia cos’era veramente? Questi sono tanti ma tanti Jaguarini mimetizzati e molto bene, ma non per il sottoscritto, e soprattutto la sapevano lunga! Magari come quelli che hanno preso per la manina un certo “Federico” (ma chi era veramente costui?) e senza spargimenti di sangue ha conquistato Gerusalemme!
A proposito di misteri, a Catania ci sono un sacco di vescovi e soprattutto Monaci
guerrieri, vedi i vari monasteri. Ma Catania pullula di ogni tipo di monastero: ne ha uno che è il più grande del mondo, anche se ne tacciono tutti. Pensate che la sola chiesa conventuale di esso è quasi grande quanto San Pietro senza contare che la cattedrale vecchia era più grande di quella nuova. Ma dove i misteri s’infittiscono sono nel periodo che la Sicilia diede tanti Papi al soglio di Pietro. Ma i conventi più da studiare, come dicevo, sono quello di Novalucello e quello di Misterbianco (a proposito il termine originale è Monasterio-Bianco proprio come i Bianchi di Catania ed i BIANCHETTI DI LICODIA, forse era sacra per molti motivi e perciò vi allevavano anche i futuri BIANCHI, perché da lì uscivano i monaci di San Bruno vestiti di bianco a cavallo con la clamide e la spada proprio come San Giorgio.
Comunque ormai la digressione la devo chiudere con un fatto che attiene quel signore che è sdraiato accanto alla “vamp” ante litteram nel salone del parlamento.
Guardateli bene e soprattutto lui, perché mentre Lei ha un cuscino, Lui ne ha tre e che cuscini. Poi ha una mantella, una tonaca da priore Benedettino! Ma su questa mantella ha una sciabolona che le lame di tolediana memoria al confronto sono niente, per non parlare dell’acciaio dell’armatura. Ha ogni centimetro del suo corpo coperto e rivestito di un acciaio assolutamente superiore a quello della lama per spessore e leggerezza che comunque solo lui poteva permettersi. E quando questo signore era combinato così possentemente armato era meglio stargli quanto meno a rispettabile distanza perché doveva avere capacità illimitata di movimento. Egli era almeno un Re o un Imperatore perché quel ciondolo che pende lo possedevano solo costoro. Ma come mai di questo catanese non si sa nulla?
Gatta ci cova questo è un altro Jaguarino …
Ma dicevo che tra questi mimetizzati c’è un vescovo di Catania per la precisione il settimo! Nelle iconografie, se sollevate lo sguardo sulle pitture dell’altare centrale della Cattedrale, tra i citati primi sette vescovi c’è un certo Leone che, stranamente, pur non comparendo negli elenchi, qui è citato addirittura alla pari ed allo stesso livello di Byrillius. (A proposito e se fosse — lino — da Byril- Linus come usa da noi l’abbreviazione vezzeggiativa).
Comunque è strano non compaia nemmeno negli elenchi ufficiali. Infatti sono messi nell’ordine: Byrillius, Everius, Jacobus, Severinus a destra ed a sinistra invece Leo, Sabinus (e che ci fa il protettore di Bari a Catania?), Severus ed Atanasius. Non compare poi negli elenchi ufficiali. Ed a quanto pare non è la sola incongruenza di questa Cattedrale, ma contemporaneamente accade che in questo stesso periodo compare un altro Leone. Infatti un giorno un altro tizio di nome Attila- che dove lui passava non cresceva più nulla -s’era messo in testa di saccheggiare l’Occidente perché inequivocabilmente più appetitoso. E viene ad impelagarsi in una pianura che si chiama, guarda caso, Campi Catalani dopo diventati anche “unnici”. Sconfitto da un altro strano goto che dicono fosse stato a lui sottomesso: Dux Etium, che lo batte con l’aiuto di un popolo che poi però stranamente lo abbandona nel momento migliore della vittoria. Ma questo, anche se abbandonato da una parte determinante del suo esercito, è tanto l’amore che ha per l’Italia che va in suo soccorso e senza il suo alleato a rischiare la vita sua e dei suoi soldati ad Aquileia per aiutare i Latini. Ed ancor più stranamente con Valentiniano che scappa verso Roma e solo questo goto che poi si chiama Etio (a mala pena uscito da una semi sconfitta) va da solo a fronteggiare questo flagello di Dio. Cosa accade? Che qualcuno mette in salvo le popolazioni venete sulla laguna, ma con quali navi se i bizantini son fuggiti a gambe levate a Roma? I Goti non mi pare fossero costruttori di navi all’epoca. Ma non era lì che voleva arrivare Attila? E come mai Valentiniano in Italia si sentiva sicuro!! Ed invece temeva di andare a Costantinopoli? O forse non ha potuto andarci perché chi comandava le navi doveva far fronte recuperare gli AQUILEIANI e portare le armate del LEONE a Ravenna! Forse apparteneva alle due aquile questo LEONE non era proprio un Monachello Bianco vestito ma apparteneva ai nostri BIANCHI! Sennò chi mai avrebbe bloccato un‘orda famelica?
Ma nemmeno lo stesso Attila o fu SANCTUS ATTALUS che poi per quello che ha fatto si è santificato!
Allora chi mai proteggeva e con quali navi ha salvato queste popolazioni che dai si son potuti trasferire nella Laguna Veneta?
E non vi sembra strano che nei campi Katalaunici dove già c’erano toponimi più antichi come le Puy en Dome e les Puy-En-velais siano nati nuovi toponimi tipo Lione (come quello che sventola nel gonfalone di Venezia) e Chalon (pace!!) che si tratti ancora di parole in uso semitico! Gli stessi del candelabro Kalatino! Infatti al centro c’e ”GR-EN-OBLE.
Forse si vuole negare questa collaborazione Siculo-Ungarica, infatti il rischio ha compattato tutti e come sempre l’Occidente torna compatto e non necessita dell’aiuto di un Bizantino che se la fa sotto dalla paura perché riconosce che non ha i mezzi per fronteggiare questo Attila che come una slavina si riversava proprio in Italia dove le sue bramosie degli U-nni (uomini che vedono NI!) spazzano ogni cosa!
Ma voi ancora siete convinti che trattavisi di un monachello vestito di bianco con un bel bastone vescovile che gli si presenta ai suddetti AFFAMATI! Che vedendolo si fanno convincere ad abbandonare la preda? Inoltre senza fiatare se ne vanno lemme – lemme? E tornano al di là delle Alpi rinunziando a quell’oggetto primo di un desiderio che per loro era irrinunciabile? Ammesso che per Attila fosse avvenuto un qualcosa di strano, ma voi credete che quelli che gli stavano dietro si sarebbero fatti abbindolare con chiacchiere nello stato di stanchezza e dopo miglia di sudore e di fatiche si sarebbero fatti convincere da barzellette?
Vi dico io cosa avrebbero fatto. Quelli per prima cosa avrebbero … addentato Attila e poi tutti gli altri cavalli compresi facendone letteralmente un … sol boccone!
Mi ribello all’idea, specie se penso a quel Tizio sdraiato nella sala del Parlamento con un bel tosone al collo, certamente un Jaguarino come lui che si chiamava Leo pur vestito di bianco ma sul bianco metteva roba come quell’acciaio e quel saio (Mantella Cassinese) per cui a chiunque, specie a quelli come Attila che mostravano aggressività oltre ogni limite, era consigliabile stargli a distanza di rispetto non solo fisicamente in quanto ad agilità di movimento che l’armatura gli consentiva ma e soprattutto come persona, poiché disponeva del potere di quella schiatta che l’Amari non conosceva bene ma che soggiogava il Mediterraneo! Tant’è che questo Monachello di Biancovestito ha fatto la stessissima cosa di quello che ostentava le due Aquile Catanesi: il Sud-Treskeliota aveva al potere gente che si fregiava di due aquile che poi a volte li stilizzavano come le croci (di cui sopra) e diventavano una sola, ma con due teste perché assemblavano il potere di vescovi e di cesari. E qui vi invito a salire al piano degli uffici e vedrete nella porta d’ingresso lo stesso stemma di Orosco ossia dei lupi che sembrano sorreggere o portare una croce! Ma io ho già visto una figura uguale AD EUBEA nel LIKUD vi è un lupo che porta uno stendardo la cui asta è una CROCE come mai Orosco ha lo stesso simbolo però con due lupi che però non la portano la CROCE? Ma la onorano e come due angeli gli stanno ai lati!! Attenzione questo come detto era uno da due Aquile e la sua lapide l’onora alla stregua del Leo che c’è nel castello!
Egli rivestendo due ruoli e con tre guerre tutte e tre le volte ebbe la meglio sconfiggendo un imperatore (quello che nel frattempo avrebbe dovuto costruire le mura intorno a Catania ed al castello) credendolo tedesco!
Sentite che c’è scritto: Horozci omissis … CUI IUS CESAREUM – PONTIFICUMQUE EVIT GERMANIAM RABIEM I toris TRIQUETRIS ecc ORTIGIAE PASCERE PASTOR OVES!
Al quale il diritto … di Cesare e di Pontefice … permise … frenando tre volte la rabbia germanica dell’imperatore evitò che i pastori pascessero in Ortigia le loro pecore!!! L’ho relazionata così per renderla accessibile, ma non vi voglio tediare con traduzioni, boccaccia mia statti zitta!
Pensate questo, si è massacrato di lavoro solo al fine di rendere più facile la sua nomina a Vescovo di Catania, V’invito a riflettere che malgrado ciò necessitava di raccomandazione questo a significare che prima di essere pontefici dovevano come magari GIULIO II passare sotto le FORCHE di RUBRIO PROCULO ED IL PIEDE DI AGATA!
Ora, se è chiara la dimensione dei Pontefici Catanesi che spesso diventavano Papi con la stessa forza e lo stesso potere militare, allora SONO SPIEGABILI LE DUE AQUILE E tutto il resto, REGGIO SALADINO, GALLETTI e così via.
Sempre nella cappella delle Dominae, cosiddetta di San Giorgio, possiamo vedere che ci sono due Sarcofagi. Tutta la treskele specie in Sicilia è piena di questi sarcofagi con i MOTTI dentro. Perché sono dentro la cassa da “MOTTU”! Ma sono delle casse da morto ante litteram e dovevano servire a qualcosa che forse a qualche storico sfugge! Come facevano i Popoli del Mare ad organizzare i loro raid? Tanto per capirci vi riporto sempre a quegli auguri di cui nel quadrato basaltico di dove c’è letteralmente scritto e sempre mal tradotto L può essere Lucio Rubrio e qui i normanni non c’entrano eravamo già rossi O flavi forse? Come i TCILLA, afarensi, PROCULO, lasciamo stare. II VIR o duunviro cioè un console alla pari e sappiate che quelle due II sono croci e sapete perché questi due erano potenti al punto che se decidevano di prendere magari qualcuno che come Cicerone voleva intromettersi nei loro affari non ci pensavano mica quando era a rischio il loro potere! A mettervi su quelle crocette per cui più che un simbolo era un monito come faceva il Catanese MINATIDIO!! Questa poi non me la perdo!! Mi dispiace per voi ma dovete subire, QUIN… qualcuno ha tradotto… QUINQUENNAII … e poi staccati AUGURI, non credo ai miei occhi! Ma se quel QUIN è quinquennali … rivolto ai duunviri allora quegli auguri che cosa erano i nostri auguri attuali non mi pare proprio! Ma allora quel QUIN appartiene non ai Duunviri ma agli AUGURI ma non si diceva AUGURES son ben strani questi Catanesi a distanza di secoli mettono sempre in difficoltà. Ebbene io dico che quando succedeva il fatto di cui nella pietra ancora Roma stava lottando con i Sabini forse il termine come i dotti dicono è certamente arcaico e significa che: O QUINQIES AUGURI hanno CLAM(-ID-)ATO questo VIR o forse di più!
Infatti siccome trattasi di abbreviazione che usava solo da noi perché checché se ne dica eravamo si pazienti ma non stupidi e che tutti pertanto erano al corrente del significato, io dico che trattavisi dei QUINDECIMPRIMI AUGURI (che strano pur di non farsi guerra da decomprimi passavano a quindici come per le TAVOLE DA DIECI SONO PASSATE A DODICI!!) e sapete a che servivano erano i più quanto meno votati e più potenti del luogo scelti sapete tra chi ma si tra i DECURIONES e qui casca l’asino perché questi erano dei veri capi popolo essendo diciamo noi oggi: sindaci o anche capi clan … tipo Confindustria … Confcommercio … Confagricoltura, presidenti di province insomma per essere DUUNVIRO E POI NELLA SPLENDIDAI URBIS KATINAE NE DOVEVI FARE DI STRADA.
Ed allora sapete perché di quei sarcofagi, ebbene erano delle casse che contenevano un morto sì ma non uno normale ma un morto che doveva essere controllato e quindi la cassa doveva essere predisposta alla riapertura, perché il morto era un potente, un primo, di quelli sopra citati, non veniva subito seppellito ma si doveva attendere il benestare degli altri primi che venivano anche dai più lontani angoli della treskele a controllare se e come era accaduto il fatto. Nel caso la morte era attribuita a cause diverse dalla morte naturale c’erano problemi e che problemi ed anche dolori per i colpevoli! Ecco la spiegazione dei motivi per cui gli uomini hanno iniziato l’opera delle imbalsamazioni. Sono state da ciò motivate perché gente che lottava per sopravvivere non faceva nulla senza motivo!
Seguendo l’“escursus” accanto ai Tabbuti (sarcofagi) a destra (bacheca dei bronzetti) c’è la dimostrazione dell’inizio dell’agricoltura portata da SO-LO a sinistra (bacheca dei porcellini) dell’allevamento del bestiame ed anche della nostra capacità di ironia della teatralità della nostra gente ma anche della consistenza delle nostre donne che si divertivano ad allevare i porcellini e quando diventavano più adulti chiamavano i garzoni! Ecco il “triginta porcos“ di Lavinia.
Sorvolo soltanto sulla testa dell’efebo (chissà come è riuscita a salvarsi!!) che fa il paio con il mosaico, si vede palesemente che entrambi precedono quelli di Motia. Manca l’imbarazzo della scelta con quale reperto continuare, potrei scrivere all’infinito con quello che la nostra bella Italia offre. Ma prima di chiudere il capitolo Castello voglio rilevare almeno altre quattro incongruenze che non lo riguardano direttamente ma indirettamente e costituiscono incongruenze per sé stesse. E sono cose note per la loro particolarità: la prima riguarda quella della cosiddetta TORRE DEL MARTORIO, sala dei MARTIRII, poi quella quei soffitti particolari che sono sia nella sala V che nella sala più grande LA XI dove si ammira una struttura molto particolare detta DELLE ANFORE (per la presenza di queste murate nel soffitto), a seguire la collocazione del sito legato alla scritta delle Terme AKILLIANE, ed infine ultima ma non per importanza quella dell’ARALIA.
3
Inizio dalla più semplice, quella che, a causa della sconvolgente ignoranza del dialetto, ha creato un equivoco. Nella nostra vituperata lingua il termine MARTORIO ha una ben precisa identificazione, che è stata scambiata per MARTIRIO. Il Martorio nella lingua treskeliana e in tutta l’Italia, indicava un particolare suono delle campane che serviva ad avvisare tutti gli abitanti delle contrade quando li sovrastava un grave pericolo. Per cui era necessario piazzare la campana del MARTORIO nei posti più elevati possibile per consentire al suono di raggiungere gli uomini più lontani, specie coloro che si dedicavano all’agricoltura ed alla pesca. Smettiamola di dire che sedici normanni hanno costruito tutti i castelli del nostro mare nostrum (intendo quello occidentale quando uso questo concetto, comprensivo dell’adriatico, dello Jonio e del canale di Sicilia). Questi castelli già esistevano prima della loro venuta, anzi sono serviti a noi per creare una barriera a favore del popolo, non contro. Gli unici che abbiamo costruito contro erano in Oriente, per l’esattezza a Gessen, a Tiro, in Cappadocia e quella di Ilio in Traode forse distrutta da un terremoto, gli incendi nei terremoti non mancano!
Di Atene manco a parlarne una reproba mai presa in considerazione dai Popoli del Mare! E poi basta prelevare a campione dei frammenti –non dalle sommità ma dalle basi non facciamo sempre i furbi per saper l’epoca all’incirca anche se non sempre vi è certezza perché spesso il decadimento o la ricostituzione del carbonio può avvenire per i più svariati motivi. Dobbiamo smetterla di accettare la teoria che gli “elleni” in cinquant’anni e con un migliaio di pescatori hanno costruito tutta la civiltà delle terre che circondano il Mare Nostrum ma se fa comodo pensare questo non importa quello che va detto si dica. Anche di recente un grande nostro concittadino … purtroppo anch’egli blindato da detti schemi, aveva fiutato la pista ma nella foga del suo patriottismo e per la blindatura di rito purtroppo non è andato oltre ma comunque v’invito a leggerlo perché troverete degli spunti interessantissimi. Aveva un buon fiuto eccome!
Parlo del nostro “Santi Correnti”, che anche lui ha evidenziato incongruenze che a discuterne poteva metter su un’enciclopedia!
Chiudendo voglio precisare che i soffitti “anforati“ del Castello Ursino non hanno uguali al mondo per grandezza di struttura per modalità di realizzazione e soprattutto per finalità.
Entrando nella sala V e soprattutto nella XI, alzando gli occhi verrete colpiti da un particolare soffitto, che vi garantisco per la quantità e per le svariate epoche di costruzioni penso potrete vederle solo in Sicilia (ed anche forse nella TRESKELE, insomma nel Mare Nostrum). Ecco che anche qui viene a galla il delitto di lesa CULTURA POPOLARE (sia linguistica che antropologica), infatti è vero che qui c’erano le stalle, ma perché nelle stalle questi strani soffitti? Mi corre l’obbligo, per chi non ha la fortuna di aver visto questi soffitti, di dire che trattasi di soffitti realizzati con una particolare struttura “mediterranea”, cioè le volte a crociera con pesanti blocchi di pietre come il resto del Castello, ma la sala detta delle “stalle” ha una volta per tutta la sala è un semi cilindro realizzato con una tecnica da TETTO AD ARCO o architetto. Basato su di un intreccio di vimini di finocchietto e canne con malta e calce da poterci camminare sopra tranquillamente ed in esso così rinforzato dalla malta venivano collocate nei punti strategici le ANFORE che, con le loro imboccature, coprivano i fori così piazzati e sistemati ad una ragionevole distanza l’una dall’altra per coprire tutto il soffitto, solo noi potevamo realizzarlo!
Ma andiamo con ordine: quando ero piccolo mi capitava di andare spesso con i miei in campagna per svago, ma a volte, anche per la necessità di dare un occhio al lavoro dei contadini e mi capitava spesso d’indignarmi perché questi ultimi possibilmente trattavano con i guanti gialli gli animali al loro servizio ma non avevano altrettanto rispetto per i figli! Poi con il passare degli anni ho compreso che per loro in quel momento quegli animali rappresentavano la loro libertà condizionando totalmente la loro vita alla funzionalità o meno e quindi alla salute o alla malattia dell’animale. Quando ho visto questa realizzazione che per l’epoca rappresentava l’inverosimile ho compreso quale stadio di civiltà, pur nella semplicità, i nostri antenati avessero raggiunto. Dicevo come fossero importanti quegli animali, che rappresentavano la sopravvivenza per i contadini, ebbene ora andate con il pensiero ai cavalieri che addossavano ai cavalli un peso oltre ogni misura. Pensate come tornavano alle stalle sudati ed affannati e mettetene tanti particolari tutti insieme. Cosa accade se un cavallo sudato viene messo in una stalla fredda ed umida? Si ammala e come potrebbe il cavaliere in caso di urgente necessità usare un cavallo malato? Ecco a cosa serviva quel soffitto: ad accogliere l’aria calda emessa dagli animali ed a restituirla stemperata in modo da consentire un graduale raffreddamento e mantenerli per un giusto periodo nel tepore fino al loro totale rasserenamento. In tal modo venivano difesi da rischi di raffreddamento pericolosi e tenuti a riposo ed in piena forma, pronti ad ogni evenienza in caso di necessità. Allora, sperando di essere stato chiaro, dico senza tema di errore che qui stiamo
parlando di “condizionamento d’aria ante litteram”. A margine ricordo che Catania è piena di terme, ma siamo sicuri di parlare di terme! Mi rispondo da solo è una bufala perché quelle sono abitazioni dei Catanesi Padri che vivevano in ville ed abitazioni con tanto di riscaldamento e vi sfido a trovarne altro esempio uguale altrove ed allora perché meravigliarsi del tetto che serviva da decompressione aerea per passare dal caldo al freddo decomprimendo l’aria! Altrimenti a che serviva fare le terme e poi ammalarsi perché ci si raffreddava! Pensate che città doveva essere, dove vivevano al caldo sia d’estate che d’inverno e pensate vi era unica al mondo anche allora la MO-VI(D)TA NOTTURNA!
Siamo proprio degli impenitenti m’immagino il passeggio in VIA DELLE LUMINARIE illuminatissime con le KANDELE che duravano ORE! MI … chiedo e VI … chiedo chi al mondo poteva permettersi di vivere così, ma l’ARAB-IA di PELISSS e chi se no e non dico altro per non infierire!
Ma concludendo con una incongruenza … termale che ho termini per non offendere e mi limito solo a chiamarla incongruenza archeologica riferendomi alla localizzazione delle terme così dette … AKILLEIANE! Ma se qualcuno con un minimo di giudizio riflette che solo un secolo fa erano sommerse come del resto oggi a volte restano chiuse pur avendo il sollevamento sotto la spinta africana raggiunto in un secolo almeno tre metri figuratevi all’epoca in cui era in uso questo termine dove arrivava il mare e non dico altro. SE infatti riuscivano i nostri padri a piazzare un “calidarium” sott’acqua, gli extra-terrestri dell’immaginario ci facevano un baffo Ai miei AVI!!
Ed infine trattiamo un’altra incongruenza: vi invito ad osservare con attenzione un reperto che tratta una statuetta femminile da Mari (fig.2), una placca Sumerica con scena di banchetto (fig.5), l’impronta di un sigillo sumerico in cui la prima figura a sinistra ha un abito che ricorda la figura 2 (anche se un po’ stilizzato), una stele fenicia di Tiro (fig.23) e addirittura un “cherubino“ di Samaria (così identificati sul testo del Moscati “Antichi Imperi d’Oriente” immagini a pagina 176 e 177) (pensate all’angelo con ermete nell’atrio del palazzo di Città a Catania). Iniziando dalla stele fenicia di Tiro, che mi sembra la più emblematica perchè la donna ivi raffigurata è palesemente una regina “alla Damarete” (infatti è rappresentata con uno strano uccello sopra la testa che possiede un’apertura alare da aquila e al capo vi è una civetta). Se pensiamo agli Egiziani che descrivono i popoli del mare con un rapace (civetta!) che guarda fisso sul mare come per indicare la rotta anche notturna grazie alle guide che essi avevano, credo che, anche in base all’apertura alare dell’altro volatile che domina il mare, fosse questo il messaggio dei popoli del mare, che gli stessi hanno scolpito nei megaliti di Montalbano. Allora è la solita regina delle Treskele, dei Sardani dei Lukka-leccesi, dei Dauni, insomma sono gli stessi di quelli delle tre ANSE di PELIS! Per quanto riguarda la figura del “cherubino” di Samaria, intanto non mi pare sia un cherubino, per via dello sguardo più da diavoletto che sorride. A me sembra piuttosto UNA SFINGE! Ma certo quella che si protende nel mare della IA-UONEIAla le zampe di LIO di NT ossia della pietra bianca (leonine) e guardate poi il petto, torna sempre a galla l’abito con le foglie dell’aralia di merito a vestirla. E guardate anche il resto delle immagini citate: tutte riproducono questa foglia eccezionalmente lunga che adorna tutte le “persone di merito” quali dignitari di corte di tanta regina e da Meritarsi di essere scolpiti nella pietra per MERITI speciali. A questo punto mi domando se è la parola MERITO deriva dalla pianta (così come i miei antenati la chiamavano) oppure visto l’uso che se ne faceva per la sua rappresentatività l’hanno così chiamata in quanto indossate da persone “meritevoli”! Infine mi preme chiarire a memoria per evitare i soliti equivoci culturali di dei quali abbondiamo, che la torre del MARTORIO non vuol dire che serviva per fare i martirii ai prigionieri, quelle sono stati sempre nelle segrete e non al piano ALTO del Castello dove passeggiavano le DOMINE come DONNA COSTANZA o i vari RICCARDO di turno ed anche gli ostaggi, ospiti, che servivano a far rispettare i patti agli ENRICO di turno! (“FIDEM-ENRICI” –FEDE-RICO)
[ Inizio Pagina ]
Foto 9
Conclusioni
Incongruenze da Evidenziare
In conclusione vorrei anche trattare alcune delle incongruenze che anch’esse possono definirsi PROVE INDIRETTE anche se potrebbero essere trattate tra le dirette!
La prima, Mosè che dalla valutazione della sua a dir poco strana storiografia da un buon supporto alle mie tesi. Iniziando dal fatto che Mosè possedeva una piena coscienza del grande TESORO posseduto dal suo popolo, di una RELIGIONE INTELLIGENTEMENTE MONOTEISTA! Per cui il suo primo impulso fu quello di preservare tali conoscenze con un pesante drastico quanto doloroso taglio, isolandolo per quarantanni nei deserti del Mare secco Egiziano (forse significa E-G-le acque asciugate del mare secco di PTA’) dopo la fuga dalla terra d’EGITTO! E per questo suo lodevole scopo per conservare intatta la RELIGIONE tra le religioni ha detto e fatto di tutto e di più! Ma venendo al termine RELIGIONE già da solo è UNO CIPPO! Infatti in qualunque dei due sensi d’interpretazione possibili viene espresso vale da sé una storia.
Infatti se la valutiamo in gheez RE-LIG-ION starebbe per LIG i figli, RE del DIO-RE, ION degli IONI! Oppure attenendosi ad una più recente formazione del termine R-EL-IG-ION ossia lo sfolgorante Dio del popolo delle lontane acque di ION: pertanto qualunque dei significati già ne stabilisce linguisticamente le priorità! Se riflettiamo poi bene in che condizioni pietose la schiavitù aveva ridotto il suo popolo certamente ha reso al punto in cui stanno le cose UN GRAN SERVIZIO all’UMANITA’ intera ed alla sua attualmente falsa STORIA. Pertanto pur rivestendo per me prova indiretta è ugualmente fondamentale come una matematica prova del nove!
La doppia componente del tenace attaccamento alla loro splendida RELIGIONE MONOTEISTA e la sopravvenuta mutazione della scrittura da quella dello stiletto a quella delle pergamene nella foga di documentare non più oralmente ma con testi scritti ha documentato le formalità di vita e religiose della gente di IA ossia delle nostre Radici!
Che il rapporto tra questo piccolo popolo e la immensità delle genti di IA era un legame di rapporti anche di difesa questo ha consentito la sopravvivenza vitale del popolo Ebreo e la sopravvivenza di una nostra componente fondamentale della nostra storiografia per noi!
Basterebbero i soli nomi come detto in precedenza per risalire all’appartenenza ed a proposito, da dove nasce il termine della più antica fortezza di questo popolo? SION già questo termine dà la misura temporale e di origine delle popolazioni in loco! Palesemente la sola radice S stabilisce il periodo perché quella originaria è stata detta Z vedi iscrizione di PELIS O FELIS inoltre il successivo ION altri non è che il singolare di IA e se si rimarca che nell’iscrizione Pelis ed in quella ancora più successiva di Facundus Minatidius quella I era AI mi domando e vi chiedo quando tempo è trascorso per detta deformazione?! Già linguisticamente e poi nella Bibbia stessa è una continua citazione dell’esistenza di un altro Popolo al quale Dio avrebbe affidato i suoi messaggi e stabilito un’Alleanza … Perpetua! Si potrebbe continuare ma i termini più importanti e fondamentali li cito come perché ne definiscono inequivocabilmente l’appartenenza! Infatti quel IA-U-E’(Colui che E’ per gli U-uomini di IA), ISRAEL (I-le lontane –S-tre anse-R-che splendono –A-dove vive –EL il popolo di Dio) ELIA (E-il Dio-L-del popolo –di IA) potrei continuare indefinitamente ma chiudo con S-AMA-R-IA( Le tre S-anse AMA dove vive stabilmente R lo splendore del popolo IA!!).
Avvolte ho riflettuto sul fatto che il termine SAM è derivato dalle terre delle TRESKELE diventato sinonimo di CERA visto che eravamo noi a produrla come dicasi della trasformazione del termine coccodrillo che da ‘AZZE’ è diventato K-O-K-KO- (quel tre volte ripetuto qui) o D-IR-ILLO! (riferito al fiume che appartiene ad IR). Certamente si riferiva all’epoca della terra di GRI ancora integra, perché dopo la distruzione se ne è persa la memoria!
Quindi già allora il DIRILLO era infestato di Coccodrilli! Inoltre i suddetti Samari-tani prendevano in giro gli Ebrei perché si facevano tutta quella strada per pregare Dio quando come usavamo noi lo facevamo sulle CIME –KRESTA ed anche però al coperto nelle nostre NABATE! E poi a che poteva servire il KANDELA-BRO senza la cera di SAM per confezionare le candele!
Da dove nasce anche la certezza che quello di ELORO nei nostri ANDRONI è in assoluto l’AMENORA’ che precede le altre e come pure le dieci TAVOLE erano anch’esse un uso che quel MOSIS (TUT-dux) come ALIA era un DUX MO-SIS che regolamentava il suo popolo come quelli di IA!
Come detto, come Mosè anche altri dei nostri spesso si mimetizzavano modificandosi il nome e quest’uso aveva come origine le più disparate motivazione sia per essere individuato dagli amici ma anche e soprattutto per difendersi dagli sconosciuti specie per i pericoli che si correvano all’epoca!
Da ciò non è stato esente MOSE’ anzi pare abbia esagerato pur se a fin di bene, ma conoscendo la stanchezza fisica e morale che aveva in loro distrutto ogni reattività e pertanto ogni sacrificio era una montagna invalicabile ha dovuto necessariamente come prima istanza rafforzarne l’unità religiosa morale ed anche quella materiale con norma anche igieniche miranti alla sopravvivenza.
Tra le tante distorsioni cito quella sulla terra d’origine ossia la definita “terra dei Padri” che in realtà era “ KA-P-TA “ lui molto prudentemente l’ha individuata in una molto più generica “UR” ma quale? Quella degli Urali o nella UR ai confini con il popolo LUA oppure quella della T terra di UR-K-IA dove c’è il popolo di IA. Dove peraltro Giona vi si recò non per far conoscere un Dio che non conoscevano ma per riportarli ad un Dio che conoscevano e riprendere le modalità di vita consone alla loro religione e perfino Gesù li prende ad esempio contro la cattiveria dei capi del popolo ebreo, ed io non posso lamentarmi infatti poiché Giona è contro la storiografia ufficiale, sono spuntati come funghi esegeti che stanno cercando il pelo nell’uovo, ma la cosa è una riprova di malafede, infatti costoro come diceva il citato Goethe: vogliono sentire non la verità oggettiva ma quella che gli fa più comodo!
Comunque tornando al nostro Mosè che malgrado già all’epoca esistesse una storio-GRAFIA negli scritti non si evince nulla su la sua origine, né delle sue ascendenze ma ha voluto insinuarsi in mezzo al popolo per essere alla pari ed acquistarsi la loro fiducia. Così facendo ha ottenuto due cose importanti ha evitato ritorsioni alla sua vera famiglia in quanto INIDENTIFICABILE ed ha ottenuto il pieno titolo per essere capo del … ”SUO POPOLO”!
Malgrado le nostre capacità d’indagine ad oggi tale identità resta nascostissima e la storia che ha, diciamo, “montato su” assomiglia tanto ad una pantomima che rimarca l’usanza ieri più di oggi e meno di domani! Da noi molto in voga (roba da marinai mordi e fuggi) ossia quella degli … ESPOSTI!
Con il panno ebraico e il MOSE-U (cesto) il gioco è stato presto fatto! INIDENTIFICABILITA’ diventa assoluta con la complicità magari … della donna ebrea da lui salvata! “UN COUPE DE THEATRE”! E da noi fino al secolo scorso era un uso molto diffuso o no? Molti figli di potenti abbandonati che più furbi di quelli riconosciuti si riprendevano il comando in un modo o nell’altro!
E nel BEL Castello Ursino ne sono transitati molti, come Jauar e Riccardo!
Ultimo ma non ultimo “quello” che se la dorme vicino alla “Vamp” “ante litteram” nella sala antistante il salone “DO PARRAMENTU”(noi prima di ammazzarci PARLAVAMO!) così con il termine MOSE’ ha confuso ancora di più il suo popolo. In quelle terre significa appunto: a) Mosce – Omonimo!!; b) Moseu-Paniere; c) ed infine quello più probabile con un significato più comune Musai-ossia Grandi acque! CHE IN Africa s’intendono quelle del Lago Victoria. Ora pensando al citato TUTMOSI, la seguente ipotesi m’intriga di più di TUTII! d) TUT-MO-SIS dove il TUT potrebbe essere DUX e MO-la straordinaria vita tra le DUE SS che come quelle della stele di S-C-ALIA-S e pertanto che era forse anche lui un SEKELIANO che stava nelle terre delle tre ANSE in mezzo alle fiamme dei vulcani!
Ossia le lave che a forma di “serpente!” fiancheggiano l’Etna a destra e sinistra come nell’incisione sulla TRINACRIA e quella appunto sulla stele di ALIA! Quest’ultima spiegazione consentirebbe una lettura completa del gesto di un Mosè molto motivato nel tutelare questo popolo che da una vita artigianale serena, diventato vittima di poteri forti e ridotto in schiavitù. Schiavitù che solo da una forte posizione di potere gli consenti di operare una secessione, e per giunta diciamo con razzie che necessitò una precipitosa fuga e che spiegherebbe la reazione Egiziana che fu inutile visto la capacità e le conoscenze che MOSE’ aveva delle acque e soprattutto delle MAREE dei fondali di SUEZ!
Cosa ignota a quelli che navigavano solo il NILO, ma non certo a MOSE’ che possedeva l’assoluta padronanza degli IA nabatei più navigati!
Altro punto da rilevare è quello di capire se e che tipo di ARCA fosse parte del bottino. Quali tipi di EGIZIANI potevano possedere un’ARCA? Ma può essere una riprova che in seguito, UNA REGINA con la R maiuscola convinse il suo popolo ad affrontare un immane viaggio, dato l’epoca e le distanze, per andare in ISRAELE e per ottenere ciò non fu certo sufficiente l’espressione di un semplice desiderio di conoscere la sapienza di Salomone!
C’era sotto qualcosa che li ha determinati! Qualcosa che travalicava un semplice capriccio di donna foss’anche una regina. Se poi si valuta la siderale distanza che gli unici tre regni avevano da Israele pur escludendo la SAVA Illirica terminologicamente più recente che territorialmente fuori dal contesto storico e tolte sia quella del mar Nero e del Borneo, non avrebbero potuto servirsi dei soli cammelli che dalla descrizione biblica pare fossero i mezzi di trasporto usati (non si parla di navi o cavalli) la cosa si fa più intrigante. Infatti la Saba Etiopica era certamente già in possesso di un’arca forse era la più antica e Mosè ne rimase talmente impressionato che si organizzò in tal senso al rapimento! Infatti queste Arche andavano al seguito da un posto all’altro dei territori soggetti alle loro leggi! Che Mose abbia organizzato tutto in tal senso? Voleva forse MOSE’ a tutti i costi quella della terra di PA’?
Pertanto poiché è collocabile a circa quattromila chilometri in linea aerea che diventano almeno cinque visto che vi son almeno tre altopiani con dislivelli dai duemila cinque ai tremila metri da superare.
Vi lascio immaginare come un popolo possa farsi convincere con motivazioni a dir poco volubili e convincerlo ad affrontare tale impresa motivandola come fosse una gita di piacere! Vi garantisco che la cosa è quanto meno improponibile, non regge proprio! Pertanto solo una motivazione di una gravità eccezionale, come il recupero della LORO ARCA poteva motivare un popolo ad organizzare un’impresa così spaventosamente impegnativa in detta situazione richiedeva una tale enormità di sforzi sotto il profilo militare, dei carriaggi sia per le soste che per le vettovaglie che avrebbe spaventato sia Cesare che Alessandro ed anche forse Annibale (ma forse è in parte paragonabile allo sforzo di quest’ultimo!).
Ma proprio qui gli interrogativi si accavallano su ciò che doveva essere recuperato! Qualcosa che rivestiva carattere di estrema IMPORTANZA per questo POPOLO! Ma ciò che era stato sottratto a danno di quale popolo e di quale terra di SABA? Non è dato capire visto la pluralità di localizzazioni esistenti all’epoca, ma possiamo fare una cernita su tre possibilità di posti che portano il Nome di SABA, SCEBA, SEBASTOPOLI. Un fatto è certo che per primi hanno tentato il recupero immediato gli Egiziani ma la cosa non è finita qui! In seguito infatti anche la regina di Saba e Tito hanno messo in atto due operazioni altrettanto rischiose anche se penso che l’unica a raggiunger lo scopo è stata LA SOLA regina di SABA mai sottovalutare le nostre imperatrici!
Una cosa è certa i punti di riferimento di base sono tutti in Africa essendo che il trafugamento ha per destinazione uno studiato attraversamento con relativo successo del Mar Rosso e quindi son tre i posti di riferimento. La LIBIA dove vi era una tana di una regina e precisamente TAN(A)-IT che come detto quivi l’it è il simbolo della donna pertanto è chiaro che era un territorio dominato da una regina!
Altro punto di terminazione importante era il Sudan attuale dove la valle di Kartum è circondata dal DARFUR, dalla valle del Nilo Bianco e le montagne della Nubia esiste tutt’ora e forse esisteva anche allora un SABA era un regno decisamente per l’oro e le pietre preziose! (forse è stata questa a corrompere Salomone?).
Importante era infine il triangolo dove c’era il popolo LUA tra Uganda Kenya ed Etiopia nella regione dei grandi L-A-GHI (dove i Popoli bevono specie quello LUA!!). Il popolo degli uomini nella terra di PA ed un tempo chiamata erroneamente la Svizzera dell’Africa, magari la Svizzera fosse così ci andrei subito ad abitare!
Visto che la Bibbia parla del sud qualunque delle due fosse oppure era un tutt’uno? Cosa più probabile!
Comunque sia e da quale delle due terre sia venuta certamente si evidenziano due aspetti importanti: il primo, quello che è riuscito a convincere tutto un popolo a percorrere delle zone difficili del mondo di allora (tant’e che l’impresa ha avuto la meritata risonanza) e richiedeva uno spaventoso dispendio di mezzi e di energie umane e soprattutto a sopportare una difficoltosissima e lunghissima percorrenza, (tempo e stanchezza permettendo!) ma il secondo è certamente quello più interessante e cioè che è riuscita nell’impresa. Infatti la riprova che TITO FLAVIO dopo la devastazione della Palestina non ha trovato nulla di eccellente per recuperare il denaro necessario per creare una “OLA … tale da ospitare le possenti NAVI ma pare sia stato insufficiente allo scopo ed allora ha ripiegato per altri spettacoli! Rinunciando al FARAONICO progetto di un COLOSSEO più grande di quello dei suoi Predecessori e fallito miseramente!
Comunque siano andate le cose, siamo prescindendo da ogni altra considerazione, possiamo ritenerci fortunati in quanto MOSE’ con il suo operato ed in un periodo quando già s’iniziava a riempire i papiri nella foga di salvare prima ed educare poi la sua Gente. Gente alla quale teneva moltissimo visto la colossale, opera messa in atto. Rischiando la pelle o forse NO? QUI … EN … SABE! Non ha solo salvato il suo popolo ma ha lasciato la più eccezionale documentazione storica delle modalità di vita del popolo IA fornendo la controprova alle modalità di vita dei NOSTYRI PADRI salvando le nostre Radici!
Anch’io ho fatto dei tentativi di ricerca di questo … chiamiamolo MOTIVO! Che spinse Tito e la Regina a tentare un’operazione così rischiosa. E quando a titolo di divertimento giravo appunto le terre di SABA mi è capitato di pensare … e … CERCARE dove fosse chiamiamolo … tesoro ma per ben tre volte quando ho creduto di esser vicino alla scoperta, mi sono trovato davanti a dei blocchi delle forze militari etiopiche. La prima volta è successo nel Lago TANA, la seconda volta nel LALIBELA’ e la terza quella che più di tutti mi ha fatto pensare è stato quando superato il confine tra Etiopia e Kenya nei pressi del lago T-UR –KA-NA, ad impedirmi non sono stati i militari del Kenya che per diritto potevano farlo ma quelli Etiopici e dopo ripensandoci ho concluso che questi forse avevano capito cosa cercavo e mi impedivano di volta in volta di seguir le tracce dove mi conducevano le mie ricerche impedendomi così di poter seguire quel mio FILO DI ARIANNA che mi ha sempre fatto vedere oltre. Pazienza!
Per chiudere questo sfogo niente di meglio del fondo toccato dalla storpiatura di codeste chiamate civiltà che equivale alla somma di quanto i cosiddetti potenti delle culture chiamate le fondatrici della … Inciviltà … umana ci hanno portato poiché è prevalso il divide et impera importato dall’oriente confuso di proposito da chi comandava con la vera grande Grecia quella del trichelato GR..(I)..ANCHIO!!! ossia il nostro ARABO E CIVILE OCCIDENTE!!!!
Infatti la sete di potere allignata anche nei capi religiosi di una piccola tribù Palestinese ha sconvolto il mondo ed il loro popolo avvalendosi del linguaggio e del potere che non volevano perdere con un’incongruenza che mantiene odi religiosi e politici fino ad oggi! Mi riferisco all’impostura fatta dai Sommi Sacerdoti del popolo Ebreo compiuta ai danni di quest’ultimo e per giunta l’egoismo di mantenere il loro sedere sulle loro sedie è scambiato addirittura per “Profezia” quando si dice che “al peggio non c’è mai fine!”.
Impostura messa in atto anche con l’aiuto non indifferente con la collaborazione delle truppe romane ai danni anche diciamo della coscienza della famiglia del capo di questo esercito ossia di Ponzio Pilato forse convinti ad evitare una guerra! E tutto a danno del futuro del Popolo Ebraico! In questo imbroglio tutto basato sulla perfetta conoscenza bilinguistica di coloro che l’hanno attuata ha partecipato anche Colui che ha subito il DANNO! Anzi direi che l’ha preparata con meticolosità onde evitare che tutto ciò non gli accadesse!
È da secoli che leggiamo la storia della PASSIONE DI CRISTO ma a nessuno è mai passato per la mente di analizzare questo particolare forse volutamente sfuggito ai persecutori del popolo Ebreo! Infatti pensate consapevole di quello che sarebbe accaduto addirittura per salvare anche il popolo dall’imbroglio ha fatto sì che questi lo conoscesse come “IL FIGLIO DEL PADRE!! Ossia BAR-ABBA!
Infatti, se leggiamo attentamente i Vangeli, durante la predicazione Gesù altro non fa che definirsi come “il Figlio del Padre“ di qua e il “Figlio del Padre” di là è addirittura quando ha chiesto ai discepoli “chi dice la gente chi io sia?” Alla precisa risposta di Simon Pietro e lo individuava perfettamente rispondendo “tu sei il Cristo”. Lui quasi terrorizzato che ciò avrebbe messo a repentaglio la sua Missione ha addirittura imposto di non rivelare la sua vera identità! Ecco la sua consapevolezza, non voleva che lo rivelassero a nessuno! Perché su questo era basto il piano della SALVEZZA ed una crepa soltanto in ciò avrebbe mandato tutto a monte!
Infatti il popolo lo conosceva come “Figlio del Padre” ossia BAR ABBA! Non come il CRISTO che addirittura era un termine latino tant’è che ne hanno iniziato l’uso ad Antiochia dopo svariati anni! E men che meno come GESU’ detto il CRISTO! Questa fu la preparazione di Cristo alla propria condanna, infatti quando al popolo fu chiesto chi volevano liberare: GESU’ detto il CRISTO oppure BAR-ABBA il popolo inconsapevole gridava BAR-ABBA Cioè il Figlio del Padre!! Come Egli stesso si definiva!
I capi con l’accordo dei militari diciamo di quelli consapevoli hanno consegnato a pilato quello che ritenevano più comodo da liberare dicendo a Pilato che si chiamava BARABBA! Ed il gioco ha avuto le conseguenze che conosciamo!!!
Ecco come i potenti cambiano il corso della storia ed il destino dei popoli con l’infamità!!!
Per finire vorrei suggerire ai detrattori chiamati impropriamente con termine ”LAICO” che si piccano di essere profondi conoscitori delle scienze ma come Cristo stesso diceva “hanno occhi e non vedono, hanno orecchie e non intendono!” ed io aggiungo che come i sacerdoti intendono solo quella che vogliono intendere come Goethe affermava!
Nessuno si è mai preso la briga di svelare un altro piccolo particolare che dopo quello della PASSIONE si rileva nei fatti della RESURREZIONE. Fatto indirettamente rilevato dai racconti di gente sempre inconsapevole di quello che raccontava quindi i LAICI non possono addossare alcuna malizia forse per questo non lo rilevano.
Infatti dopo la resurrezione Cristo stesso alla donna che lo aveva riempito di profumo in vita e che quindi gli aveva consentito di toccarlo al primo incontro subito appena risorto “LE IMPEDISCE di TOCCARLO”, INVECE UNA SETTIMANA DOPO tranquillamente dice a Tommaso incredulo “metti il dito nelle mie piaghe e la mano nel mio costato” (quindi permettendogli di toccarLo) cosa era mutato nel suo Corpo nel frattempo?
Vi siete mai chiesti cosa possa essere stata la causa che ha DETERMINANTE DI QUESTO ANOMALO COMPORTAMENTE RACCONTATO CON LA MASSIMA SEMPLITA’ DI PESCATORI IGNARI Che i LAICI cultori delle scienze come mai non hanno considerato un fatto così particolarmente delicato cosa può essere accaduto alle molecole del suo corpo prima e dopo la fatidica settimana. Offro loro questa bella bici per vedere in che direzione pedalano!
Nel trattare tutte le incongruenze necessiterebbe una vera e propria “Enciclopedia delle Incongruenze”.
Voglio chiudere ricordando che le tracce lasciate da una possente e fulgida civiltà come la nostra che ha spaziato da oriente ad occidente e da nord al sud della terra senza le frustrazioni ed i limiti imposti da false civiltà costruite a tavolino che si limitano solo a battaglie ed eserciti di MILITI … VANA … GLORIOSI.
Per fortuna i venti delle moderne tecnologie spesso spazzano le rimanenti ceneri palesando le voragini che si aprono in continue false ristrutturazioni! Le GRANDI ORME lasciate dal passato sono talmente visibili ed il VASTO QUANTO INCANCELLABILE DNA DELLE CULTURE DI OGNI PARTE DEL MONDO COSì INCONTROLLABILE CONSENTIRA’IL RECUPERO DELLE NOSRTE RADICI, DI CIO’ NE SONO CERTO.
Pertanto offro questo mio piccolo sfogo come contributo a vedere da un’altra prospettiva la nostra storia che non è solo quella della battaglia ma quella di una vita giornalmente vissuta nel silenzio di una SPLENDIDA NORMALITA’CHE SI COSTRUIVA IN OGNI CAMPO!!!
Bellissimo questo nostro termine che significa tante belle cose: Campi di grano, e
perché no quelli ELISI prodotti dal lavoro e pieni di ogni bene da mangiare. Non erano foreste dove non si lavorava, infatti è anche sinonimo di VIVERE!
Per fortuna un solco così profondo nessuno mai potrà cancellarlo e le RADICI di alberi possenti e frondosi vengono fuori come quelle dei grandiosi FICUS delle ville Catanesi! Che come la nostra Città le mostra e li esibisce come trofei e su costei avrei tanto da dire da lasciarvi esterrefatti, purtroppo sono costretto a rinviare a tempi migliori!
[ Inizio Pagina ]
Bibliografia
Molte citazioni sono state identificate e specificate contestualmente ma mi preme citare molte delle fonti che supportano le mie affermazioni specie i sotto elencati testi da me utilizzati come termine di confronto con la mia tesi o a supporto di esse:
- Longhi Achille e Toccagni Luigi “Vocabolario della Lingua Italiana” riveduta e migliorata dal prof Picci Giuseppe—Presso Ernesto Oliva Editore Librajo (sic!) Milano 1872
- Zenoni dott.Giovanni “Manuale teorico pratico di Sintassi Latina Venezia 1905 (biblioteca Frazzetto Iatrino Carmelo)
- Durando Sac.Prof Celestino : “Dizionario latino –italiano ed italiano –latino “- proprietà dell’Editore “Tipografia e Libreria Salesiana” Torino 1907 ( biblioteca Frazzetto Iatrino Carmelo )
- Belli Marco “Morfologia Greca” Raffaello Giusti editore-Libraio-Tipografo Livorno1925 (biblioteca Frazzetto Iatrino Carmelo)
- Berutti –Stampini S. e R.M. Pierazzi “ Evo Classico,letture storiche desunte dai classici ebraici,greci e latini” S.Lattese c. Editori 1925 (biblioteca Frazzetto Iatrino Carmelo)
- Pasquetti Guido “Roma e le sue Istituzioni, come avviamento all’intelligenza degli scrittori latini Roma Editore Remo Sandron libraio della Real Casa 1926 (biblioteca Frazzetto Iatrino Carmelo)
- Guglielmino S.- Santangelo L. –Magrì D. “Romana Virtus” Società Editrice Internazionale 1938 (biblioteca Frazzetto Iatrino Carmelo)
- Longo Carlo “Corso di Diritto Romano, diritto di famiglia” Dott.A. Giuffrè editore 1946 (biblioteca Frazzetto Iatrino Carmelo)
- Mazzarino Santo “Fra Oriente ed Occidente”RCS Rizzoli SpA , settembre 1989
- Moscati Sabatino “Antichi Imperi d’Oriente” Grandi Tascabili Economici Newton, settembre 1997
- Herm Gerhard “L’Avventura dei Fenici” Garzanti editore SpA ,gli elefanti –storia febbraio 1997
- Gremese Dizionari “dizionario della Civiltà Fenicia “ autori vari Roma 1992
- ZEUS Editoriale, 2001 “La Civiltà dei Fenici”
- A. Staccioli Romolo “POMPEI vita pubblica di un’antica città”Newton Compton editori s.r.l..1982
- Quesnel Michel “ La storia dei Vangeli” Edizioni Paoline 1990
- Michele Amari “I Mussulmani in Sicilia” AE Antares Editrice, ottobre 1996
- Iacono A. “I Vescovi di Catania,da Berillo ad oggi” Prospettive Edizioni1994
- Moncada F. e Romano A. “Storia di Sicilia, dalle origini ai nostri giorni” AE Antares Editrice luglio 2000
- Santi Correnti “Breve storia della Sicilia ,dalle origini ai giorni nostri” Tascabili Economici Newton 1994
- Graziano Michele “Federico II,il potere e il sapere universale nella Palermo imperiale” AE Antares Editrice 2001
- Pitrè Giuseppe “Grammatica Siciliana” Brancato Editore 2002
- Carpooran Arnaud “Diksioner Morisien ,Premie diksioner kreol monoleng dan Lemonde &ekivalan lexikal an franse ek angle (version integral) KTKL Koleksion Text Kreol 2009
Occasionalmente :
- Rivista Storica Italiana ;
- C.R.E.S. Centro di Ricerca storica e Scientifica;
- Kalòs;
Infine per la mia professione di Dipendente dell’Amministrazione Comunale di Catania nell’ambito dell’Assessorato alla Cultura ed al Turismo ho potuto fare rilievi e constatazioni sull’impressionante patrimonio archeologico in possesso dei nostri BB.CC.AA e mai studiato nei dettagli essendo definite “Incognite archeologiche senza significato o se significato era stato dato solo di pura fantasia”.
[ Inizio Pagina ]
Commenti recenti